Quotazioni oro: per Goldman Sachs si avvicina nuovo flop
INVESTIRE IN ORO
Siete convinti che le quotazioni dell’oro torneranno a crescere nel corso dei prossimi mesi, permettendo dunque al lingotto di tornare su livelli più consoni all’elezione del suo consolidato ruolo di bene rifugio? Ebbene, è probabile – anzi, certo! – che tra le vostre fila non ci siano gli analisti di Goldman Sachs, che non più tardi di qualche giorno fa hanno diramato ai propri stakeholders una nota nella quale evidenziano come, in realtà, l’andamento delle quotazioni dell’oro sia tutt’altro che incoraggiante (per lo meno, per coloro che sceglieranno di investire sul suo apprezzamento).
Goldman Sachs – riferisce Bloomberg – ritiene infatti che la paura sui mercati che ha provocato delle ondate di vendite degli asset ritenuti più rischiosi e, di contro, l’acquisto di oro quale rinnovato bene rifugio, sia stata eccessiva. In altre parole, ancora più chiare, Goldman Sachs pensa che i mercati finanziari abbiano esagerato nel percepire le tensioni internazionali e, dunque, appena si renderanno conto che in realtà la situazione è più calma di quanto si potesse immaginare, riprenderanno ad acquistare asset con maggiore livello di rischio, disinvestendo ancora i recenti shopping sul metallo dorato, con buona pace dell’oro.
Dunque, per gli analisti della banca d’affari non vi sarebbe più motivo per poter spingere la domanda di beni rifugio, e quindi anche che il metallo dorato debba necessariamente rimanere a questi livelli di prezzo, che sono i più elevati dal febbraio 2015, per quanto non certo eccezionali se si amplia la serie storia. Alla fine di tutti i ragionamenti, per Goldman Sachs ne deriva una fondamentale raccomandazione: è giunto – di già! – il momento di vendere, con l’oro che tornerà presto (fra 3 mesi) a quota 1.100 dollari l’oncia, ed entro fine anno o entro i primi del 2017, intorno a quota 1.000 dollari l’oncia.
Goldman Sachs conclude il proprio report sottolineando che sarebbero completamente ingiustificate le paure di una crisi sistemica dovute al crollo dei prezzi delle materie prime. Non è un caso che il dossier si concluda, molto enfaticamente, con una citazione di una frase di Franklin Delano Roosvelt del 1933, che alla vigilia del suo insediamento alla Casa Bianca disse che “non c’è nulla di cui aver paura, a parte la paura stessa”.
Al momento in cui scriviamo, ricordiamo infine, l’oro è quotato intorno a 1.200 dollari l’oncia e, secondo quanto afferma Goldman Sachs, è dunque 200 dollari l’oncia sopra le quotazioni che avrà da qui a un anno…