Le atmosfere rurali della Cornovaglia, in uno scontro tra mare in tumulto e cielo inquieto ci portano ad addentrarci nel mondo di Poldark, mondo del quale aspettavamo l’arrivo con impazienza come s’attende sul crocevia battuto dal vento una carrozza che sembra non arrivare mai.
Adesso è qui, e dunque, posto il primo piede all’interno del piccolo e angusto abitacolo, ci ritroviamo catapultati in un’altra epoca, nata dalla penna di Winston Graham negli anni 40 del 900, ma che ha colori e sapori di una Cornovaglia di fine settecento, laddove il mercato minerario e l’ombra delle spese sostenute per la guerra nelle Americhe la fanno da padrone.
La Cornovaglia è la vera protagonista, per lo meno lo è nei libri in carta stampata, mentre sullo schermo diventa contrappunto sostanziale che sottolinea le emozioni ed il susseguirsi degli eventi serrati, dell’alternarsi delle sorti di un destino totalmente incerto al ritmo tutt’altro che lento della vicenda.
Ross Poldark, indiscusso protagonista e tormentata anima, è colui che incontriamo fin dai primi minuti. Un attimo prima, ancora intento a rapportarsi con la vita d’accampamento militare in Virginia, successivamente catapultato a fare i conti con la durezza di un ritorno non aspettato, agognato, ma che non riceve l’atteso e sperato benvenuto.
Lo attendono infatti una tenuta in stato d’abbandono, così come affetti non coltivati e che, lasciati all’incuria del tempo e delle mire altrui, si sono raffreddati e sopiti, e dove abili “ragni anziani” hanno intrecciato le sorti delle famiglie che contano, di quella broghesia che vuole mantenere i suoi privilegi d’ascesa, di un buon nome eduna reputazione da difendere.
Ross Poldark è tormentato e inquieto come la Cornovaglia alla quale si trova di fronte, ed il conflitto interiore che ne scinde l’anima ci porta a sottolineare la bravura di Aidan Turner, che in quei momenti ci riporta, col suo broncio e l’agonia palese al corrucciarsi della fronte, a guardare per un attimo a John Mitchell (Being Human). Ross è in Mitchell e Mitchell in Ross. E’ una scaglia di questo, è un antenato lontano in un universo parallelo, ma c’è tanto di lui ed è evidente, tanto che si potrebbe giurare di vedere le pupille espandersi e l’occhio diventare nero cupo.
Da sottolineare come, nei libri, Ross sia ancora molto più caustico e cinico che sullo schermo, non solo con gli altri ma anche con se stesso, e come, per certi versi, sia su carta ancora più crudele. Non aggiungerò altro, perché ancora dobbiamo vedere molto, ma gli sceneggiatori hanno avuto tanto materiale su cui lavorare e sono certa non mancheranno di rivelarci sorprese, soprattutto perché il cuore deluso di chi è stato rifiutato raramente si darà pace.
Lo sa bene Elizabeth Chynoweth, seppur nella versione filmica, la dolce e un po’ ingenua fanciulla, sembra più che altro strattonata dalle correnti familiari come una banderuola, capace ben poche volte di cercar di prendere una posizione e combattere per quello che lei riteneva essere il suo amore. Ci sono ovviamente le consuetudini dell’epoca, norme da rispettare, canoni romanticamente letterari, la promessa ad un marito ormai assolto come tale, ed il volere di una madre fin troppo scaltra. Su carta invece, Elizabeth mostra forse meno carattere ed è più passiva della controparte TV, ma al contempo è leggermente più riflessiva, sebbene sia forse meno incline a spendersi per Ross, o semplicemente, viene dipinta come damsel in distress che non ha bisogno neppur di alzar un dito per attirare le attenzioni ed i sentimenti di entrambe i Poldark, the fair and the dark one.
E se Francis Poldark ad un primo sguardo, vi è sembrato solo un povero ingenuotto con la faccia tonda e l’occhio da triglia, uno di quelli che non sembrerebbe rappresentar alcun problema, o che semplicemente, dovrebbe rappresentare un insulsissimo marito piatto e noioso agli ordini di un padre perentorio e borioso, fidatevi, non sarà così.
Odierete i Warleggan, nella misura in cui decideranno di farveli odiare, su un piano umano ed economico-arrivista, così come proverete quasi pietà per l’unico Poldark anziano rimasto, convinto di poter sistemare le vite altrui e spendere i propri soldi nelle lotte clandestine dei galli, sotto l’occhio critico dell’altra anziana della casa – unica nota colorata e divertente in attimi di serietà e concitazione.
Menzione speciale per Jud e Prudie, sguaiati servitori dediti al bicchiere, che antepongono in primis il loro interesse alla tutela dell’altrui patrimonio, e che al coro di ‘tedn’t right, tedn’t fair‘ sapranno sempre inventare una scusa in loro difesa.
