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Quando si è adolescenti, si farebbe di tutto pur di farsi accettare, per non essere esclusi dal gruppo. Si farebbe di tutto, anche sfidare le proprie paure. Succede nella storia che vi stiamo per raccontare.
Era un rito d’iniziazione. Un’assurdità. Ma doveva farlo. Per essere accettata da Giovanna, da Ilma e da Loretta. perché smettessero di prenderla in giro. Quella era la posta. Il rossetto. Un rossetto griffato, sul ripiano di cristallo del negozio più esclusivo del centro commerciale.
L’avevano presa in mezzo, quel mattino, durante l’intervallo, e come tutte le altre mattine lei aveva temuto il peggio, i pizzicotti sulle braccia, le forbici a tagliare il golfino nuovo, lo sgambetto sulle scale, la testa premuta sotto l’acqua, nei bagni.
Invece no. L’avevano presa per mano e lei, stupita, stordita, si era lasciata guidare sino alla panchina fuori dall’aula. I suoi occhi dovevano aver parlato per lei perché si erano messe a ridere e Giovanna le aveva detto con una voce tranquilla che lei non conosceva. ” Micaela. Vuoi essere nostra amica? “ Lei aveva annuito, con decisione, col fiato sospeso.
“No, non ci ringraziare. Ci vediamo oggi, alle sei, al centro commerciale.”
Era rientrata a casa, felice. Avrebbe avuto delle nuove amiche.
Alle sei era lì, all’entrata della cartoleria del piano terra, e fingeva di interessarsi agli angeli dipinti sulla vetrina.
La mano che si posò sulla sua spalla la fece voltare e si trovò davanti il viso di Loretta.
“ Eccoti qui ! ” Le voci di Giovanna e di Ilma.
Si ritrovò in mezzo a loro, stretta, spalla spalla. La guidarono sulla scala mobile fino alla profumeria del primo piano.
“ Quel rossetto dorato sullo scaffale in fondo “ aveva detto Giovanna col suo tono duro.
“ In cambio della nostra amicizia.”
Le aveva guardate, incerta, ma già le unghie di Ilma le rigavano il braccio e le dita di Loretta le stringevano la pelle sotto il golfino.
Micaela guardava Giovanna, che sorrideva e con la testa diceva sì, sì, si.
Inghiottì e si avviò. Passò davanti alla commessa, raggiunse il ripiano, afferrò il rossetto e se lo infilò in tasca. Si guardò intorno. Nessuno badava a lei. Fatto.
Sulla porta, le amiche non c’erano più. Le vide subito dopo.
Parlavano a bassa voce con la commessa, e le indicavano lei, proprio lei. con i gesti del viso e delle mani.
L’ INIZIAZIONE di Marta Bardi
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