Ninnj Di Stefano Busà fuori da tutti i canoni linguistici riesce sempre a sorprendere
a cura di Salvatore Veltre
Una poetessa di classe Superiore, lo vado affermando da sempre, non rientra negli stereotipi della tanta sbandierata poesia di oggi. La sua poetica sa essere affascinante e nuova, protesa verso le alte vette della vita e del pensiero.
In questa raccolta Eros e la nudità edita da Tracce 2013, prefata da Walter Mauro in modo ineccepibile, ma anche da Plinio Perilli, da Arturo Schwarz, nomi grandi della cultura dei nostri giorni, non fa che avvalorare la convinzione che le linee ritmiche e sognanti caratterizzano le brillanti e fascinose atmosfere dell’Eros, ispirando una sensualità scevra da ogni volgare espressione erotica o sessuale respirando una purezza d’immagini e un abbandono di suggestioni sublime e superbo, conchiuso felicemente in un repertorio di libere e catartiche visioni.
“Al gioco del gatto con il topo” (come lei recita), la ragione vi si stende in un fluido calamitante che dolcemente commuove e sommuove alla compenetrazione amorosa, all’abbaglio del desiderio.
Di questa grande della poesia contemporanea, mi ha sempre colpito il senso del mistero e dell’incanto in un vorticoso giro dell’essere, nel turbinio di rifondersi nelle cose del mondo.
Poesia raffinata che va oltre la pura realtà effimera per sprigionare scintille accecanti di luce, così come di tenebre abissali:
“un brivido di stelle, un baratro di cellule viventi:/ l’amore che più folgora....”
oppure: “l’amore trova sempre l’orlo dell’abisso/ in cui morire per poi resuscitare” La poetessa mostra i luoghi dell’eterno abbandono, dove tutto perisce dopo l’attimo carezzevole e sfuggente:
“Era la giovinezza” oppure”una pur breve eternità cogliemmo/ dalla vertigine d’amore.”
l’Eros, allora, così come il sogno, il tramonto, la brezza oltre l’oblìo sono tutti segni della sua potenza espressiva. Una scrittrice che non finisce mai d’incantare, di stupire, dandoci il calore, la gioia di un incontro in un momento della nostra esistenza, anche con un tocco di amarezza.
“M’intriga il tuo amore./ Lo respiro da stami e fogliame/ come raspi stornanti: A sciami vi si scioglie un respiro di cose perdute.”
Ancora un libro da leggere e viverlo come dono d’amore e piacevole ricordo.