Ieri era giovedì, il giorno d’oro della ABC, emittente americana che sta ancora festeggiando per l’incredibile e inumano successo riscontrato la settimana scorsa grazie alla triade di show firmati Shondaland, in particolare grazie ad HTGAWM (perdonate se mi riferirò spesso allo show con questa sottospecie di anagramma in codice, ma ho perso già venti minuti solo per scrivere il titolo dell’articolo, poffarbacco Shonda, un nome più lungo no ??), mentre noi ci stiamo appassionando sempre di più…e siamo solo al secondo episodio !
Se come me avete pensato che il Pilot fosse pieno di intrighi, enigmi e indovinelli pericolosi, preparatevi perchè ad ogni puntata la mole aumenta, i pezzi del puzzle da un lato si attaccano fra loro, ma allo stesso tempo ne spuntano di nuovi che ampliano il quadro generale e allora scopriamo insieme i nuovi indizi di questa 1×02, “It’s All Her Fault”.
“E’ tutta colpa sua”, frase che dà il nome all’episodio e che i ragazzi nel primo flashback della fatidica notte nel bosco ripetono più volte, ma ora non manca solo Asher all’appello, anche lo spilungone Wes è dato per disperso, o meglio, è atteso dagli altri tre in principio di assideramento.
Un piccolo minuscolo lasso di tempo viene aggiunto ai flashback del Pilot e difatti lo vediamo poi arrivare di corsa con l’arma del delitto in mano; ma questa “her” di cui è tutta la colpa, chi è ?
Facile associarlo subito alla professoressa Keating, anche io sono stata tratta in inganno, ma ogni giallo, thriller o telefilm di Shondaland che si rispetti non è mai prevedibile lasciamo perdere le ultime stagioni di Grey’s Anatomy, per questo a fine episodio ci siamo sicuramente tirati tutti tanti schiaffi in testa al grido di “che stupido ! Lo dovevo capire che era lei !”.
Ma non bruciamo le tappe e tuffiamoci prima nel nuovo caso in cui si è imbarcato lo studio legale di Annalise.
Il sosia di Tony Goldwyn con i capelli lunghi mostra la sua casa alle nuove leve della professoressa, è lui il principale sospettato della morte della seconda moglie Marjory, accoltellata ben sedici volte.
Abbastanza forte è per Wes ritrovarsi sulla scena del crimine rimasta intatta. Il sangue secco della vittima ancora imbratta letto e pareti e il solito sfacciato Connor di offre volontario senza esitazione quando l’uomo vuole simulare come si sarebbe svolto l’omicidio.
Perchè in ogni scena in cui compare Connor debba esserci un’allusione omosessuale non me lo riesco a spiegare, ogni uomo etero e non che gli capita a tiro cade ai suoi piedi più facilmente che se avesse l’alito che puzza di aglio marcio.
Dopo essersi quasi limonato il signor St. Vincent ed essersi preso sedici finte coltellate al petto con una penna, Connor si rialza dal letto insanguinato con la convinzione che il proprio assistito fosse colpevole, ma come sentenzia la professoressa Keating, che il cliente sia innocente o colpevole non ci interessa.
In definitiva se la scorsa puntata la sospettata e la moglie della vittima erano alleate e colpevoli, questa volta il presunto colpevole era realmente innocente, mentre sua figlia ha giocato la stessa partita di Annalise, manipolando le prove (e quindi la Corte) per poter incastrare il padre.
Giornata nera per lo studio legale, nemmeno le notti si sesso di Connor con Oliver o le notti insonni di Wes sembrano scagionare il loro cliente, eppure, uno dei due scarsi del gruppo dà finalmente prova delle sue capacità.
No, non sto parlando di Asher, il quale sarebbe più utile in quel di Litchfield,
Il lampo di genio della ragazza avviene alle battute finali, la professoressa è così terrorizzata dall’idea di perdere la causa che spreme come limoni le meningi dei suoi collaboratori e assistenti, riportandoli nella stanza del delitto e proprio qui Laurel si rende conto di quanta discrepanza di sia nel modus operandi dei due omicidi (il buon St. Vincent così santo non è, ha infatti ucciso con un coltello da caccia la prima moglie all’apparente insaputa della figlia e alla effettiva insaputa di Annalise).
Ciò fa vincere la causa alla Keating, ma dà anche la possibilità a “The Puppy” Wes di fare un semplice calcolo matematico: è stata la figlia ad uccidere la seconda moglie del padre per vendicarsi dell’omicidio della madre, insomma un giro di moventi simile ai casi da risolvere sulla settimana enigmistica (chissà perchè però con quelli non ci prendo mai .-.).
Possiamo quindi affermare che Annalise abbia fiutato da subito l’incredibile talento deduttivo del giovane Gibbins signori della Corte ?
Sì, possiamo affermarlo; la prof. (ormai siamo così in confidenza che le scrivo anche le e-mail per presentarmi all’esame in orario di ricevimento u.u) sapeva infatti la verità molto prima di Wes, consegnatale tramite file dall’assistente Frank e il sorrisetto da “lo sapevo che eri un pezzo da novanta” di Annalise chiude la parte “elogio agli outsider” dell’episodio con questa steccata nelle nocche ai tre figli-di-papà-so-tutto-io:
Lisa Weil sarà anche invecchiata e incredibilmente dimagrita, ma il suo personaggio di Paris Geller in “Una Mamma Per Amica” resterà quello per cui noi tutti l’abbiamo conosciuta e riconosciuta e nulla poteva rendermi più felice se non vedere nuovamente quell’acidità inespressiva fare capolino nella personalità del suo nuovo personaggio.