Non dimentichiamoci poi di Verity. Le è stato dato forse poco spazio in questo primo episodio, vuoi perché il ritmo serrato della puntata ha già gettato molta carne al fuoco, ma se avete un debole per i casi umani (leggasi Lady Edith), Verity vi conquisterà. Si è già dimostrata per Ross un sostegno, un appoggio, e continuerà ad esserlo. Tuttavia, credete in me, quando vi dico che dovrete prepararvi con fazzoletto alla mano, cuore romantico degno delle disavventure Austeniane e una buona dose di patema d’animo per seguirne le vicende.
Arriviamo alla fine così a parlare anche e soprattutto di lei, Demelza Carne, outcast della situazione.
Ci viene presentata come un ragazzo, meglio come un ‘bambino’ perché viene chiamata chiaramente ‘child’, scambiata per un maschio per le vesti sudice che indossa nel giorno del mercato. Ross interviene in sua difesa per salvarla da pestaggio certo, perché la piccola incosciente voleva salvare il suo cane da uno scontro al massacro. Sorte vuole invece che incontri lo sguardo di “pena” e compassione, ma soprattutto le non troppo rudi grazie di Ross Poldark.
Fermiamoci un attimo.
Demelza appare come spaurita, incerta, imbarazzata quasi. Parla sottovoce, canticchia a volte, schiva, ed è lei stessa molto simile ad un cane bastonato, arruffata e sgraziata, piegata dalle cicatrici sulla schiena. Non mostra gratitudine ancora, ma anzi diffidenza e forse è piuttosto intimorita da Ross, sebbene delle dinamiche ancora poco si possa parlare visto quello che i 58 minuti del primo episodio ci permettono di sapere. Lasciatemi però fare un confronto, tra come DOVREBBE essere Demelza (stando al primo libro) e come probabilmente sarà (punto di domanda?).
A voi decidere se sapere qualche gustosa anticipazione o saltare a pié pari questo passo e rivederci quindi alle domande finali.
*spoileralert*
Demelza nei libri si dimostra molto determinata, una ragazzina di non più di dodici anni che già sa il fatto suo, e che non si fa mettere i piedi in testa. Avete presente il video di Sia Elastic Heart? Quella è Demelza. E’ un po’ una bestiola ruspante in cattività, e fin da subito (sebbene lo tema) c’è uno strano legame con Ross, in un gioco di equivoci che vengono piantati tra le righe dall’autore stesso.
Un esempio? La ‘lavata di capo’ che subisce da Ross. *doppiospoileralert*
Nel libro, Demelza, poco più che bambina, priva di forme e del corpo voluttuoso di una maggiorenne, viene lavata da Ross completamente senza vesti. Non c’è nulla di strano dunque e non c’è nessuna attrazione di sorta direte voi, eppure fin da subito viene portata all’attenzione la ‘scabrosa’ faccenda del mettersi in casa una ragazzina, una fanciulletta, insinuando il dubbio de ‘il borgo è piccolo, la gente mormora e non sta bene fare certe cose’. Il lettore è portato a pensare, nonostante Ross abbia il cuore e la mente fissi su Elizabeth (che tra l’altro nel libro NON compare sia nella rissa al mercato, sia al crocevia quando Ross riporta indietro Demelza) che Demelza sia lì per un motivo, e che la sua crescita e la sua presenza presso i Poldark avranno ragione d’essere, per la tenuta e per Ross stesso e la sua personale evoluzione.
(Inserire i feels grandi come una casa stile Jane Eyre e Mr.Rochester qui)
Viene quindi da pensare, visti gli ovvi rimaneggiamenti della trama, quanto si vorrà insistere e come verrà gestito l’odi et amo Elizabeth-Ross e per quanto verrà protratto, visti gli apparenti tentativi delle famiglie di controllare la situazione.
Quale sarà la reale funzione di Demelza nella serie, personaggio che tanto ha ancora da svelare?
Quale sarà il ruolo degli antagonismi minerari e delle brame di potere che girano intorno al risollevarsi della povera Cornovaglia ai danni del Poldark più tormentato?
La serie convince, il ritmo è incalzante, e gli ascolti premiano la riesumazione di un classico che, portato già su schermo nei 70s, fu un vero e proprio masterpiece. Sarà un nuovo piccolo grande successo per mamma BBC?
Attenderemo al solito crocevia la prossima carrozza, la prossima settimana, col nostro carico di domande infilate in una borsa pesante come il nostro soprabito pre-ottocentesco.
-notforyourears
P.S. In assenza di un trailer disponibile su youtube, una chicca per voi, ossia la soundtrack del primo trailer rilasciato settimana scorsa dalla BBC. Get ready to be POLDARKED!
Ringraziamo: Aidan Turner Italia | Gli attori britannici hanno rovinato la mia vita | Blends of Scotland, Ireland, UK: Ladies’ perfect Tea