Ravioli ripieni di pomodoro ai fiori di papavero

Da Mumi

Adoro infilare le mani nella farina e sentirla scorrere tra le dita, impastare poi e' un ottimo anti stress e in questo periodo di corse continue ne ho davvero bisogno e poi i primi caldi mi fanno venire una gran voglia d'estate, il biondo del grano mi ha ricordato le corse da bambina in campagna e i papaveri rossi con i loro petali delicati che si muovono ad ogni alito di vento e i pomodori dell'orto ma a maggio trovare un pomodoro maturo e saporoso diventa un'impresa ardua e allora...
Ingredienti
500 g. Semola rimacinata di grano duro (Mulino Marino)  1 uovo medio 200 g. ricotta ovina sarda salata 2 conf. da 210 g. polpa di pomodoro Finissima Cirio mentuccia romana fresca Olio extravergine d'oliva, sale  fiori di papavero comunque o Rosolaccio bio Semi di papavero
Procedimento
Impastare la farina con 1 uovo e g. 200 circa di acqua, ottenendo una pasta morbida da riporre in frigorifero per 30/45' min avvolta in pellicola alimentare da cui ricavare, in seguito una sfoglia molto sottile. Ne frattempo preparare il ripieno facendo sgocciolare in un colino a trame fitte due confezioni da 210 g. di polpa di pomodoro Finissima Cirio, raccogliendo l'acqua di vegetazione sgocciolata (queste operazioni possono essere svolte il mattino riponendo poi a sgocciolare in frigorifero). In una ciotola aggiungere alla polpa sgocciolata la ricotta grattugiata e la mentuccia mondata e spezzettettata con le mani e amalgamare il tutto.

Stendere la sfoglia e preparare i ravioli deponendo il ripieno a distanza regolare e coprendo con una seconda sfoglia facendo attenzione a non lasciare aria all'interno del raviolo e serrando bene i bordi (se la sfoglia risultasse secca inumidire il bordo con pochissima acqua) Cuocere in abbondante acqua salata, sgocciolare e impiattare decorando con petali di papavero (dal sapore leggermente pepato) e un filo d'olio extravergine d'oliva e cospargendo con semi di papavero. In alternativa ai fiori decorare con foglioline tenere di mentuccia romana.


Per questa ricettina ho utilizzato un prodotto che utilizzo da sempre e che ricordo nella cucina della mia amata nonna Amelia e credo sia presente in buona parte delle cucine italiane e nel mondo. La storia della Cirio nasce insieme al suo fondatore, Francesco Cirio, che si mostrò intraprendente fin da giovane. In poco tempo divenne il più importante esportatore agricolo del Piemonte. Utilizzò il nascente metodo della appertizzazione per conservare e superare il problema della deperibilità dei prodotti ortofrutticoli. Il giovane Cirio creò a Torino il primo stabilimento, furono poi aperti stabilimenti anche nel Meridione. Alla sua morte subentrò uno dei soci della società che prese le redini dell'azienda. Grazie alla pubblicità e alle promozioni i prodotti Cirio entrarono nelle case di tutti gli italiani divenendo così uno dei marchi più noti.  Dal 2004 Cirio fa parte del leader europeo dell'industria conserviera: il gruppo cooperativo Conserve Italia. Si ritorna alle origini, alla passione per il mondo agricolo pur vedendo un costante impegno nel campo della ricerca agronomica e industriale.


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