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Omnia vincit amor, diceva il Sommo Poeta. L'amore vince ogni cosa, anche la morte... e la non-morte. Recupero con un mesetto abbondante di ritardo (a S. Valentino ero impegnato in altri lidi) Warm Bodies, lo zombie movie con contorno di sentimenti tratto dall'omonimo romanzo di Isaac Marion, in cui un non-morto di nome R (Nicholas Hoult) si innamora di un'umana (Teresa Palmer) dopo aver mangiato il cervello del suo fidanzato. Starete già roteando gli occhi: ecco, un altro pilastro dell'horror rovinato, adesso pure gli zombi si innamorano, tutta colpa di Twilight... Smettetela di brontolare e continuate a leggere, che vi spiego meglio la faccenda.
Jonathan Levine è il regista che ha convinto la critica nel 2011 con l'ottimo 50/50: pur non essendo del tutto convinto dal materiale base (e non avendo mai avuto occasione di leggere il romanzo originale di Marion) la sua presenza al timone di Warm Bodies mi aveva persuaso a dare una chance a questa commedia zombesca. All'epoca dell'uscita del primo trailer lo avevo pure detto: sembrava promettente. C'erano risate, c'era ironia, c'era azione. Il film completo ha mantenuto le sue promesse? Diciamo...ni. Mettiamo subito in chiaro che ogni riferimento a Twilight e alle sue immonde appendici è fuori luogo. Si, anche qui si parla di una love story tra una ragazza e un mostro, ma le dinamiche tra i due sono profondamente diverse. R è più carismatico di Edward, Juliet ha più cervello di Bella. Non c'è la stessa atmosfera di opprimente, tragica, inaffondabile serietà. Warm Bodies non si prende altrettanto sul serio. E qui sta la sua forza, ma anche la sua debolezza.
Il film imbocca molte strade: commedia, commedia romantica, horror apocalittico... ma non riesce a farle convergere in un unico blocco coerente. Sì, qualche risata parte ogni tanto (soprattutto grazie ai monologhi interiori di R, senza dubbio la punta di diamante dei dialoghi. Es: "Non ricordo che lavoro facevo in vita, ma a giudicare dalla felpa ero disoccupato"), ma il trailer prometteva ben altro. Si, c'è romanticismo, ma tutto casto e all'acqua di rose, perfetto per un pubblico di adolescenti. E sì, ci sono gli zombie, i militari, i sopravvissuti che girano per le rovine della città in cerca di provviste... ma anche qui tutto inoffensivo, messo lì giusto per fare colore. Gli zombi sono insolitamente ben conservati, per essere dei cadaveri ambulanti. Ok, non si poteva avere il make-up di The Walking Dead, ma questi paiono semplici ammalati, altro che non morti...
Warm Bodies scivola inoffensivo per la sua oretta e mezza di durata, regalandoci qualche perla come i monologhi di R o il modo in cui gli zombi si procurano cervelli (sfasciando le teste delle vittime: ho apprezzato il realismo) ma altrettanti momenti da facepalm, come gli spiegoni malamente inseriti qua e là o l'esilarante incompetenza dei militari. Menzione speciale per gli Ossuti, gli zombi all'ultimo stadio evolutivo, messi lì giusto perchè serviva un Cattivo Comune per umani e zombi. Alla fine della fiera abbiamo una versione zombesca di Romeo e Giulietta, con due giovani innamorati provenienti da mondi opposti, il cui amore potrebbe rovesciare una volta per tutte lo status quo e riportare la pace. Si, l'amore cura gli zombi, ed è infettivo. So che come premessa suona piuttosto sciocca, ma Warm Bodies E' sciocco- e se non altro ne è perfettamente conscio, riuscendo comunque a confezionare una storia decente. Gli adolescenti poi si identificheranno col protagonista: uno zombi pallido pieno di idee meravigliose ma incapace di controllare il suo corpo e di formulare frasi coerenti, proprio come loro! La bionda Juliet è una tipetta tosta che dovrebbe piacere un pò a tutti. E poi c'è John Malkovich che fa l'incazzato, quindi +100 punti al film.
Pur non brillando Warm Bodies supera ampiamente la soglia della sufficienza: non sarà il nuovo Shaun of the Dead, unico vero re delle rom-zom-com, ma contiene abbastanza spunti (e cuore) per salvarsi. Non mi sento di consigliare una visione agli appassionati di zombie- manca del tutto il gore, e gli zombi potrebbero irritarvi- ma se volete iniziare il/la vostro/a partner ( o vostri figli/fratelli/nipoti) alle meraviglie del cinema zombesco questo potrebbe essere un buon punto di partenza. Inoffensivo, zuccheroso, ma con tutti i pezzi al posto giusto. Il passo successivo sarà mostrare loro Fido, un capolavoro che viene menzionato troppo poco in giro...
Oppure Splatters- Gli Schizzacervelli. Nessuna pietà per i deboli di stomaco.
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