Recensione | Gotham 1×19 “Beasts of Prey”

Buongiorno, pelatini! <3"><3"><3"><3"><3

Come la va?

Vi siete ripresi dalle vacanze pasquali? *avvicina a sé una ciotola piena di cioccolata*

Io ho così tanto cioccolato da mangiare, che credo mi toccherà masticarne in eterno, ma non sono così stupida da lamentarmi :D

Chi, sano di mente, rifiuterebbe del buon, salubre cioccolato?

*Remus Lupin approves*

Ma bando alle ciance, non sono qui per parlarvi di cibo, ma perché, ebbene sì, Gotham ha fatto la ricomparsa sull’emittente americana FOX con una nuova, fantastica puntata!

Siamo tornati in carreggiata, babes!

Lasciatemelo dire, Gotham è ancora più incasinata di quando ci siamo lasciati: i giorni di Fish sono contati, il ruolo di Gordon come Presidente del Sindacato Poliziotti è partito proprio male e la futura Catwoman ha fatto qualcosa che sicuramente il futuro Batman non perdonerà così facilmente.

L’episodio ci rassicura subito con l’uscita di Alfred dall’ospedale dopo il tentativo di Reggie Payne di ucciderlo. Adesso è Bruce che serve the e sandwiches ai propri ospiti (non fa tenerezza? *.*), mentre Gordon, scaltro com’è, ha già capito che sia Bruce che Alfred hanno mentito circa l’identità dell’aggressore perché, in realtà, vogliono vedersela da soli.

Ovviamente, il povero maggiordomo non è certo in grado di andare in giro ad uccidere chicchessia e Bruce ha la geniale idea di girare per la città da solo alla ricerca di Reggie, salvo poi richiedere l’aiuto di Selina quando non sembra avere più nessuna idea di dove andarlo a cercare (tenero lui, che credeva che il modo di dire andare a spararsi qualcosa, fosse riferito ai poligoni di tiro *.* l’innocenza di questo ragazzino è strabiliante).

Ovviamente, sappiamo tutti che sotto le azioni di Reggie c’è la Wayne Enterprises, intenzionata a mettere fuori gioco Bruce; ma ci sarebbe poi davvero quest’urgenza di farlo fuori?

Anche se Bruce è andato avanti in solitaria con le ricerche sull’assassinio dei suoi genitori (e non c’è neanche da biasimarlo per questo), potrebbe davvero costituire una tale minaccia?

Perché allora non uccidere anche lui insieme ai genitori, in primis? 

Non lasci un erede così in giro, dopo avergli ucciso i genitori, pensando che non faccia nulla per scoprire perché il destino ha deciso di accanirsi proprio su di lui, no?

Comunque, Wayne Enterprises o meno, Selina sorpassa una linea che Bruce non aveva ancora neanche pensato di tracciare -fino ad ora, chiaro.

Quando Reggie minaccia di rivelare tutto ciò che sanno a colui che gli ha ordinato in prima istanza di ottenere maggiori informazioni su Bruce, una Selina presa evidentemente dal panico, lo spinge giù dalla finestra presso la quale aveva pensato bene di appendere la sua preziosa borsa piena di medicine come ricatto sgancia-informazioni.

Perché dico che Selina ha superato un limite?

Certo, è difficile immaginare cos’altro avrebbero potuto fare due ragazzini fragili ed esposti come loro in una situazione del genere, senza contare che non è che nelle storie di Batman nessuno muoia, ma la questione rimane: Batman non uccide. Mai. Lascia in vita persino Joker, perciò non credo che sia una cosa per la quale Bruce sia disposto a scendere a patti, che si tratti di Selina o di qualcun altro.

Questo costituisce, d’altronde, anche una svolta nel loro già complesso rapporto.

Anche Fish Mooney, che nell’ultima puntata abbiamo visto cercare di scendere a compromessi tra un’alleanza con il Dottor Dollmaker e una con i prigionieri, ha il suo bel daffare.

Finalmente, riesce a fuggire dall’isola del Terrore di Dulmacher e, ovviamente, la sua fuga ha anche l’obiettivo di utilizzare i prigionieri più forti e più pericolosi come scudo umano.

