
Cast
Nonostante l'assoluta antipatia epidermica che provo nei suoi confronti devo ammettere che l'attore britannico John Lee Miller (Mr Knightley in "Emma" BBC 2009; Edmund in "Mansfield Park" 2000; Roger Collins in "Dark Shadows" 2012) è riuscito ad interpretare propriamente almeno alcuni aspetti dell'eccentrica ed eclettica personalità di Byron, questo uomo straordinario e poeta/letterato romantico per eccellenza; nello specifico ha ben reso il suo essere scanzonato, la perenne insoddisfazione e ribellione alla base della sua vita di eccessi e bizzarrie, il quasi disgusto per la vita che smentì - o forse confermò - votando praticamente tutta la sua esistenza al godimento estremizzato dei piaceri. Nonostante alcune differenze fisiche, è anche riuscito - anche grazie all'abile lavoro di truccatrici, parrucchiere e sarte - a rendere, seppur un po' troppo blandamente, il fascino fisico che attraeva, insieme a quello esercitato dalla sua mente brillante e dalla sua personalità eclettica e volutamente,teatralmente pervertita e malvagia, le tantissime donne che a lui hanno donato spontaneamente i propri favori.

Ecco il link del cast completo: http://www.imdb.com/title/tt0369084/fullcredits#cast
Regia - Sceneggiatura - Ambientazione - Affidabilità
Il film ripercorre la vita di Byron dal suo primo viaggio attraverso l'Albania e la Grecia, allora territorio dell'Impero Turco, poco più che ventenne fino alla sua morte, avvenuta durante una missione militare in Grecia. La sua relazione con la sorellastra Augusta Leigh viene identificata come la vera storia d'amore del poeta, quella che lo fece maggiormente soffrire ma l'unica che da sola riuscì a renderlo sereno ed a soddisfarlo pienamente. Le ambientazioni ed i costumi sono davvero eccellenti, ed anche la sceneggiatura è abbastanza capace di trasmetterci l'essenza dei vari personaggi. Il personaggio meno realistico ed eccessivamente estremizzato a mio avviso è Lady Lamb, mentre gli altri sono tutti plausibili.

" Camilla - l'attrice che interpreta Augusta - non era nuova alle scene scabrose quando per questo film dovette girarne alcune insieme a John Lee Miller. Ciò non ha, tuttavia, costituito un problema perché, come ella ha affermato, John "è così adorabile, semplicemente stupendo e davvero somigliante a Byron. Quando lo vidi la prima volta rimasi sbalordita!" "
Probabilmente l'attore si riferiva, nella sua ultima frase, anche al trattamento riservato dal poeta alla moglie Annabella. Certamente quello di sposarsi - e soprattutto di scegliere la ricca Miss Millbanke come moglie - non fu una scelta assennata da parte di Byron ( d'altronde poche furono le sue scelte assennate, se non nessuna! ). Annabella era una donna pia, pacata, emotivamente stabile fino a diventare noiosa, molto pragmatica - non a caso era una studiosa di matematica - e di natura non solo diversa ma addirittura opposta a quella di Byron. Come egli stesso dice nel film, erano "due rette che corrono parallele verso l'infinito e che non hanno alcune prospettiva di incontrarsi mai". La sorpresa della società nel vedere il matrimonio non avere successo fu molto minore di quella che vi fu all'annuncio di queste bizzarre nozze.

Nel film Annabella acconsentì a diventare la moglie del celebre Byron - celebre come poeta tanto quanto come dissoluto - più per il dovere che ella sentiva quale devota cristianadi provare a convertire l'anima selvaggia, perversa e blasfema nonché atea di Byron, che per amore o interesse. La loro unione continuò forzatamente con interiore annientamento di entrambi i coniugi fino alla nascita della loro unica figlia, Augusta Ada - futura Lady Lovelace - che egli amava molto, per poi naufragare completamente. La moglie lasciò infatti il tetto coniugale con la bambina nel 1816, giusto un anno dopo il matrimonio. Nel film l'allontanamento forzato di Byron da Augusta è opera della stessa Annabella, tuttavia ciò non ha riscontri nella storia.
Da sx: Augusta Leigh; Lady Byron; Lord Byron
E' invece reale l'amore che Byron provava per l'illegittima figlia Allegra, avuta da un breve flirt con la sorellastra di Miss Wollestoncraft poi Mrs Shelley, Claire Clermont, ed il dolore che egli dovette subire alla morte improvvisa della piccola, da lui mantenuta in un convento romagnolo. Questo lutto, unito a quello dell'amico Shelley, portarono Byron ad un'inaspettata conversione religiosa.Il film è talvolta pepato di scene forse eccessivamente esplicite, che possono creare disturbo e turbamento. Riflettendoci tuttavia, esse servono a descrivere con efficace durezza e voluta crudezza i reali effetti dell'idealmente affascinante perversità di Byron, dunque la crudeltà e totale amoralità della sua condotta.
Racconta anche bene il rapporto che il poeta aveva con il suo lavoro letterario e quello che aveva con gli altri autori e con il mondo dell'editoria e della critica, entrambi molto tormentati come in fondo tutto il resto della sua vita.
Considerazioni finali

Il vero George Gordon Lord Byron
Non è un film facile, che passa agilmente davanti agli occhi senza alcun effetto. Ci vuole qualche bicchiere di riflessioni in più e forse anche una seconda visione per buttar giù l'amaro, triste, cinicamente ma romanticamente crudo boccone di "Byron". Se desiderate passare una serata tranquilla e sentirvi sereni alla fine della proiezione, non è la pellicola adatta. Tuttavia, è un bell'affresco sulla vita di quest'uomo eccezionale - nel senso più stretto del termine - ed unico ma anche sulla società del suo tempo. La maggior parte dei personaggi femminili sono negativi, tuttavia riesce a non essere di stampo maschilista e questo è già un bel traguardo. La società stessa viene dipinta secondo gli occhi di Byron, ovvero un'ammasso di gente inetta e che pensa con il cervello comunitario di un branco di pecore, incapace di dare stimoli o essere fonte di soddisfazione, interesse e tanto meno sereno appagamento per una mente inconsueta come quella del tormentato poeta.Mi è piaciuto molto, sebbene come ho detto è stato difficile da digerire e mi ha fatta pensare molto. Voto: 8
Con affetto,
Irene