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Recensione – “Le affinità alchemiche”, Gaia Coltorti

Creato il 24 marzo 2013 da Simodisordina @simodisordina

Recensione – “Le affinità alchemiche”, Gaia Coltorti TRAMA (da amazon.it):Giovanni ha diciotto anni, trascorsi quasi    tutti a Verona, dove è nato. Una vita tranquilla, qualche amico e,  ogni giorno, i lunghi allenamenti in piscina per prepararsi alle gare. Anche a casa regna la quiete: Giovanni vive solo con suo padre, notaio, in quel genere di grande appartamento abitato da due uomini che ogni donna può immaginarsi. Selvaggia ha diciotto anni, molte amiche e diversi spasimanti, vive sul mare e assapora l’estate appena iniziata quando sua madre le sconvolge la vita: si trasferiranno per ragioni di lavoro. Selvaggia cambierà scuola, dovrà ricominciare tutto da capo e lo dovrà fare a Verona, la città dove è nata e da cui proprio la mamma, tanti anni prima, l’aveva portata via, separandola dal padre e dal fratello gemello. Quando Selvaggia varca per la prima volta la soglia della nuova casa, Giovanni è rintanato in camera sua. Gli basta la voce di lei per capire che nulla sarà più come prima. Giovanni scopre quella voce come un regalo, ma al tempo stesso la riconosce, è un suono che vive da sempre dentro di lui: Selvaggia, la sorella perduta, è tornata nella sua vita, per sempre. Lei a Verona non conosce nessuno: solo Johnny – come lo ha subito ribattezzato – può farle da guida e tenerle compagnia nei tre lunghi mesi che devono trascorrere prima della ripresa scolastica. Selvaggia è bellissima, piena di fascino ma anche capricciosa fino allo sfinimento, croce e delizia per il fratello ritrovato. Presto tra i due si sprigiona un’elettricità, un magnetismo, un’affinità…

I motivi per cui ho letto questo libro non sono esattamente nobili. Ho letto l’intervista alla sua autrice su Vanity Fair e l’ho trovata antipatica e un po’ presuntuosa, di quella presunzione coperta di falsa modestia (spero mi perdoni, se mai dovesse passare di qua). Insomma, ho scaricato il libro per vedere quanto faceva schifo. Beh, non fa schifo.

L’autrice ha vent’anni…   CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE LA RECENSIONE


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