Magazine Cultura

Recensione: "Nella mente dell'ipnotista"

Creato il 10 febbraio 2015 da Ilary
Nella mente dell'ipnotista - Lars Kepler Titolo: Nella mente dell'ipnotista Titolo originale: Stalker Autore: Lars Kepler Editore: Longanesi Collana: La Gaja Scienza Pagine: 601 Prezzo: 16,40 € cartaceo / 9,99 € e-book
Si chiama Erik Maria Bark ed è l'ipnotista più famoso di Svezia. È a lui che si rivolge la polizia quando un testimone è sotto shock e non parla. Adesso c'è un paziente che ha bisogno di lui: Björn è l'unico a sapere cos'è successo veramente in casa sua, cosa è accaduto a sua moglie, Susanna, e quali siano le tracce che lui stesso ha inavvertitamente cancellato. Sa tutto, ma non riesce a ricordare. E Björn deve ricordare, in fretta. Perché Susanna è solo l'ultima vittima di un killer che sta terrorizzando Stoccolma e che presto colpirà di nuovo. Il killer osserva, assedia. Filma tutto e invia il video alla polizia, come per sfidare le forze dell'ordine. Poi entra in casa, insegue le vittime stanza dopo stanza, e uccide. Perché è la morte in persona, e ha la certezza di essere inafferrabile. Erik Maria Bark è l'unica persona in grado di scovare, nella mente di Björn, degli indizi che permettano di fermare la strage. Quello che Erik non sa è che durante l'ipnosi emergeranno dei dettagli che lo riguardano. Dettagli del suo passato. Dettagli incriminanti. Quello che Erik non sa è che l'unica persona che si fidava di lui, l'unico poliziotto capace di raccogliere la sfida del killer, non può più aiutarlo. Il poliziotto si chiama Joona Linna ed è scomparso nel nulla da un anno. È stato dichiarato morto dalle autorità. E l'ipnotista deve affrontare da solo l'orrore che si annida nella sua stessa mente.

RECENSIONE
Non vedevo l'ora di avere tra le mani il nuovo romanzo di Lars Kepler (che, vi ricordo, è uno pseudonimo dietro il quale si nasconde una coppia di scrittori), lo aspettavo veramente con grande trepidazione perchè volevo sapere cosa avevano in serbo gli autori per il loro personaggio più famoso, Joona Linna, dopo il finale in sospeso del precedente romanzo, L'uomo della sabbia. E volevo anche vedere se sarebbero riusciti a replicare o a superare proprio la loro penultima fatica che, secondo me, è il romanzo migliore che abbiano scritto sia a livello di trama che di personaggi. Per Nella mente dell'ipnotista i Kepler hanno scelto di far tornare sulle scene Erik Maria Bark, l'ipnotista protagonista del loro omonimo primo romanzo, quello che ha decretato il loro successo mondiale e che a me invece non era piaciuto, ma son gusti. Erik viene interpellato dalla polizia perchè sottoponga a ipnosi un marito sotto shock che ha trovato il cadavere della moglie barbaramente uccisa da un misterioso assassino che sta terrorizzando Stoccolma; Susanna, questo è il nome della donna, non è la prima vittima e non sarà nemmeno l'ultima del killer che prima spia e filma donne inconsapevoli, come un vero e proprio stalker, e infine le uccide in maniera efferata. La polizia brancola nel buio, così Margot Silverman, il nuovo commissario capo che ha sostituito Joona Linna - sparito nel nulla e nel frattempo dichiarato morto - , decide di affidarsi a Erik Maria Bark. L'ipnotista riesce effettivamente a ricavare informazioni utili dalla mente sconvolta del povero marito, solo che tra queste c'è qualcosa che si guarda bene dal rivelare perchè inerente a un caso del passato che potrebbe rovinarlo. Gli omicidi non si fermano e tutte le donne uccise sembrano avere un legame con Erik Maria Bark al punto che la polizia si convince che sia lui l'assassino. Erik è costretto a fuggire e nella sua fuga viene aiutato da Joona Linna che è tutt'altro che morto ed è tornato per indagare... Il tema di quest'ultimo romanzo dei Kepler è quello dello stalking, argomento che ormai purtroppo conosciamo tutti molto bene e dal quale gli scrittori sembrano sempre trovare nuove fonti di ispirazione, vedete ad esempio un libro che ho recensito poco tempo fa, Follia profonda, di Wulf Dorn che affronta lo stesso identico tema. Ecco, devo dire che aver letto Nella mente dell'ipnotista subito dopo il libro di Dorn non è stata una scelta molto intelligente da parte mia perchè in certi frangenti mi sembrava di rileggere concetti già letti, anche se i due romanzi sono completamente diversi, e questo forse è uno dei motivi che non mi ha fatto godere appieno della lettura di questo libro. Avrei dovuto aspettare prima di leggerlo e me ne sono resa conto poco dopo averlo iniziato, ma la curiosità era troppa e sono andata avanti. Il romanzo è, comunque, avvincente anche se, secondo il mio personale parere, i Kepler hanno fatto un passo indietro rispetto a L'uomo della sabbia. Questa loro ultima fatica è un buon romanzo con una trama molto complessa, un bell'intreccio, tanti personaggi interessanti, e il solito ritmo narrativo abbastanza serrato che sprona a continuare la lettura, eppure alla fine del libro non mi sono sentita soddisfatta, mi aspettavo molto di più. Diciamo che Nella mente dell'ipnotista, alla fin fine, è un thriller molto classico che non aggiunge niente di nuovo al genere, come invece, secondo me aveva fatto L'uomo della sabbia che è a un livello superiore; probabilmente mi ero fatta aspettative troppo alte, pensavo che i Kepler sarebbero riusciti a scrivere un romanzo ancora migliore, ancora più innovativo, ma così non è stato. Poi, vi dirò, alcune parti le ho trovate proprio noiose, cosa che mi ha delusa profondamente perchè mai mi sarei aspettata di annoiarmi e girare con impazienza le pagine per arrivare a qualcosa di più sostanzioso; inoltre, ci sono delle scene d'azione con inseguimenti, sparatorie, combattimenti fin troppo lunghe e talvolta confuse, oltre che improbabili visto che Joona Linna sembra più un supereroe che riesce a cavarsela in ogni situazione che un poliziotto che, per quanto addestrato sia, dubito possa essere in grado di fare quello che fa Joona.  Tirando le somme, Nella mente dell'ipnotista non è stata una pessima lettura, anzi, mi ha abbastanza appassionata e nel complesso ho gradito il modo in cui è stata sviluppata la storia, nonostante i difetti che ho riscontrato, e nonostante non l'abbia trovata particolarmente innovativa e un po' prolissa in alcune parti che a mio avviso sono superflue o fin troppo allungate. In definitiva un thriller discreto, che consiglio in particolare a chi ha apprezzato il personaggio dell'ipnotista e voglia leggere un'altra sua avventura.
Il mio voto: Recensione:

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :