Ralph Fiennes, l’incontro all’anteprima europea di The Invisible Woman

4 novembre 2013 • Interviste, Vetrina Cinema

L’attore e regista Ralph Fiennes è stato uno dei protagonisti del London Film Festival, dove ha presentato il suo secondo film da regista, The Invisible Woman. La pellicola narra la storia d’amore tra lo scrittore inglese Charles Dickens e l’attrice di teatro Ellen Ternan (meglio nota come Nelly). Dickens, interpretato dallo stesso Fiennes, manterrà questo amore segreto per tredici anni fino alla sua morte. Nel cast anche le bravissime Felicity Jones, nei panni dell’amante di Dickens e Kristin Scott Thomas, in quelli di sua madre, e Tom Hollander. The Invisible Woman è tratto dall’omonimo romanzo biografico della scrittrice Claire Tomalin. Così come il suo primo film Coriolanus, The Invisible Woman non ha ancora trovato una distribuzione in Italia. La cosa non può che sorprendere visto che impedirà al pubblico italiano che, già conosce le grandi doti artistiche di Fiennes come attore, di ammirare il suo talento da regista.

Ralph Fiennes sul red carpet a Londra

Oggi al cinema ha incontrato Ralph Fiennes in occasione della conferenza stampa dell’anteprima europea di The Invisible Woman al London Film Festival.

Che cosa l’ha spinta a raccontare questa storia?
Quello che mi ha ispirato maggiormente è leggere quasi nello stesso momento il libro di Claire Tomalin e la sceneggiatura di Abi Morgan. Non conoscevo la storia di Nelly Ternan e, ad essere onesto, non sapevo neanche molto di Charles Dickens. Mi sono completamente lasciato trasportare dall’emozione che ho provato leggendo la storia di questa donna. Era l’amante di Dickens e poi ha dovuto riappropriarsi della propria identità e della propria vita. La biografia di Claire offre un ritratto straordinario della vita di questa donna e del ruolo delle donne nel teatro vittoriano. All’inizio non credevo di girare il film ed interpretare il ruolo del protagonista ma dopo aver lavorato con Abi, il ruolo di Dickens si è fatto strada dentro di me.

Ralph Fiennes nei panni di Charles Dickens

Joanna Scanlon interpreta la moglie di Dickens, il suo è un cuore spezzato. Come mai ha scelto la Scanlon per questo ruolo?
C’è una scena bellissima nel film quando Catherine fa visita a Nelly per portarle il suo regalo di compleanno da parte del marito. Mentre Joanna leggeva il copione ci siamo entrambi emozionati. Credo che la sua interpretazione sia brillante.

Essendo lei un uomo pubblico come potrebbe pensare alla sua vita relazionata a quella di Dickens? Crede che sarebbe stato possibile oggi per lui mantenere quel segreto?
Più che la storia di Dickens, è stata la storia di Nelly che mi ha colpito e che volevo raccontare. Charles Dickens era un uomo famoso per il suo lavoro da scrittore ma la sua vita privata prese una piega diversa. Nell’età vittoriana evitavano che ci fossero scandali perché era una cosa che metteva le persone profondamente a disagio. Gli adulteri, ad esempio, venivano accettati a meno che non diventassero di dominio pubblico. Oggi questo non esiste. Siamo diventati quasi dipendenti dalla curiosità di scoprire le vite degli altri. Lungo i decenni la stampa ha alimentato la convinzione del diritto di conoscere. Dickens era ossessionato dall’idea di tenere segreta la sua relazione ma non credo che oggi ne avrebbe avuto la possibilità.

Felicity Jones interpreta Nelly Ternan

Da quando è diventato regista è cambiato qualcosa nel suo modo di recitare?
Dopo aver lavorato dietro la macchina da presa non si può tornare all’innocenza iniziale. Dal momento in cui prendi delle decisioni come regista poi si diventa curiosi di sapere che tipo di decisioni prenderanno i registi che ti dirigono. Alle volte è anche un sollievo tornare ad essere semplicemente un attore (ride, n.d.r.). Per quando riguarda il modo di approcciare un ruolo non credo che sia cambiato nulla da parte mia.

Dopo aver realizzato Coriolanus disse che è difficile per un pubblico giovane relazionarsi con Shakespeare. Crede che lo stesso accada con Dickens?
Credo che la lingua usata da Shakespeare sia particolarmente difficile da comprendere per un pubblico giovane. La lingua inglese sta cambiando così come il modo in cui noi la usiamo. Per qualche ragione, non ho mai avuto un libro di Dickens nella mia libreria da ragazzo. Lessi Little Dorrit ma non conoscevo affatto Dickens. Oggi, dopo averne approfondito la conoscenza, posso dire che la lingua di Dickens vive. Alcune delle scene che descrive lasciano senza fiato e credo che possano avere lo stesso effetto sui giovani che leggono i suoi libri oggi. Spero che i lettori di Harry Potter possano divorare i libri di Dickens.

Una delle critiche che viene rivolta a Dickens è quella del sensazionalismo. Lei cosa ne pensa?
Io credo che Dickens sia un genio. I suoi ritratti di personaggi differenti, le sue storie, il suo ritratto dell’Inghilterra, l’uso della prosa, il suo senso della drammaticità siano fantastici. E’ un narratore geniale perché sa come mantenere alte le aspettative del suo pubblico. So che Dickens ha molti detrattori ma con Casa Desolata (Bleak House) e Il nostro comune amico (Our Mutual Friend) mi ha totalmente conquistato. Lo trovo profondamente sensibile alle sfumature dei personaggi che racconta. Alcuni dei suoi passaggi mi hanno impressionato.

Di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net

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