Lei ha iniziato nei locali milanesi con personaggi “magici” (Mago Oronzo, Silvano…).
Sembra che sia proprio affascinato dalla magia…quali aspetti la colpiscono particolarmente?
Ho cominciato come prestigiatore, è questa la mia vera e grande passione. Per anni ho frequentato un Club di Prestigiatori a Milano e ora ne sono diventato il Presidente. Quando ho deciso di fare il comico ho semplicemente trasferito nei personaggi comici che andavo a mettere in scena la mia vecchia passione per la prestigiazione. Sostanzialmente, ho passato ai miei personaggi comici tutto il repertorio acquisito in duri anni di lavoro.
A marzo sarà in scena a Bergamo presso il Teatro Creberg con uno spettacolo intitolato: “Prestigi” (di cui è anche autore). Partendo dalla sua personale collezione vintage di strumentazione magica, compirà un percorso a ritroso nella storia della magia. Ha nostalgia dei maghi del passato? Perché?
Confesso una grande nostalgia per il passato e in questo spettacolo emerge chiaramente la volontà di recuperare la prestigiazione come arte antica che conserva sempre intatto il suo fascino.
Nello spettacolo, recupero prassi e giochi oggi abbandonati-forse perché sembrano desueti- per mostrarli al pubblico in una chiave accattivante e contemporanea, con la consueta verve comica di Raul Cremona.
Metto in scena il prestigiatore e il suo mondo…sembra un repertorio vetusto eppure regala sempre grandi emozioni.
Cosa desidera esprimere in particolare con questo spettacolo?
Tanta malinconia per l’arte della prestigiazione, di cui sono innamorato.
Desidero poi esprimere il valore dell’artista al teatro.
Mi preme trasmettere ai giovani un insegnamento: per essere protagonisti bisogna amare e praticare un’arte, contrariamente a quanto si vede spesso in televisione. Anzi, aggiungo che la televisione a volte può essere anche un mezzo che limita le potenzialità espressive, se non è utilizzato in maniera corretta.
L’uomo di oggi è razionalista e concreto…e molti trucchi del mestiere di mago sono stati svelati. Cosa deve fare l’illusionista contemporaneo per essere credibile e accattivante di fronte ad un pubblico spesso scettico?
Il pubblico riceve prima di tutto le informazioni che vengono trasmesse, poi si interroga sull’autenticità del messaggio comunicato e lo interpreta, perché la verità è nelle sue mani.
Quando sono in scena, non comunico un singolo gesto o un trucco di magia, mi esprimo come Raul Cremona, con la mia personalità e il mio modo di essere. E’ questo che fa la differenza.
Cosa ha rappresentato per lei il passaggio dai locali milanesi alla TV? Come è cambiato – se è cambiato- il rapporto con il pubblico?
La televisione ha rappresentato un passaggio fondamentale per farmi conoscere.
E’ chiaro però che i locali sono stati il nutrimento e la linfa per tutta una generazione che si è occupata di spettacolo e che continua ad occuparsene con successo, grazie alla completa esperienza professionale maturata con il cabaret.
Molti degli artisti che nascono oggi in tv si spengono velocemente, perché esauriscono rapidamente i messaggi da esprimere.
La televisione, dopo avermi regalato popolarità, mi offre oggi l’opportunità di ritornare -con una certa notorietà- a teatro, che rimane comunque un luogo d’espressione per eccellenza.
Come cataloga le sue esperienze televisive di “Mai dire Gol” e “Zelig”?
Sono state esperienze fondamentali perché mi hanno regalato notorietà e successo. Ma ribadisco che farsi conoscere dal pubblico non è sufficiente, anche perché in televisione puoi esprimere solo una parte di te. E’ poi il singolo artista e quello che riesce a raccontare che fanno la vera differenza.
Tra i tanti personaggi che ha interpretato, la ricordiamo come Omen il maschilista… cosa pensa delle donne che fanno il Suo mestiere?
Le donne hanno una marcia in più: quando si affermano in questo mestiere, hanno spesso molte più cose da dire dei colleghi uomini.
Il personaggio di Omen vive di luoghi comuni che fanno sorridere…eppure molta gente si rispecchia in quei luoghi comuni! In fondo, siamo un po’ tutti Omen e un po’ tutti figli di Omen…o no?
Se non fosse Raul Cremona quale artista contemporaneo vorrebbe essere?
Silvano il Mago di Milano, che è poi una creazione di Raul Cremona. Scherzi a parte, mi accontento di essere chi sono.
Progetti per il futuro?
Lo spettacolo teatrale “Prestigi” mi porterà in giro per diversi anni.
Posso anche anticiparvi che, a grande richiesta del pubblico, tornerà presto l’amatissimo personaggio di Omen.
In futuro, poi, mi piacerebbe condurre un grande spettacolo sulla prestigiazione, uno speciale dedicato all’illusionismo.
Per l’intervista a Raul Cremona si ringrazia, AGIDI S.r.l. Milano.
di Angela Laurino