Quattro Typewriters
Buongiorno miei cari! Oggi partiamo con la recensione di un romanzo Chick-lit molto raffinato. Volevo essere Audrey Hepburn dell'italiana Vanessa Valentinuzzi .La copertina è molto carina, colorata e solare, perfetta per quest'estate priva di sole che stiamo attraversando. Il romanzo è un mix di eleganza e romanticismo. Divertente a tratti irriverente e scritto con una penna delicata. I personaggi sono tutti perfetti e si calano nel ruolo della spensieratezza senza risultare pesanti.
La storia parla, principalmente, di Viola che arrivata a trent'anni ha una vita davvero catastrofica. Si ritrova con un fidanzato che è sposato, e senza lavoro allora lei stessa dovrà re-inventarsi e il Cous Cous Club sarà un modo per divenire famosa e osannata. Le pagine si incespicano e si rincorrono in un misto di stupore, gioia e apprensione.
La protagonista, come Audrey Hepburn, vorrebbe essere sensuale ma non ci riesce proprio in pieno e trasforma la sua vita in un vero e proprio pasticcio di carne con fagioli. Le righe scorrono veloci, la lettura è semplice e distensiva può essere fatta in soli due giorni, come ho fatto io, e può essere letto tutto d'un fiato. Una lettura elegante come la donna che non scorderemo mai "Audrey Hepburn".Buona Lettura.
Grado di sensualità: Nessuna scena osé-Molto romantico
"Tutto ti servirà nella vita. E poi, non c'è uomo che non possa essere sedotto in cucina. Se lui non è goloso, non è maschio!"
Audrey Hepburn (nata Audrey Kathleen Ruston; Bruxelles, 4 maggio 1929 – Tolochenaz, 20 gennaio 1993) è stata un'attrice olandese. Cresciuta fra Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi, dove visse sotto il regime nazista, durante la seconda guerra mondiale studiò danza per poi approdare al teatro e infine al cinema. La Hepburn fu una delle figure di spicco del cinema statunitense degli anni cinquanta e sessanta.
Divenne famosa grazie a ruoli come quello di Gigi in uno spettacolo teatrale tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice francese Colette (1951), interpretazione che le valse il Theatre World Award per i debutti teatrali, della Principessa Anna in Vacanze romane (1953), interpretazione che le valse l'Oscar come migliore attrice, di Holly Golightly in Colazione da Tiffany (1961) e di Eliza Doolittle nel film musicale My Fair Lady (1964). Altri importanti film cui prese parte sono Sabrina (1954), Sciarada (1963) e Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966). Negli anni settanta e ottanta apparve sempre più raramente sul grande schermo, preferendo dedicarsi alla famiglia. Nel 1988 fu nominata ambasciatrice ufficiale dell'UNICEF e, da quel momento fino alla sua morte, si dedicò assiduamente al lavoro umanitario. Audrey Hepburn è stata proclamata nel 1999 la terza più grande attrice di sempre dall'American Film Institute, ed ha una sua stella sullo Hollywood Walk of Fame, al 1652 di Vine Street.