Titolo: Fai bei sogni
Autore: Massimo Gramellini
Editore: Longanesi
Data uscita: 1 marzo 2012
Pagine: 209
Prezzo: 14,90 euro
"Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
GIUDIZIO:
Davvero un piccolo tesoro. Una di quelle storie che ti fanno emozionare, tra lacrime e sorrisi, e ti ritrovi a "vivere" il libro, anziché semplicemente leggerlo. Sarò sincera, pur essendo uscito da mesi per quanto mi riguarda era passato praticamente inosservato, vuoi perché la copertina non ha mai catturato la mia attenzione, quella sufficiente a decidere di prendere in mano il libro e leggere quanto meno la trama - o perché avevo sentore che non rientrasse nel mio solito genere di libri. Grande errore, grande, grande.
"Fai bei sogni" è un libro che non può non piacere, e va al di là delle singole preferenze per quanto riguarda i generi letterari. E' una storia troppo toccante, troppo ben scritta, troppo sentita, perché possa lasciare un lettore indifferente o annoiato. Una storia vera, e forse proprio per questo così emozionante, così viva - pur nella sua drammaticità - che colpisce in alcuni punti con la violenza di un uragano, e in altri con una dolce e struggente malinconia. Difficile staccare gli occhi dalle pagine, posare il libro sul comodino con l'intenzione di proseguire l'indomani: il romanzo di Gramellini si legge tutto d'un fiato, ignari del tempo che passa, rapiti dal racconto nel quale l'autore ripercorre il filo dei propri ricordi, e portando con sè la consapevolezza del presente - che qua e là riaffiora - si tuffa all'indietro nel tempo e prende per mano quel bambino di otto anni che è stato, camminando al suo fianco e rivivendo i momenti più significativi della sua vita, dalla scomparsa della madre in avanti.
E' un passato visto con gli occhi di allora e carico di quelle congetture tanto genuine quanto stravaganti che solo un bambino può fare: e allora che la mamma vada a fare gli "esami" rimanda l'immagine di problemi di aritmetica piuttosto che di analisi mediche, e quando il male incurabile giunge agli ultimi stadi, per il piccolo Massimo è vissuto come una sorta di abbandono, interpretando a suo modo gli stralci di conversazioni tra gli adulti, da qui "la mamma se ne è andata con Brutto Male, quindi non mi voleva bene".
Lo stile è impeccabile e pulito, la narrazione scivola senza intoppi rendendo il racconto una bellissima lettura non solo per quanto riguarda il contenuto, ma anche per la forma. Uno splendido libro, ben scritto, ben confezionato, carico di sentimenti.
Inutile dire che lo consiglio caldamente, e anche come regalo per amici e parenti farà certamente un figurone, perché davvero non può non piacere.