Buonasera, pelatini! <3"><3"><3"><3
Eccomi qui per una nuova recensione di Gotham *urla e fischi da stadio*
Ok, ok, sono contenta del vostro entusiasmo, ma c’è poco da stare allegri, dico bene?
Partiamo dal fatto che sono sempre più confusa; mi spiego meglio: seguo tanti, ma davvero tanti, tanti telefilm e, anche se non ho mai dovuto recensirli, ho sempre trovato gli episodi piuttosto coerenti tra di loro, un filo logico ben intrecciato, scene d’azione nella norma (a volte superiori), recitazione degna eccetera, eccetera. Qualche puntata poteva piacermi, qualche altra no, ma è normale, fa parte dell’atmosfera che si crea intorno ad una determinata serie, a quanto riesca a farti entrare nei panni dei personaggi, a quanto riesca a farti affezionare a loro.
Con Gotham é tutto molto diverso.
Sarà che per la prima volta mi trovo davanti la responsabilità di recensire una serie, sarà che voglio cercare di essere il più obiettiva possibile, sarà che prendo sempre molto sul serio tutto quello che faccio, ma sono irrimediabilmente confusa e disorientata.
E’ raro che mi ritrovi a guardare lo scorrere del tempo quando guardo una puntata, eppure con Gotham é successo e non è neanche la prima volta.
E dire che il tema della puntata mi piaceva: amore e paura; un binomio da togliere il fiato (in realtà, di fiato me ne è rimasto abbastanza da sbuffare come una locomotiva…).
Nell’episodio incontriamo un altro classico cattivo di Batman, Scarecrow, meglio conosciuto come Spaventapasseri, o meglio, forse veniamo a conoscere una vecchia versione di lui.
Lo vediamo subito in azione mentre pone fine alla vita di un uomo terrorizzato dalle altezze, proprio appendendolo oltre il tetto di un palazzo, mentre lui, tranquillo-tranquillo, si dedica ai suoi accertamenti medici: battito cardiaco, pulsazioni, pupille.
L’uomo viene impiccato e tutto ciò che riescono a trovargli addosso è un numero di telefono che corrisponde a quello di Scottie Mullen, che gestisce una comunità d’aiuto per chi ha fobie debilitanti (come quella dell’altezza, appunto).
Bullock viene subito colpito da una freccia di Cupido quando la incontra e cerca di fare il galante, anche se non può essere ancora sicuro che non sia proprio lei l’assassino che stanno cercando.
Lui e Gordon seguono una pista alquanto debole nella speranza vana di riuscire ad acchiappare il killer e s’intrufolano in una vecchia fabbrica di sedie (dalla quale il Dr. Crane sembra aver attinto per la sedia sulla quale ha legato il povero fobico dell’inizio).
Neanche a dirlo, riescono a catturarne l’aiutante con le mani nel sacco, mentre sta terrorizzando un’altra vittima che ha la fobia dei maiali (ma una fobia “normale” no, eh?).
Bullock è già pronto per la danza della vittoria, pensando che quello che hanno preso sia il vero killer, ma Gordon è scettico e confessa i suoi dubbi al Capitano Essen che, tuttavia, gli fa presente che forse è meglio che il caso si chiuda, in quanto l’arresto di Flass ha già attirato loro parecchie occhiate minacciose e insistere su qualcosa quando si ha la soluzione già bella pronta davanti, è inutile.
Gordon, questa volta, propende per l’amore e non per l’odio: si fa aiutare dalla Dottoressa Tompkins, che invita a cena.
Dopo una serie di indagini per suo conto, la Dottoressa informa Gordon che l’assassino ha rimosso alla sua vittima le ghiandole surrenali, quelle cioè, che producono una sostanza, il cortisolo, responsabile della paura.
Peraltro questo l’aveva già scoperto Nygma prima di essere sospeso a tempo indeterminato per essersi improvvisato medico legale.
Probabilmente è proprio questa sostanza che interessa al Dr.Crane, sebbene nessuno sappia chiarirne il motivo.
Mentre Bullock prende parte ad una seduta collettiva per esorcizzare le sue paure, Scottie Mullen viene rapita e condotta in una piscina, proprio lei che ne è terrorizzata, in quanto da piccola ha rischiato di annegarvi.
Bullock e Gordon riescono a salvarla, anche se Jim non riesce a catturare il Dr. Crane che ha coinvolto nei suoi orrorifici esperimenti anche il figlio Jonathon (il nome vero dello Spaventapasseri dei fumetti).
Nel frattempo, la puntata ci tiene informati sui personaggi di Maroni, Pinguino e Fish.
