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Recensione: "La Casa Muda" (Silent House)

Creato il 21 aprile 2015 da Giuseppe Armellini

spoiler devastanti dopo la linea divisoria. Ho cercato di dare una spiegazione ed una lettura al finale, legga solo chi ha visto il film

Io credo sinceramente che noi gli Insidious, Ouja e compagnia bubusette cantante ce li meritiamo...
Finisco di vedere l'uruguayano (o uruguagio?) La Casa Muda e per una volta, incuriosito dall'aver visto un film così atipico, mi fiondo a vedere 2,3 voti prima di scriverne.
Insufficienze a destra e manca oppure sufficienze stiracchiate come per fargli un favore.
E poi invece al 3 x 1 di Wan (i due Insidious + The Conjuring) mettono 8 come se piovesse.
Eh, ma è il solito discorso, ormai il nuovo horror è quello dei megabaracconi con i mostri forniti di dolby surround, mica questo qua, che lavora di sottrazione, crea un'atmosfera pazzesca ed è realizzato senza una lira...
Purtroppo, va ammesso, La Casa Muda ha 2,3 enormi difetti che non ne fanno quell'assoluto gioiello di genere che almeno la prima parte mi aveva lasciato credere (eravamo, per me, sui livelli di Them, che per chi scrive è un capolavoro).
Ma qual è la caratteristica principale del film?
L'essere stato realizzato in un piano sequenza.
Forse in realtà ce ne saranno 3,4 (ci sono due scene di buio totale -di cui una pure lunga- in cui probabilmente è intervenuto il montaggio) ma poco cambia. Anche perchè il primo prende almeno 50 minuti...
E cosa leggo che scrivono per denigrare il film?
Mah, è un esercizio di stile fino a sè stesso.
Dicono.
Ma vi rendete conto realizzare un film in piano sequenza cosa comporta?
E farlo poi come questo, dentro una casa, al buio, spostandosi di continuo, vi pare poco?
Il piano sequenza è protagonista del film, senza sarebbe stato un normalissimo e discreto film horror.
Dicono.
E allora?? Il piano sequenza c'è, come ci può essere una grande sceneggiatura, un grande colpo di scena o un grande attore, però tutti sti elementi agli altri film non li togliamo, a questo sì.
Io dico, gustiamocelo, che nessuno di noi saprebbe farlo.
Laura deve rimettere a posto, insieme al padre,  il giardino e la casa, sperduta e praticamente abbandonata, di un loro amico che ha deciso di metterla in vendita.  Decidono di dormire là per poi iniziare i lavori l'indomani mattina. Laura comincia a sentire dei rumori, in casa c'è qualcuno.
Stop.
Per almeno un'ora dell'ora e un quarto totale non c'è praticamente scrittura in questo film, nulla, soltanto Laura che si muove per casa, al buio. L'atmosfera, a mio parere, è straordinaria, altro che new wave horror. Siamo al buio, ci muoviamo dentro casa con lei, senza mai uno stacco, in tempo reale. La location è perfetta, ogni passo e le assi di legno crepitano, ogni stanza è piena di cose ed oggetti, ogni angolo buio sembra nascondere qualcosa.
Poi il film però, nel finale, prenderà una piega del tutto inaspettata, sia a livello umano che come colpo di scena di sceneggiatura.
L'attrice offre una prova formidabile, 75 minuti con la camera addosso, al buio, senza la minima possibilità di sbagliare un solo passo o gesto (e con il rischio grandissimo e continuo dello sguardo in camera).
L'operatore (non so se sia lo stesso regista) la stessa cosa, un vero funambolo.
Credo che in sala, come dicono i concorrenti del Grande Fratello eliminati "sto film avrebbe spaccato", facendoti immedesimare come pochi altri.
La prima sequenza con la radio accesa del padre, le scene in cui per mostrare quello che accade vengono usati gli specchi, le foto al buio (già visto sì, è vero, ma il film è pieno di clichè o cose già viste, penso alla culla, penso ai teli di nylon alla Them o anche al colpo di scena, ma vanno anche sapute usare le cose), la bambina luminescente in fondo al bosco, ce ne sono di momenti davvero notevoli.
E mi è piaciuto moltissimo questo continuo oscillare tra ghost story ed home invasion.
Io ho trovato geniale (non l'avevo mai visto prima) il momento in cui il punto di vista della camera diventa soggettiva di un personaggio, così, senza soluzione di continuità. Pazzesco.
Ma c'è più di un problema..
Ed è tutto nella scrittura.
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Il primo è perchè per 3/4 del film, come accennavo, non c'è praticamente sceneggiatura.
Il secondo perchè quando questa finalmente arriva lo fa in un modo così assurdo e insensato che rischia di far crollare veramente tutto.
La chiamerei la Sindrome di Alta Tensione (in effetti la figura di lei, nel finale, è un mix praticamente perfetto tra la ragazza del film di Aja e la protagonista, con relativo finale, di The Descent).
Ma anche qua l'idea di base in realtà era ottima. Ed è qualcosa che scopriremo con certezza solo durante i titoli, qualcosa che fa più paura del film stesso probabilmente. Quelle foto che scorrono dimostrano che non solo Laura era l'amante dell'amico del padre, ma che ai festini partecipava il padre stesso, forse pure arrivando all'incesto.
Nacque una bimba, i due decisero di ucciderla, e il film non è altro che la vendetta di Laura.
Sì, o.k, ma i buchi di sceneggiatura che si aprono non solo sono grossi, ma incolmabili.
Perchè anche pensando alla doppia personalità (lei che uccide e bracca ma allo stesso tempo si sente braccata) il film crollerebbe lo stesso perchè sarebbe tutto un falso, visto che noi stiamo sempre con lei e le due aggressioni avvengono in altre stanze. A quel punto tornerebbe d'aiuto la ghost story, come se il fantasma della figlia l'avesse "aiutata" nell'impresa. Ma se accettiamo questo allora dobbiamo nuovamente cancellare la schizofrenia di lei che, DOPO i titoli di cosa, è chiaramente visibile. Insomma, pur con una buona idea di partenza (e umanamente terribile) il film purtroppo non ha possibilità di appigliarsi a niente per non, almeno in parte, crollare.
Peccato, resta un ottimo horror d'atmosfera realizzato in maniera essenziale ma allo stesso tempo virtuosistica.
E se non piace per nulla scaricatevi Insidious.
(voto 7 )

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