Nella scena ideale che forse tutti noi ci aspetteremmo da lei, già me la vedo ritornare a Gotham e farla pagare a Pinguino, ma il caso ha voluto che il colpo del fucile più preciso al mondo anche quando l’obbiettivo da colpire è su un elicottero, a venti metri da terra, l’abbia colpita, ferendola, forse, in maniera drammatica, perciò, se devo pensare adesso ad una scena che la veda protagonista ideale, sarebbe una di redenzione, specie perché Jada Pinkett Smith ha fermamente dichiarato di non tornare nella futura stagione due *piange per lei*

Nonostante il ruolo da super-bitch che ha ricoperto, probabilmente mi mancherà *le sigh*

Nonostante Gordon abbia sapientemente saputo sfruttare il ricatto sul Commissario Loeb per ottenere anche solo un’oncia di potere nella gerarchia super corrotta di Gotham, rimane pur sempre l’obiettivo preferito di Polizia, governo e mafia e il suo rigido attaccamento al codice morale non lo aiuta di certo. Dopo essersi ritrovato tra le mani niente di concreto, se non un biglietto da visita raffigurante un cuore spezzato, nella cattura di un famoso serial-killer, Gordon riesce quasi ad intravedere un clamoroso successo per il Dipartimento proprio quando Bullock lo informa che chiunque, negli anni passati, si sia trovato per le mani quel caso è finito cadavere… inclusi i suoi affetti più cari.

Fico. Un serial-killer segreto, di cui neanche la stampa è a conoscenza. Solo a Gotham.

A questo punto, mi viene naturale chiedermi perché rimanere in una città del genere, perché non scappare, ricostruirsi una vita da qualche altra parte. Certo, a volte emergono anche lati positivi, quei caratteristici spiragli che ti fanno ben sperare, che ti fanno capire che, in fondo, è possibile amare una città così corrotta e orribile all’apparenza, ma l’interrogativo resta.

Come in tutte le cose, c’è un lato negativo e uno positivo; sarei curiosa di vederlo concretamente questo lato positivo di Gotham.

Vorrei sapere perché Gordon, Bullock, Selina, Barbara, ma anche la Dottoressa Thompkins, sono così determinati a servire una città che offre loro, la maggior parte delle volte, solo il marcio della medaglia.

Ecco, se anche solo intravedessi qualcosa del genere in uno dei prossimi, conclusivi episodi, salterei dalla gioia.

La serie è cresciuta molto dopo le prime puntate leggermente meh!, così tanto che mi ci sono affezionata, nonostante le mie numerose critiche (ma chi è che non sbaglia mai?), perciò un’introspezione del genere, sarebbe davvero la classica ciliegina sulla torta che è Gotham.

Non so se sia utile o meno, ma io continuo con la rubrichetta che ho inaugurato nel corso dell’ultima recensione prima della pausa, ovvero:

The Irrelevant-Not-so-Irrelevant Gotham’s Database:

– Fish sa pilotare un elicottero. Certo, ovvio, chi è che non sa pilotare un elicottero.

– Pinguino sembra proprio il tipo da portarsi dietro una pinza nel caso occorra far saltare qualche dito.

– Questo è sicuramente l’unico episodio della serie nel quale Edward Nygma non viene trattato come un deficiente di serie D, neanche di serie B, ma proprio D, o anche E, F, G…

– Abbiamo un nuovo cliché: Gordon che non dà MAI retta ai consigli di Bullock.

– Leslie Thompkins potrebbe essere molto di più di una semplice fidanzata di Gordon; o forse l’hanno relegata a questo ruolo, perché tutti sanno che non è lei la donna adatta a Gordon? A proposito, dov’è finita, DI NUOVO, Barbara?

– Pinguino vuole uccidere Maroni. Non è una novità, ma valeva comunque la pena segnalarlo :D

Dovendo riassumere, il mio voto alla puntata è un otto/dieci. Non posso negare che ha catturato il mio interesse, soprattutto negli ultimi venti minuti e che ci sono stati alcuni colpi di scena degni di nota.

E voi, cosa ne pensate del ritorno di Gotham? Soddisfatti della puntata?

Alla prossima e diffidate dei tipi fascinosi e galanti, potrebbero essere dei serial-killer! :D ;)

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