“Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”
(Pietro Bembo)
MILANO – Raffaello è un artista che non ha bisogno di presentazioni. Alla vivissima fonte delle sue immagini, per cinque secoli, si è dissetata la cultura visiva Occidentale. “Bella come una Madonna di Raffaello”, scriveva Bernard Berenson (padre della moderna storia dell’arte), è tutt’oggi il supremo elogio alla bellezza femminile. Lo storico dell’arte lituano, nei suoi fondamentali scritti sui pittori italiani del Rinascimento, così si esprimeva sull’artista urbinate: “Raffaello ha eternato l’austera tenerezza e la sublimità del Cristianesimo, lo splendore e l’esemplare beltà del mondo antico, in forme sì gloriose che continuamente ci volgiamo ad esse per ritemprarvi la nostra ispirazione. Ma non gli dobbiamo altresì i nostri propri ideali di bellezza?”
Nella sala Alessi di Palazzo Marino in piazza della Scala a Milano, dal 3 dicembre all’11 gennaio, sarà possibile osservare la “Madonna Esterházy” di Raffaello, tavola conservata a Budapest, nello Szépművészeti Múzeum. L’appuntamento, giunto alla settima edizione, curato da Stefano Zuffi, – organizzato da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo e Rinascente con la collaborazione di Arthemisia Group – vede quest’anno il ritorno in patria di un’opera essenziale alla lettura del percorso artistico del Sanzio. La Madonna Esterházy, dipinto a olio su tavola (29 x 21,5 cm) è databile al 1508 e rappresenta una delle ultime opere del periodo fiorentino dell’artista – Raffaello di lì a poco sarebbe stato chiamato a Roma da Papa Giulio II per decorare le Stanze Vaticane. Il chiaro riferimento a Leonardo è riscontrabile soprattutto nella gestualità e nelle posizioni dei personaggi. L’opera ritrae la Madonna col Bambino e san Giovanni Battista fanciullo, in un bellissimo paesaggio con rovine romane sullo sfondo.
ORARI: Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30); Giovedì dalle ore 9.30 alle 22.30; Ingresso libero; infoline 800167619
di Vincenzo Di Rosa
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