Bonnie probabilmente prova qualcosa per il marito di Annalise, ma allo stesso tempo condanna la condotta di Frank con le studentesse, in particolare la sua presunta storia di sesso con Laurel, la quale da piccola pulcina spaurita fa l’enorme sbaglio di avanzare una delle domande più stupide al mondo se sei appena stata assunta dallo studio di uno degli avvocati difensori più bravi d’America:
“Io mi trovo qui grazie a Frank vero ? Ha fatto lui il mio nome, non la professoressa Keating”…MA DAI ?? MA DAVVERO ? MA NUUUUUUU.
Ed ecco a voi signore e signori lo spirito animale di Paris Geller riemergere dalle ceneri.
Personaggio che invece sembrava avere una storia già conclusa è quello del detective Nate Lehay, l’amante di Annalise, anzi non più amante, in quanto come ogni persona normale sputtanata alla sbarra dei testimoni, ha chiuso con lei, a tal punto che minaccia di raccontare tutto al marito se lei perdura nel cercarlo.
Basta, perso lo status da series regular per Billy Brown ? Ma no ! Gli autori lo rimandano in campo con un calcio d’angolo, utilizzandolo come mh…diciamo spia, investigatore privato della Keating ?
Annalise fa quel che al giorno d’oggi fa ogni donna sospettosa del marito/fidanzato: sbircia i messaggi ricevuti sul suo cellulare, in particolare quelli collegati a Lila Stangard, la ragazza trovata morta nella cisterna delle Kappa Kappa Theta, nonchè studentessa e molto di più di Sam Keating.
Ecco quindi che torna in primo piano quella Annalise Keating avvocato difensore prima di tutto e tutti, i suoi dubbi nei confronti della relazione del marito con la ragazza erano già nati nel Pilot, ma ora, con la scoperta dei messaggi, diventa una pura ossessione.
Lei ha bisogno di sapere se il marito ha a che fare con quell’omicidio e quindi chiedere a Nate di controllare la presenza di Sam a Yale il giorno dell’omicidio di Lila.
Che dite ci sarà davvero stato a Yale ? Io comincio a pensare che lui abbia ucciso la ragazza e che quel qualcuno che ha aperto la porta del Motel a fine episodio si sia vendicato facendo uccidere il professore dai quattro ragazzi.
Grazie a questa faccenda però abbiamo nuovamente occasione di vedere l’emotività profonda della professoressa, quella stessa Annalise che piange in bagno dopo aver chiesto a Wes di non rivelare il suo tradimento nei confronti del marito.
Questa volta crolla davanti a Nate, scoppia, tutto l’autocontrollo che mantiene davanti a Sam e tutte le bugie che sta costruendo per non esporre le sue idee finchè non arriverà alla sua arringa finale la fanno cedere e vediamo le lacrime rigarle il volto in ben due occasioni.
Tuttavia oltre ai signori Keating altri due personaggi sembrano essere coinvolti nell’omicidio di Lila Stangard, Rebecca Sutter e il giocatore di football, fidanzato della vittima. Lui viene arrestato come possibile omicida e poco dopo anche la vicina di casa di Wes finisce in manette.
Da questo momento in poi l’episodio subisce un’accelerazione alla “Fast ‘n Furious” e ci riporta ai flashbacks della notte nel bosco. Wes compra un cellulare usa e getta e chiama qualcuno dicendo che anche se gli altri non erano convinti a farlo, alla fine è tutto sistemato e la proteggeranno.
Non penso di essere stata l’unica ad aver capito già in quel segmento di puntata che dall’altra parte del telefono c’era proprio Rebecca e l’episodio si conclude con questo mega OTP diventato realtà: Wes&Rebecca.
Questi due non si possono vedere e sono sempre in competizione nel ricevere le attenzioni di Annalise, eppure quando si tratta di constatare la stupidità infinita di Asher, la telepatia viene spontanea.
Uno “Yay!” per tutti quelli che come me avevano scommesso sulla raccomandazione di famiglia riguardo la presenza di Asher in studio e tanti nuovi elementi per tutti sui quali lavorare, scervellarsi e trovare possibili nuovi sospetti riguardo l’omicidio di Lila Stangard e il movente del possibile assassino, così come per quelli dell’omicidio di Sam Keating.
A mio avviso i due fatti sono uno la conseguenza dell’altro, ma ai posteri l’ardua sentenza !
Facciamo compagnia a Wes a pensare alla soluzione del caso fino alle quattro di notte allora e vi do appuntamento a giovedì prossimo con la 1×03, “Smile, or Go To Jail”, nella quale il dipartimento universitario chiede ad Annalise di occuparsi del caso Stangard, mentre suo marito cerca di convincerla che non sia una buona idea (certo, se tu sei l’assassino e sai che tua moglie arriva sempre alla verità non è certo una buona idea PER TE !).
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