Magazine Cultura

Recensione “Le Fiabe di Beda il Bardo” di J.K. Rowling

Creato il 25 novembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,
ecco a voi un altro appuntamento con il nostro Speciale sul maghetto inglese più famoso del pianeta. Questa tappa nei meandri del magico mondo di Harry vi condurrà alla scoperta, questa volta, di uno degli pseudobiblia nati dalla penna di J.K. Rowling, ovvero “Le fiabe di Beda il Bardo
Recensione “Le Fiabe di Beda il Bardo” di J.K. RowlingTitolo (italiano): Le fiabe di Beda il Bardo Titolo originale: The tales of Beedle the Bard Autore: J.K. Rowling Traduttore: Luigi Spagnol Editore: Salani editore Pagine: 127 Prezzo : € 10,00 Contenuto Il volume "Le Fiabe di Beda il Bardo" raccoglie storie scritte per giovani maghi e streghe. Sono state popolari favole serali per secoli, perciò "Il Pentolone Salterino" e la "Fonte della Buona Sorte" sono altrettanto familiari a molti studenti di Hogwarts quanto Cenerentola e la Bella Addormentata nel Bosco lo sono ai bambini Babbani (non magici). È un volume lasciato da Albus Silente a Hermione Granger nel settimo e ultimo libro della serie, "Harry Potter e i Doni della Morte", e rivela indizi cruciali per il compimento della missione di Harry volta alla distruzione degli Horcrux di Lord Voldemort. Questa edizione include le "Fiabe", tradotte dalle rune originali da Hermione Granger e illustrate dalla stessa Rowling, ma anche i commenti del Professor Albus Silente, su gentile concessione dell'Archivio dei Presidi di Hogwarts. Il volume è pubblicato su iniziativa del Children's High Level Group (CHLG), istituzione benefica inglese fondata da J. K. Rowling e dalla parlamentare europea Emma Nicholson, allo scopo di migliorare la vita dei bambini disagiati in tutta Europa.
RECENSIONE “«A Hermione Granger lascio la mia copia delle Fiabe di Beda il Bardo, nella speranza che le trovi appassionanti e istruttive». Scrimgeour estrasse dalla borsa un piccolo libro che sembrava antico quanto i Segreti dell’Arte Più Oscura. La rilegatura era macchiata e spellata in alcuni punti. Hermione lo prese senza una parola, se lo posò in grembo e lo fissò. […] Una lacrima cadde sui caratteri in rilievo.”
Così, all’interno del settimo volume della saga dedicata al maghetto inglese (“Harry Potter e I Doni della Morte”), troviamo citate per la prima volta le “Fiabe di Beda il Bardo”. Ci troviamo nel settimo capitolo intitolato “Il testamento di Silente, all’interno del quale Harry, Ron e Hermione vengono a conoscenza delle ultime volontà del compianto preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts: Albus Silente. Costui affida questa raccolta di fiabe ad Hermione (traduttrice delle rune all’interno del volume), amante dei libri e del sapere magico. Questo libro giocherà un ruolo fondamentale nella trama di questo ultimo volume della saga.
Il libro consta di un’ introduzione, a cura dell’autrice, di cinque racconti (ciascuno correlato da un commento scritto da Albus Silente) ed infine di un messaggio redatto dalla Baronessa Nicholson di Winterbourne. All’interno della prefazione, la Rowling spiega al lettore la natura delle fiabe di Beda. Sono racconti tramandati di padre in figlio, di mago in mago quindi. In queste fiabe l’elemento che scatena l’azione è costituito sempre dalla magia (nel bene e nel male). I maghi e le streghe che troviamo in queste storie sono eroi ed eroine i quali divengono artefici del proprio destino e che quindi decidono di non adottare un atteggiamento passivo (in opposizione alle principesse delle fiabe Babbane, la Bella Addormentata in primis). Costoro possiedono non tanto una magia più potente, bensì un animo nobile e una mente arguta. La Rowling ci presenta la figura di Beda quale un mago caratterialmente simile all’anziano Silente, colto ed accogliente nei confronti dei Babbani (ovvero esseri umani privi di poteri magici).  
Appartengono proprio al preside di Hogwarts le note ed i commenti che troviamo per ciascuna fiaba. Tali apparati arricchiscono l’opera tutta, rendendo il volume davvero interessante e chiaro ai maghi, ma soprattutto ai lettori Babbani. I cinque racconti che troviamo all’interno del volume, edito per la Salani Editore, sono così intitolati: “Il mago e il pentolone salterino” ,”La fonte della buona sorte”, “Lo stregone dal cuore peloso”, “Baba Raba e il ceppo ghignante” ed infine la storia che tutti gli amanti della saga di Harry Potter conoscono, ovvero “La Storia dei Tre Fratelli”. Ciascun racconto è impreziosito da splendide illustrazioni realizzate anch’esse da J.K. Rowling, le quali vivacizzano ogni racconto attirando l’attenzione dei lettori di tutte le età (dai 0 ai 99 anni).
Lo stile della Rowling riesce, anche in questa nuova prova letteraria, a stupire e ad appassionare il pubblico degli aficionados potteriani. La scrittura dell’autrice inglese si dimostra fluida e coinvolgente, ricca di onomatopee e ridondanze (tipiche della produzione dei Bardi, cantori che circolavano nei territori celtici). Una nota di merito va al traduttore di questa splendida raccolta, ovvero Luigi Spagnol, il quale è riuscito a rendere perfettamente lo stile della Rowling, utilizzando dei vocaboli più vicini al mondo dell’infanzia, quindi avvicinando questi racconti ai destinatari per eccellenza: i bambini. A questi ultimi è quindi rivolta una parte dei proventi, derivati dalla vendita del libro. La scrittrice inglese infatti è la fondatrice del Children’s High Level Group, associazione la quale si occupa di fornire, ai bambini disagiati di tutta l’Europa, assistenza sanitaria, sostegno educativo ed un’alimentazione adeguata. I lettori troveranno la lista degli obiettivi raggiunti da questa associazione alla fine de “Le fiabe di Beda il Bardo”, all’interno del messaggio redatto dalla Baronessa Nicholson di Winterbourne, membro del Parlamento Europeo e Co-Direttrice del CHLG. Acquistando una copia de “Le fiabe di Beda il Bardo” è quindi possibile fare e farsi del bene.
L'autrice Joanne Kathleen Rowling scrive storie da quando era bambina e ha sempre desiderato diventare scrittrice. L'ispirazione per Harry Potter le venne anni fa su un treno da Manchester a Londra: arrivata alla stazione di King's Cross quasi tutti i personaggi avevano già acquistato carattere. Durante gli anni successivi cominciò a delineare la trama di ogni libro e a scrivere il primo della serie, "Harry Potter e la Pietra Filosofale", pubblicato da Bloomsbury nel 1997 e da Salani nel 1998. J.K. Rowling ha scritto anche "Il Quidditch attraverso i secoli", "Gli animali fantastici:dove trovarli" ed infine "Le fiabe di Beda il Bardo".

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines