SEGNALAZIONE
“L’opossum nell’armadio” è il nuovo lavoro che Lorenzo Spurio ha affidato alla lettura del nostro blog. Si tratta di una raccolta di racconti in cui l’autore indaga l’animo umano attraverso episodi di vita quotidiana e ce lo mostra attraverso una miriade di sfaccettature. È facile per chi legge dare un giudizio dei personaggi che si incontrano, lo è di solito, perché l’indagine che fa Spurio del comportamento umano, non permette di prendere una netta posizione nei confronti degli eventi.
Come si legge nella prefazione, a cura di Marzia Carocci, scrivere un’antologia di racconti è uno scoglio arduo per un autore poiché, in pochissime righe la storia va sviluppata e i protagonisti presentati. Spurio è bravo nell’accompagnarci in questi piccoli mondi facendo sentire il lettore parte integrante di quello che sta leggendo.
Ogni racconto si apre con una peculiarità dell’opossum. Sì, avete capito bene. Il titolo di questa raccolta non è stato scelto a caso. Lorenzo sviluppa i suoi racconti attraverso le caratteristiche di quest’animale. Vi facciamo un esempio.
“L’opossum è un animale neofobico, cioè che mal si adatta alle novità”
Questa frase introduce un racconto in cui un uomo, di appena trentacinque anni, si trova a dover affrontare la vita dopo il suicidio della moglie. Sono poche righe in cui Spurio ci presenta la difficoltà del protagonista ad adattarsi alla nuova condizione di vedovo.
Non siamo qui a volervi raccontare cosa accadrà a ogni racconto, ma solo a volervi mostrare la maniera in cui quest’autore ci conduce così abilmente nei suoi pensieri.
I racconti non hanno la pretenziosità di volerci spiegare l’animo umano, eppure, a loro modo, sono in grado di farci riflettete su quello che si nasconde dentro l’animo umano. Si affrontano la solitudine, la diversità, l’abbandono, tutti gli ingredienti che ormai fanno parte della nostra quotidianità. Eppure, leggendo i racconti non manca una punta di speranza, c’è sempre una luce che il protagonista può afferrare, così come accade nella vita.
Spurio ci presenta anche fatti di cronaca che però non vengono illustrati nell’orrore di ciò che è accaduto, quanto nel loro contorno, come se il lettore potesse far parte della cornice di ciò che è accaduto e delle conseguenze sociali che ne sono conseguite.
Leggendo i racconti si ha spesso la sensazione di non aver compreso bene quello che si ha letto. Non è un difetto, ma un grande pregio di Spurio poiché le scelte che verranno prese dai suoi personaggi non saranno mai scontate o banali o “normali”. Il lettore si domanda spesso la motivazione di un determinato comportamento di fronte al racconto stesso. Il motivo di questa scelta narrativa, a nostro avviso, si accosta molto bene al perno centrale attorno al quale ruota l’antologia che è l’animo umano. In fondo come siamo noi uomini? Imprevedibili.
Ce ne accorgiamo ogni volta che il colpevole di un efferato fatto di cronaca viene catturato e chi lo conosceva ripete sempre la solita frase: “Era un bravo ragazzo”
Ecco quello che ci mostra l’autore, ci svela cosa c’è dietro il “bravo ragazzo”, presentandoci personaggi mai stereotipati e che potremmo tranquillamente riconoscere nella realtà. Personaggi di cui è difficile fidarsi perché, improvvisamente, sono in grado di compiere gesti che non ci aspettiamo.
Una raccolta di racconti originale, ben scritta, introspettiva che vi consigliamo di leggere.