“Qui non si fa politica, qui si lavora” ammoniva il cartello che durante il Ventennio appariva nei locali pubblici, che negli uffici pubblici presentava una versione più severa, per non dire ringhiosa, grazie all’aggiunta: “e non si parla di alte strategie”.
Senza volerlo il presidente della Provincia Massimiliano Salini, l’uomo mandato da Formigoni a commissariare la Provincia facendone un triste feudo, ha ripreso il vecchio detto fascista. Divertente gaffe ovviamente involontaria, a meno che non sia il solito scherzo da prete di un presidente spesso di ottimo umore. “Qui si lavora, non si fanno polemiche”, avrebbe dichiarato, come riporta l’Inviatoquotidiano a proposito di una serie di lavori dedicati addirittura agl’impianti di depurazione. Il presidente della Provincia evidentemente non ha nulla da spartire con il Ventennio, almeno quello fascista. Quello formigoniano e berlusconiano pulsa invece nelle sue vivaci arterie.
Intanto il nuovo quotidiano on line www.inviatoquotidiano.it dopo qualche giorno conferma la propria strategia: riproporre con tecnologie ultramoderne contenuti reazionari. Uno strumento di progresso che però guarda all’indietro e che rafforza clamorosamente la classica tesi: nel centrodestra non c’è la minima unità, tuttavia i più forti non sembrano i nuovi.
Ma molti di coloro che iniziano a sentirsi più cremaschi che cremonesi si preoccupano per la gabbiosa repressione dell’animo salinista. I lavori per i depuratori sono sempre stati ordinaria amministrazione: segnalato il problema, l’azienda deputata si attiva. Al contrario l’ordinario oggi viene magnificato, elogiato, esaltato, come se fosse stato Mosé a scendere dal Sinai per annunciare i lavori ai depuratori.
Purtroppo il Salini subisce con dolore la sua missione meramente esecutiva a Cremona, soffre per la mancanza di libertà e obbedisce senza poter discutere ai mandati imperiosi che ancora giungono dal bunker di Formigoni. Ma presto il giovane Salini tornerà libero…
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