La nuova proprietà del team canadese della Nba vuole una svolta forte per fare colpo sui tifosi: il rebranding dei Raptors porterà forse al ritorno degli Huskies
Rebranding dei Raptors a Toronto per il 2015 in occasione dei 20 anni dalla fondazione del team canadese della Nba. La decisione è sul tavolo dei nuovi proprietari nel file sul rebranding dei Raptors dopo i casi positivi dei Brooklyn Nets, dei nuovi Pelicans a New Orleans e i futuri cambi in corsa per gli Charlote Hornets e – forse – Seattle Sonics. Perché è tempo di pensare al rebranding dei Raptors? Andiamo con ordine seguendo i dettagli sparsi tra le righe degli articoli pubblicati nelle ultime settimane.
Maple Leaf Sports & Entertainment è una società che gestisce le squadre sportive di Toronto e relativo marketing. Nel suo attuale portafoglio ci sono: i Toronto Maple Leafs della National Hockey League, i Toronto Raptors della National Basketball Association, il Toronto FC della Major League Soccer e i Toronto Marlies della American Hockey League. Un fortino per quanto riguarda l’identità canadese. Tim Leiweke, presidente e amministratore delegato, non ha mai fatto mistero di preferire un forte collegamento al territorio piuttosto che perdersi nel mare dello sport Usa.
Gli ultimi due esempi sono stati il rebranding dei Toronto Maple Leafs del baseball, che nella off season hanno venduto più maglie di tutte le altre squadre della Mlb e i Toronto FC che hanno una nuova maglia molto apprezzata dai tifosi canadesi. Nel mirino adesso c’è la squadra del basket Nba con il rebranding dei Raptors. Troppo anonimi, troppo slegati dal Canada (nonostante gli ultimi tentativi) e soprattutto con un nome che non piace ai tifosi.
La franchigia è nata a tavolino nel 1993: il nome Raptors è stato preferito nella short lista finale con Beavers e Terriers. Era l’epoca del film “Jurassic Park” e la mania per i dinosauri era planetaria: come non cavalcare l’onda per vendere maglie e cappellini? Inizialmente i colori principali del team erano il viola abbinato al rosso e al nero. Adesso c’è il rosso abbinato al grigio e il nero: più canadese ma pur sempre anonimo. Il rebranding dei Raptors potrebbe fermarsi al solo cambio dello schema dei colori seguendo l’esempio dei Brooklyn Nets: nonostante le perplessità della Nba il bianconero è elegante e distintivo.
Se invece il rebranding dei Raptors sarà più profondo allora entra in gioco anche il cambio del nome come nel caso di New Orleans Hornets diventati Pelicans e conseguente cambio di Charlotte che tornerà a chiamarsi Hornets dopo il reboot con la denominazione Bobcats. Cosa scegliere per Toronto? In testa alle preferenze c’è Huskies, la prima squadra canadese a giocare in un campionato pro di basket molti anni prima che nascesse la Nba nel 1946-1947. In qualche occasione i Raptors hanno giocato con le maglie biancoblu degli Huskies utilizzando anche il logo retrò del team che tutti conoscono, ma nessuno ha mai visto giocare se non in filmati vecchi e in bianco e nero. Un ottima occasione per mettere mano al rebranding dei Raptors senza dimenticare che la migliore ricetta è sempre e solo una nel mondo dello sport: vincere per vendere anche le maglie.
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