Red velvet valentina per una sfida al cubo

Da Piccolina
di Vittoria
Oggi è San Valentino e voglio fare gli auguri a tutti voi in questo giorno dedicato a chi si vuole bene.
Mi piace festeggiare questo giorno all'americana e cioè con un pensiero per tutte le persone a cui voglio bene, non solo gli innamorati.
L'amore è importantissimo e io sono molto fortunata, ma sono all'antica e per me è un fatto privatissimo.
Invece sono più che felice di esprimere pubblicamente la gioia di essere circondata da persone a cui voglio un gran bene e che ne vogliono a me e che me lo dimostrano tutti i giorni. 
Per questo le mie amicizie restano virtuali per breve tempo, dopo poco sento l'esigenza di rendere reale l'affetto e l'amicizia nata sui blog e sui forum. Una volta esistevano gli amici di penna, ora lo sono di tastiera, ma a me non basta. Prima o poi vi voglio vedere e abbracciare, ridere insieme e farvi un regalo.
Con molti, moltissimi di voi è già successo e mi mancate ogni giorno. Vi leggo e vorrei correre ad abbracciarvi.... Con molti altri succederà presto.
Oggi vi regalo una torta tutta rosa...e un bicchiere di Passito di Pantelleria sicilianissimo, in onore di un'amica speciale, Stefania Oliveri, che questo mese ci ha proposto questa bellissima sfida.
VI VOGLIO BENE, BUON SAN VALENTINO
Vitto

Appuntamento per l’MTC di Febbraio, la sfida mensile questa volta è speciale, primo perchè finalmente ha vinto Stefania di Cardamomo&C dopo mesi e mesi di tentativi.

Chi la dura la vince e non si molla mai e poi mai!

E Stefania alle sfide è abbonata infatti la vita le ha riservato l’onere di scoprirsi celiaca e lei (che non molla) sta lottando con tutte le sue forze per diffondere informazione e conoscenza su questa problematica che è poco conosciuta da chi non è direttamente coinvolto.

Lei cerca di cambiare le cose in modo che tutti prendiamo confidenza con questo problema e che in un futuro vicino tutti quanti so possa mangiare insieme ai celiaci mangiando le stesse cose buone e cucinate in modo che vadano bene per tutti.

Andate a leggere il suo post e il suo blog perchè vi appassionerete sicuro all’argomento.

Lei le cose le fa con il CUORE e con il cuore trasmette la sua passione.

E poi ha le mani d’oro e riesce a fare meraviglie con ingredienti che all’apparenza non danno speranze di riuscita alcuna. Leggete per credere! Io mi sono commossa di tanta passione!

Quindi questo mese Stefania ci propone una torta stupenda realizzata con ingredienti adatti ai celiaci, non ingredienti speciali, ma solo scelti fra quelli che non danno intolleranza.

E questa è la sfida nella sfida!

E poi c’è la mia sfida personale perché questo tipo di torta proprio non mi piace! Non mi piacciono le torte a strati, non mi piace usare il colorante e non mi piacciono le creme al burro.

Ma una sfida è una sfida e io barcollo ma non mollo quindi……. Si partecipa!!!!

E via a studiare…macche studiare…non l’ho mai fatta, tantomeno con farine particolari, quindi la prima volta la sui rifà pari pari come da proposta di Stefania, tanto per vedere quanto sono inetta io in confronto alla maga delle farine senza glutine!

Ho voluto stare alle regole del cucinare per celiaci il più possibile, immaginando che la potesse davvero mangiare un celiaco quindi sono andata a cercare le farine (e gli altri ingredienti) senza glutine, ma anche che fossero garantiti prive di contaminazioni, poi mi sono comprata le teglie usa e getta e ho pulito accuratamente la cucina, l’impastatore e l’attrezzatura che avrei usato. Ed è cominciata la mia avventura nel mondo della red velvet e in quello dei celiaci. Bisogna provare per rendersi conto di quanto sia difficile per loro il semplice gesto di mangiare.

Ci pensavo l’altra mattina mentre facevo la spesa e impazzivo per trovare …lo zucchero a velo!

Ci ho pensato anche mentre mi prendevo il caffè al bar e sbirciavo la vetrina delle brioche e focacce. Mi sono guardata intorno e mi sono resa conto che loro NON possono mangiare nulla di nulla di quello che c’è in un bar. Off limits totale. A meno di non conoscere un bar specializzato per celiaci, ma esistono? Io a Genova conosco qualche pizzeria, una rosticceria e forse nulla di altro. Cavolo!!!!



Ma ritorniamo alla Red Velvet.

Vi dico subito che il risultato della torta non mi ha assolutamente deluso nonostante le mie remore. Certo è rimasta bassina e umidina, ma pare che così debba essere e poi io ho il forno dei cavernicoli e pure capriccioso, quindi le torte lievitate mi riescono sempre malino.

La ricetta originale la trovate da Stefania che spiega tutto a perfezione, mentre sul bellissimo blog dell’MTC trovate moltissime altre idee e suggerimenti riguardanti sia la torta che la farcitura, copertura e molto altro, addirittura come fare in casa burro e latticello. Ale, Dani e supporter siete fantastiche non so come fate a fare tutto questo!

Riporto qui le spiegazioni di Stefania (in corsivo) per comodità; io ho usato il più possibile i prodotti indicati da lei, quasi tutti Pedon. Non ho trovato zucchero a velo certificato e me lo sono fatto in casa.


