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[Recensione] Orfani #1

Creato il 15 ottobre 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Orfani #1Titolo: Orfani

Numero: 1 – Piccoli spaventati guerrieri

Editore: Sergio Bonelli Editore

Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni

ISSN: 9772283302003 30001

Numero pagine: 100 a colori
Voto:

[Recensione] Orfani #1

Trama:  Il passato: una misteriosa forza aliena ha trasformato metà della terra in un cratere fumante. Sotto la guida della Dottoressa Juric e del Generale Nakamura, una squadra di ragazzini viene sottoposta a uno strenuo allenamento, destinato a trasformarla nel più agguerrito esercito della storia. Comincia così la marcia verso l’Avventura di Jonas, Ringo, Juno, Hector, Rey, Felix e Sam.
Il presente: una nave spaziale atterra sul pianeta dal quale è venuta l’aggressione, col compito di trovare l’arma distruttrice ed eliminarla. E quando compaiono i letali extraterrestri, a mettergli i bastoni fra le ruote scende in campo una banda di indomabili guerrieri: gli Orfani.

Recensione: Prima di partire in tromba su quanto sia figo Orfani e su quanto qualunque cosa targata Roberto Recchioni abbia su di me un appeal simile a Garth Ennis, vorrei narrare un fun fact.
Orfani esce in edicola domani. Avete capito bene, DOMANI. E questa è una delle prime recensioni in anteprima, perché non so quale botta di culo astrale mi abbia fatto fermare in edicola stamattina e me lo abbia fatto trovare. Il karma avrà qualcosa in serbo per me? Questo e altro su #Mistero.
Ma procediamo con la recensione, che sarà piena di SPOILERSSSSSS.

[Recensione] Orfani #1

La storia parte in un anno imprecisato, in un futuro relativamente vicino; un’esplosione simile a quella di una bomba atomica spazza via metà del pianeta (e io ero già contenta perché le post-apocalissi radioattive sono pane per i miei denti), ma già dopo poche pagine capiamo che non è così che va la storia.

Infatti non c’è stata alcuna esplosione nucleare, ma la versione bianca e coi capelli rossi (e soprattutto con un gran paio di tette) di Nick Fury più tardi ci informa che a sferrare l’attacco è stata una qualche misteriosa entità aliena. Nick – - pardon, Jsana Juric ha come pubblico non solo noi sbavanti lettori, ma un vero e proprio reggimento di bambini sopravvissuti al disastro.
Successivamente i bambini (ragazzini di età più o meno variabile), vengono caricati sugli aerei dello S.H.I.E.L.D. – pardon, della misteriosa organizzazione militare, e suddivisi in gruppi che vengono poi lanciati a terra e da lì, come un diverso Hunger Games, lasciati a loro stessi senza cibo o informazioni dovranno capire come tornare al campo base.

Queste sono le informazioni iniziali sull’infanzia degli Orfani, che vedremo poche pagine più tardi all’azione nella loro variante adulta. Anni più tardi, infatti, l’organizzazione riesce a creare un’armata interstellare che raggiunge il pianeta alieno dal quale è partito il raggio che ha fatto saltare in aria metà della Terra. Con questo background degno di un film di Hollywood ci vengono presentati gli Orfani all’azione.

[Recensione] Orfani #1

 

Orfani è un fumetto che merita sotto un infinito numero di punti di vista, ovvero:
- Soggetto e sceneggiatura di Roberto Recchioni: John Doe è stata una delle sue opere più amate e seguite (e se non lo avete letto PECE E PIUME su di voi). Poi Il controverso Asso, Ammazzatine e per concludere la direzione negli ultimi anni di Dylan Dog.
- Fantascienza: Orfani va a dare una rinfrescata al settore bonelliano, prima dominato da Nathan Never.
- Post-Apocalisse: non per fare quella che la mena con il genere preferito, ma onestamente parlando ho visto ben poche produzioni recenti parlare dello stesso argomento senza sembrare un clone di Indipendence Day o Elysium.
- Personaggi forti: nonostante siano appena accennati in questo numero, gli Orfani si identificano immediatamente e creano subito un forte legame con il lettore.

A mio avviso in questa serie ci sono molte di quelle cose che faranno apprezzare maggiormente il fumetto italiano e magari faranno riavvicinare la vecchia guardia bonelliana.

Inoltre due parole sull’albo in sé: 100 pagine interamente a colori (su carta porosa) che hanno fatto lievitare il prezzo a 4,50 euro, ma di qualità ottima. Non fanno rimpiangere i soldi spesi.


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