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Recensione "Stirpe Angelica" di AA. VV.

Creato il 30 novembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Titolo: Stirpe Angelica
Autore: AA.VV. Curatori: Filomena Cecere - Alfonso Zarbo  Editore: Edizioni della Sera Pagine: 152 Prezzo: 12,00 Uscita: dicembre 2010  Trama: Stirpe Angelica è più di un’antologia fantastica. Racchiude tra le pagine l’essenza mistica di queste splendide figure eteree per distillarne versioni poliedriche e rivoluzionarie. Fonde l’antico al nuovo, il gotico al leggendario, il sacro al profano. Accarezza più generi per fare breccia nelle vostre menti traendo vantaggio da un intrecciarsi di stili dinamici e di forte impatto. Azione e avventura, fantascienza e mistero, comicità e fiaba, tenebre e occulto, sword & sorcery e urban fantasy: non manca davvero nulla a Stirpe Angelica. Quindici racconti firmati da veri professionisti del mondo della scrittura e da autori accuratamente selezionati pronti a emergere sulle ali del mito e della fantasia. Questo volume è la dimostrazione di come i volti italiani del fantasy e dell’avventura possano dare man forte a quella che diverrà, dopo i vampiri, la nuova figura di spicco nell’ambito dell’editoria nostrana e internazionale. L’onore e il coraggio, il sangue e l’acciaio, sono i vessilli che sventolano fieri all’alba della nostra collana, senza trascurare nemmeno l’ironia e l’umorismo.

RECENSIONE Dio era un pittore beffardo. Dall’alto, con sprazzi di sangue, dipingeva visioni di un quadro omicida, affreschi di sangue e di tenebra raffiguranti il sentiero della verità e del dolore. (Dalla parte della vendetta, Alfonso Zarbo)
Sono le 6 del mattino e scrivo a lume di candela a causa di un inaspettato blackout: fuori non ci sono fulmini né pioggia, eppure il silenzio ovattato che giunge dalle abitazioni che mi circondano, e l’atmosfera sonnecchiosa e congelata, come se la giornata avesse deciso di fermarsi qui, sembrano la miglior compagnia possibile per scrivere un commento a questo libro. Che, con voci a volte sommesse altre imperiose, a volte meravigliate altre disincantate, intreccia oscurità e chiarore, speranza e destino, fonte e fine di tutto…
Stirpe Angelica è un’antologia nel complesso assolutamente gradevole, composta da quindici racconti brevi1 che si declinano dinamicamente in differenti generi di contaminazione fantastica: dall’urban fantasy al thriller, dalla favola all’heroic fantasy, dalla fantascienza al fantasy comico. Pur rilevando obiettivamente l’indubbio talento di ciascun autore, anche in Stirpe Angelica, come in ogni raccolta, alcuni brani sono maggiormente vicini al gusto personale del lettore, certi troppo distanti e altri invece davvero buoni al di là di esso2. Alcune storie poi risultano maggiormente a proprio agio nella dimensione del racconto breve riuscendo a costruire un microcosmo e dei personaggi “finiti”, completi, mentre altre sembrano trasmettere un senso di incompiuto, quasi di “strappatodal mondo cui appartengono, e avrebbero avuto bisogno di trovare maggior respiro in due o tre pagine in più se non in un libro intero. Così, leggere Stirpe Angelica è un po’ una corsa lungo un unico sentiero in cui però cambiano continuamente i nostri abiti, gli occhi con cui guardiamo ciò che ci circonda, il terreno su cui poggiamo i piedi, il panorama, l’andatura del nostro passo…
A fronte di questa eterogeneità di generi e di stili, si rivela però l’inaspettata omogeneità con cui autori così diversi tra loro hanno tratteggiato la figura degli angeli protagonisti delle loro storie. Forse in un intento di superamento dello stereotipo angelico classico, compassionevole e luminoso, e di quello edulcorato e sfacciato che la narrativa urban fantasy sta creando in questi ultimi tempi, gli angeli dell’antologia sembrano quasi tutti appartenere alla versione violenta e vendicativa proposta da certi brani veterotestamentari o da quello neotestamentario dell’Apocalisse, fusi a quella dimensione sanguinaria che si è arricchita nel corso dei secoli attraverso la letteratura e, purtroppo, la storia dell’umanità. Crudi, aggressivi persino quando sono dalla parte del Bene, violenti, opportunisti, gretti e un poco meschini addirittura in certi brani, privi di compassione e desolatamente distanti e “altri”, il più delle volte questi angeli recitano nella parte dei cattivi o in quella ancor più triste di chi agisce solo per natura e per posizione imposta da altri, in questo caso Dio. Ineluttabilità, desolazione, solitudine, ferocia cadenzano battaglie, uccisioni, inganni. Persino nel bellissimo Io ti battezzo di Stefano Di Marino la Redenzione, che dovrebbe essere una via di fuga dalla dannazione, una nuova possibilità donata, in realtà cela lo scomodo accordo di uccisioni prezzolate.
Alzo gli occhi al cielo: gli astri pulsano ancora sopra di me, ma i cuori attorno scoppiano. […] Sorrido. Gli astri si dilatano ancora. Li sento nel torace come un battito d’ali. Mi procurano delle fitte atroci. Mi faranno scoppiare il cuore. (Il battito degli astri dilatati, Maurizio Landini)
Un’ulteriore plauso quindi alla bravissima Sara Forlenza per l’immagine creata per la copertina del libro che, oltre ad essere incredibilmente invitante, rispecchia benissimo quest’anima comune. L’angelo in copertina non è affatto luminoso, né puro, né misericordioso. Il corpo femminile è allettante ed esposto, misteriosamente accarezzato da velo e capelli che, in un’apparente continuità, vi ondeggiano intorno, sinuosamente sensuali eppure anche minacciosi. La posa e l’espressione trasmettono determinazione, ma celano le intenzioni; gli occhi, quasi interamente bianchi e luminosi, hanno un che di futuristico, di alieno, di combattivo… Un angelo fatto per la trasgressione, la vendetta, la battaglia, il peccato.
AislinnIn time of need Francesca Angelinelli – Raziel
Paola BoniL’odio dell’angelo
Andrea Carlo CappiLa torre delle anime
Filomena CecereAli rosso sangue
Giuseppe CozzolinoE venne il giorno
Marco DavideSi vis pacem para bellum
Stefano Di MarinoIo ti battezzo
Maurizio LandiniIl battito degli astri dilatati
Giuseppe PasqualiAngel’s jazz
Fabiana RedivoIl sesto arcano
Luca TarenziIl re, l’angelo e il serpente
Fabrizio ValenzaLa macchia sul muro
Claudio Vergnani Il nuotatore
Alfonso Zarbo Dalla parte della vendetta


 

2 Senza dunque togliere nulla agli altri autori e senza esprimere un giudizio assoluto, ma relativo ai miei gusti personali, posso dire che i brani che maggiormente ho apprezzato sono (in ordine antologico) Ali rosso sangue di Filomena Cecere, Si vis pacem para bellum di Marco Davide, Io ti battezzo di Stefano Di Marino, Il battito degli astri dilatati di Maurizio Landini (superbo!), e Dalla parte della vendetta di Alfonso Zarbo.

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