RED VELVET CAKE

160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi)
60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan)
30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena)
1/2 cucchiaino da tè di sale
8 gr cacao amaro (Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese)
110 gr burro non salato a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
3 uova medie (io uso quelle bio codice 0, ma non è rilevante ai fini della celiachia)
1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell'impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchetto dello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela riposare in frigo per diverse ore (io l'ho lasciata tutta la notte). In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Questa è la ricetta base, a questa si possono aggiungere infiniti sapori. Si può conservare in frigo in un contenitore ermetico e riutilizzare quando se ne ha bisogno.



La torta

Ho seguito le istruzioni fedelmente utilizzando il kenwood (ben sanificato!) per tutte le operazioni di impasto. L’unico problema che ho avuto è stato la formazione dei grumetti di burro nell’impasto nonostante tutti gli ingredienti fossero a temperatura ambiente. Comunque sono andata avanti e l’ho suddiviso in due teglie come consigliato. Ho utilizzato due teglie usa e getta (per evitare qualsiasi contaminazione) di diametro 22, quindi le torte sono venute più bassine del previsto. Cotto 45 minuti nel mio forno capriccioso e alla prova stecchino andavano bene. Fatte raffreddare e messe in frigo fasciate fino al giorno dopo come da istruzioni.

Il giorno dopo le ho tagliate a metà con il terrore che si rompessero perché in effetti erano molto sottili, il rischio c’era!!!! Ma volevo fare la torta a quattro strati quindi ho rischiato e in effetti una delle metà si è rotta, ma pazienza, in mezzo alla pila non si vede!

Al taglio ho scoperto che le torte non erano cotte bene. Erano pesanti, senza alveolatura lungo il bordo e più spugnose all’interno, ma al centro erano molto umide, sembravano poco cotte. Devo riprovare per capire se il difetto è nel montaggio degli ingredienti o nel mio forno pazzo che cuoce come gli pare.



La Farcitura

Siccome non ho mai fatto una torta del genere, ho scelto di utilizzare la stessa crema al burro proposta da Stefania e riporto qui la sua spiegazione:

Butter cheesecream

Ingredienti:
220 gr - formaggio cremoso tipo Philadelphia (cioè una confezione grande)
120 gr - burro morbido
140 gr - zucchero a velo (Eridania, Pedon, La Dolciaria, Sma&Auchan, Cannamela, Arpa)
1 cucchiaino di scorza di limone bio grattugiata
Procedimento:
Sbattete bene il burro finché è cremoso. Quindi unite lo zucchero, la scorza del limone e il formaggio e sbattete per almeno 5 minuti. A questo punto potete farcire la torta. Se vi sembra troppo morbida, potete lasciarla riposare un po' in frigo e il burro la farà compattare di nuovo. La crema va conservata in frigo, anche se a temperatura ambiente non si scioglie.

Ho preparato una dose doppia (e per ricoprire bene e farcire la torta mi ci è voluta quasi tutta). variando leggermente le dosi per oggettiva mancanza di ingredienti.


Ho utilizzato:

400 gr di Philadelphia (due scatolette)

120 gr di burro morbido
100 gr di mascarpone
200 gr di zucchero a velo ottenuto passando al tritatutto lo zucchero semolato.
la scorza di limone grattugiata di mezzo limone bio
2 gocce di colorante rosso.

Ho mescolato tutto sbattendo bene come da istruzioni ottenendo una bellissima crema rosa e riposto in frigo a rassodare per un’ora circa.

Per farcire e decorare ho usato anche:

200 gr di panna fresca (senza stabilizzante carragenina) montata ben ferma e leggermente zuccherata
2 cestini di fragole fresche incredibilmente profumate
petali di rosa essiccati biologici, ma è preferibile utilizzare i petali di rosa canditi se li trovate. Io non ci sono riuscita e poi non ero sicura che fossero gluten-free


Il montaggio e decorazione
Ho preparato il piatto di servizio coprendolo con 2 fogli di carta da forno sovrapposti leggermente al centro (in modo da poterli sfilare da sotto la torta a fine lavoro) per poter procedere alla farcitura senza pasticciare il piatto.



Ho messo il primo strato di torta, ho spalmato abbondantemente di crema rosa e cosparso di fragole tagliate a pezzettini, coperto con il secondo strato (quello rotto eheheh), e poi crema e fragole, il terzo, crema e fragole e infine il quarto. A questo punto ho usato il resto della crema per ricoprire bene tutta la torta, sopra e ai bordi. Bisogna fare attenzione a non trascinare le briciole di torta in mezzo alla crema.
La crema era diventata troppo morbida e non si riusciva a lisciarla bene quindi ho rimesso tutto in frigo per due ore. Il burro si è rassodato e sono riuscita a lisciare bene con la spatola lunga sia sopra che i bordi.
Non restava che procedere alla decorazione quindi ho sfilato la carta da forno da sotto, prima una metà e poi l’altra, ho distribuito i petali di rosa tutti intorno al bordo, spicchi di fragole al centro e ciuffetti di panna montata lungo i bordi.
Ho rimesso tutto in frigo per 2 ore prima di servire.


I miei appunti:
La torta è molto scenosa e godibilissima. Farete un figurone.

Il fatto che sia una preparazione per celiaci non influisce assolutamente sul gusto. La torta è veramente buona a prescindere dalle farine utilizzate. La crema al burro è migliore di come me la aspettavo e questo conferma il fatto che non bisogna essere prevenuti, ma si deve assaggiare prima di decidere se una cosa fa per noi o no.

Certo non è leggera!

Il burro c’è e si sente. Usate un burro buonissimo perché fa la differenza!
E fate porzioni piccole perché potrebbe stroncare la vecchia zietta!!!



Questa ricetta partecipa all’MTC di Febbraio


Ah..... I tacchi..... il massimo che posso indossare per non spatasciarmi di nuovo il ginocchio è 5 cm.....quindi sono fuori concorso già in partenza. Posso aspirare al premio ciabatte se volete....


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