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red lights

Creato il 18 novembre 2012 da Albertogallo

RED LIGHTS (Usa-Spagna 2012)

red lights

Forse qualcuno di voi si ricorderà di Buried, quel film in cui dei tizi molto cattivi sepelliscono vivo Ryan Reynolds in una bara chissà dove nel deserto dell’Iraq. Un esordio alla regia parecchio interessante per lo spagnolo Rodrigo Cortés, che riusciva nell’intento di rendere avvincente una pellicola girata interamente in mezzo quadrato o giù di lì. Passati due anni e guadagnati diversi metri quadrati e un cast sulla carta eccellente (Robert De Niro, Cillian Murphy, Sigourney Weaver), Cortés non riesce di nuovo nell’impresa, confezionando uno psico-thriller prevedibile, statico e narrativamente un po’ confuso.

Protagonisti sono due docenti universitari di psicologia (Weaver e Murphy), incarnazione entrambi della tipica figura dello scettico iper-razionale che non crede in alcun modo nell’occulto e nei poteri sovrannaturali ma che, per vari motivi, nel corso del film sarà costretto a rivedere le proprie posizioni. De Niro, invece, è Silver, un mago/medium/sensitivo (o forse semplicemente un bravissimo illusionista) cieco dall’enorme successo che si appresta a tornare sulle scene dopo vent’anni di assenza. Riusciranno i nostri eroi a smascherare i suoi raffinatissimi trucchi? Oppure dovranno arrendersi e ammettere che, per citare un vecchio film, Silver è un fenomeno paranormale?

Non vale nemmeno la pena di citare tutti i luoghi comuni del genere presenti, da un punto di vista tanto registico quanto narrativo, in Red Lights, che come tanti altri thriller e horror recenti sembra, più che un’opera inedita, un insieme di elementi già visti o già sentiti altrove. Così come non vale nemmeno la pena di citare tutte le incongruenze della trama, che prende e abbandona personaggi e situazioni senza una logica apparente. Questo film rimane in ogni caso, se non si ha la pretesa di andare al cinema per assistere ogni volta a un capolavoro, un’opera tutto sommato godibile. E in un’occasione, che è una sola ma c’è, persino sorprendente: la sequenza in cui Silver viene sottoposto alle analisi scientifiche del dipartimento di psicologia per dimostrare di possedere effettivamente poteri sovrannaturali, che ci viene mostrata come se fosse davvero un video girato in un’università a scopi scientifici, con immagini sgranate e un montaggio approssimativo, è originale e inattesa come sempre dovrebbe essere un film. Peccato, appunto, che duri solo pochi minuti. Se Cortés avesse osato maggiormente in una simile direzione ne sarebbe sicuramente venuto fuori qualcosa di più intrigante.

Alberto Gallo



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