Mooney, in partenza da Gotham, telefona al Don per informarlo di essere viva e vegeta e anche per metterlo in guardia da Pinguino, che l’ha preso in giro per tutto questo tempo, quando in realtà ha sempre lavorato per Falcone.
Maroni ripensa a diversi episodi che hanno coinvolto il Pinguino, compreso quello dello scambio della zona di Indian Hill (apparentemente una zona senza valore che, tuttavia, Falcone ha accettato), o l’uccisione di Frankie Carbone che ha eseguito lo stesso Pinguino, e decide di portarlo in campagna, apparentemente per giocare ad obbligo o verità? o qualcosa del genere, visto che finiscono per scambiarsi dei segreti e Pinguino è costretto ad ammettere il suo tradimento.
Maroni lo vorrebbe morto e ha fatto già predisporre una macchina sotto una pressa, affinché Pinguino vi muoia schiacciato, ma furbo come solo lui può essere, Oswald minaccia l’operaio addetto alla suddetta pressa che se non lo lascia andare, Falcone perseguiterà lui e tutta la sua famiglia.
La mattina successiva viene recuperato da un autobus di religiose, quasi a sottolineare il suo essersi salvato per miracolo, che lo riaccompagneranno a Gotham.
Abbiamo anche un piccolo scorcio di ciò che la rivelazione di Selina Kyle ha prodotto su Bruce e su Gordon che lo viene a sapere proprio da Selina che trova nascosta nell’appartamento di Barbara.
Bruce, oltretutto, in un impeto di orgoglio e coraggio, slega Jim da qualsiasi promessa a lui fatta circa il mettere in prigione l’assassino dei suoi genitori.
Il caso del Dr. Crane avrà sicuramente un seguito, ma per questa puntata Gordon e Bullock non proseguono con le indagini.
Sono troppo impegnati con le loro Valentine (siamo anche in tema, non ci avevo pensato!), specialmente Jim che regala un bacio appassionato alla Dottoressa Tompkins davanti a tutto il Distretto, nonostante le iniziali reticenze.
E Fish Mooney?
Il suo viaggio sembra procedere bene, almeno fin quando la nave non viene assalita da strani uomini ancora anonimi, ma che pare abbiano lei come obiettivo.
Che dire?
Ancora una volta, troppa carne al fuoco e poca sostanza.
Non mi ritengo soddisfatta della puntata e della conduzione generale della serie. Ci sono alcuni spunti interessanti con i quali potrebbero essere realizzate puntate eccellenti, ma finiscono per cadere nel vuoto di fronte a puntate simili.
I cattivi non mi sembrano neanche veri cattivi, le scene d’azione sono blande e scontate e non è riuscita ad incutermi neanche un brivido di tensione la scena di Pinguino con la pistola carica su Don Maroni.
Era scontato che la pistola fosse, o scarica, o caricata a salve come effettivamente era.
Oswald non era il più furbo di tutti?
Riesce ad averli tutti nel sacco un secondo prima, quello dopo la situazione si è totalmente rovesciata.
Non dico sia inverosimile, in fondo non si può farla sempre franca, ma così è prendere in giro noi telespettatori.
Questo cambio repentino di fortuna l’abbiamo visto e rivisto nel corso della serie, non sarebbe ora di trovare qualcos’altro su cui puntare per mettere in castigo Pinguino?
Non accenno neanche alla questione Barbara, perché probabilmente ce la ritroveremo vittima di un altro pazzoide tra qualche puntata, con Jim che sarà costretto a soccorrerla e si riscoprirà innamorato di lei, facendo ingelosire la bella Dottoressa.
I cliché ormai la fanno da padrone in questa serie e non mi meraviglierei se andasse proprio così.
Sono ritornate anche le scene inutili di Bruce e Selina: ennesimo ci risiamo.
Venti secondi di scena a testa per cosa? Il nulla assoluto.
Forse l’unico che risolleva un po’ la situazione è Bullock, con il suo modo di fare degno di un ragazzino menefreghista e poi è la prima volta che lo vediamo interessato a qualcuna, no?
Ritornando alla puntata, il mio voto per questa settimana è sette; il Dr. Crane è un ottimo cattivo ed è intrigante il suo utilizzare la paura per uccidere le sue vittime, ma poteva essere sfruttato meglio e, soprattutto, presentato meglio.
Ho ancora molte riserve su questa serie, ma siamo in ballo quindi balliamo, giusto?
E a voi è piaciuta questa puntata?
Alla prossima settimana con una nuova recensione di Gotham e, mi raccomando, tenetevi strette le vostre paure, sia mai che incontriate un Dr. Crane ;)
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