Mi sembrava un sogno poter tornare nel mio piccolo “primo ministero”, a fare quattro chiacchiere agganciata a Montecitorio. Osservavo i neoministri legaioli, con tutta la banda al seguito. Poveri, mi dicevo: come avevano potuto accettare di spostarsi in massa a Roma ladrona, per occupare il dicastero prima del trasferimento d’ufficio in padania?
Fu allora che compresi l’incomprensibile e l’imponderabile: l’evoluzione della Roma ladrona era un virus contagiosissimo. Prima aveva imposto ai duri e puri legaioli di gettare tutte le dotazioni informatiche per riempire gli uffici di Mac. Poi, al cambio di guardia, aveva imposto loro di svuotare i medesimi uffici non solo dei Mac, fissi e portatili, ma anche delle lampade da scrivania. E pure da terra, quelle alogene che tanto fanno Roma ladrona. E illuminano la Milano da bere. E anche da mangiare, va’.O forse tutte quelle dotazioni avevano seguito i legaioli a loro insaputa?
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