Si parte infatti da una piccola collezione di accessori quali bracciali, spille, anelli e collane via via crescendo fino a giungere ad oggi con una linea completa di pret-à-porter.
Nel 2003 infatti, Marco Daolio, giovane designer mantovano prende in mano le redini di questo progetto e munito di ago e forbici crea l'anno successivo una felpa destrutturata, dalla quale nasce una gonna-coprispalle.
Segue tuttavia l'approfondimento, lo studio e la dedizione verso il suo grande amore... l'accessorio e la t-shirt.
Nel 2005 nascono alcuni tra i pezzi cult di Gattacicova, Laundry, una borsa ricavata da vecchi sacchi di lavanderia accostati a tracolle in cuoio e Pic-Nic che incrocia armoniosamente tovaglie della sua trattorai a preziose sete.
La stessa contraddizione (tradizione-innovazione) la si ritrova nella t-shirt, un capo semplice, casual, ma rielaborato con un taglio sartoriale e stampe retrò.
Nel 2007 il concetto di collezione prende corpo e si definizza con quello che sarà un nuovo concetto, il fiore all'occhiello della collezione A/I 2008-2009, l'UOVO, abito dominante, con il quale viene abolita la taglia attraverso un gioco di asimmetrie.
Un pezzo dalla linea pulita che cade morbidamente sul corpo di chi lo indossa. Un corpo, una taglia ed un'unica cucitura!
Da qui il prodotto diventa di nicchia e sempre più originale: coni gelato e coperchi per pentole diventano pochette, vecchi golf, taffettà di seta delle gonne e molto altro.
Nella collezione P/E 2009 si sviluppa il concept del "one size fits all" e, fatta eccezione per i capospalla, la linea presenta solo due misure.
Un'altra caratteristica comune nelle collezione Gattacicova è il concetto di multifunzionalità.
Da qui capi adattabili e versatili a seconda delle necessità come la smoking polo, la classica polo, resa più elegante da un colletto da smoking e abbinata ad un farfallino di cartone.
Nel settembre del 2009, Marco si affianca a Federica Bea, oggi Responsabile Commerciale del marchio con la quale partecipa nel febbraio 2010 a WHITE di milano.