Red hot chili peppers!

Da Annaulaola

Quanti di voi sanno cos’è un Trinidad Moruga Scorpion? Ehe, a meno che non siate calabresi o cultori della materia potrebbe risultarvi difficile sapere che si tratta di un peperoncino, peraltro neppure di uno a caso, bensì del peperoncino più piccante del mondo (sulla base di una ricerca della New Mexico State University’s), così come ci indica la scala di Scoville.

Ma non parleremo qui dell’uso gastronomico dei peperoncini bensì della loro veste ornamentale: impossibile, infatti, non rimanere incantati dalla bellezza e dalla particolarità di questi frutti il cui colore vira dal giallo pallido al bordeaux intenso, passando per il verde fino al colore rosso per eccellenza.

Parliamo di serrano, jalapeno, poblano, ancho, cascabel, habanero, romesco, choriceros, alcune tra le varietà più conosciute e utilizzate, che pur richiedendo parecchie cure e attenzioni, vanno ben oltre semplici coltivazioni casalinghe. Eppure, la passione scuote molti pollici… rossi e li spinge ad assecondare le necessità di questi salutari cornetti.

Innanzitutto se vi trovate nel Nord Italia la semina delle piantine dovrà avvenire a marzo, mentre per chi abita nel Centro-Sud si parla di febbraio. Per crescere sane e rigogliose una cura di calcio e potassio è auspicabile, ma nel periodo della raccolta dei frutti, a seconda del grado di piccantezza che desidererete ottenere, basterà diminuire l’acqua nelle 48-72 ore prima per ottenere un risultato più…hot!

Purtroppo la maggior parte di loro mal tollera il freddo: e seppur è vero che alcune sopportano finanche i 5 gradi sotto zero, la maggior parte di loro preferisce una temperatura che al minino scenda sui 10 gradi per accettare di miglior grado gli oltre 20. E comunque, sebbene si tratti di un arbusto perenne, è purtroppo destinato a vita breve. Quindi, siate pronti a raccogliere i frutti che la vostra piantina vi regalerà, per farne confetture, sott’oli o semplici polveri.

E se vi doveste trovare a contatto con il loro celebre “fuoco”, tenete a mente questi consigli di base per sopravvivere:

  1. Ghiaccio
  2. Latte freddo
  3. Mollica di pane
  4. Alcol
  5. Prodotti grassi (come l’olio)

L’assunzione di questi alimenti nel corso di un’irritazione da peperoncino vi aiuterà ad assorbire la piccantezza della capsaicina che purtroppo cede il posto al dolore, quando i suoi livelli superano quelli scatenati da un pizzico di ‘nduja!

Adesso si prepara il momento del raccolto: mano, quindi, agli estintori!


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