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La Capreccion alias Giovanna Gavioli è nata a Quistello (Mantova) classe 78’ e bolognese d’adozione dal 1996. Da ragazzina, il suo sogno nel cassetto era quello di fare l’infermiera. Si iscrive perciò alla Magistrale nel 92’ ma dopo solo tre mesi di frequentazione si rende conto che la strada era più lunga del previsto e quindi, decide di lasciare i banchi per aiutare il padre imbianchino nell’azienda di famiglia. Ritirata da scuola a Febbraio indossa cappello, tutona bianca, si munisce di pennello e inizia a dare una mano al padre fino all’inizio del nuovo anno accademico. Passato questo periodo è di nuovo il momento di ricominciare a studiare. Sulla scia della sorella si iscrive all’Istituto Statale d’Arte dove rimane un anno, al termine dello stesso la bocciano dicendo ai genitori che Giovanna non aveva voglia di studiare, si applicava solo nelle materie pratiche riuscendo di gran lunga meglio degli altri, ma nella vita si sa, a volte bisogna anche leggere. Lei non ne aveva proprio voglia, voleva solo dipingere.
I genitori presi dalla disperazione per l’ennesimo fallimento scolastico la incitano a cercar lavoro. E’ li, che Gio, capisce che l’unica cosa che voleva fare era pitturare e cosi entra nell’organico dell’azienda di tinteggiature del padre e a soli 15 anni ha già grinta da vendere, tra scale, ponteggi e tubi innocenti la piccola fa vedere di avere carattere e costanza. Ogni giorno si alzava alle 5, 30 del mattino per partire per Bologna dove c’erano i maggiori clienti del babbo, il rientro non era mai prima delle 22. Le giornate passavano velocissime e piene di cose da fare, nonostante fosse un lavoro durissimo per una adolescente lo svolgeva con grande passione e tenacia, doti che le sono rimaste immutate nel corso del tempo. Nel 96’ non sopporta la separazione dalla sorella iscrittasi al Dams a Bologna e decide di raggiungerla e di cercare casa. Nello stesso anno s’innamora perdutamente di Alessandro, barista di 27 anni. Vanno a vivere insieme e tra loro nasce una storia meravigliosa che dura circa 7 mesi, finita poi con la scoperta di un tradimento da parte di lui con una sua collega cameriera. Una notte al rientro da Mantova, Giovanna trova i due nell’alcova a consumare l’adulterio. Lei esce senza farsi scorgere e non dirà mai ad Alessandro di averlo visto mentre faceva l’amore con un’altra donna. Nei duri anni di crescita matura la consapevolezza che “quando si ama si può perdonare tutto”. Inizia la felice Singletudine, un periodo florido di conoscenze interessanti ma che non la impegnano mai troppo, il suo obbiettivo non è quello di avere tante storie ma di costruire, un giorno, una famiglia ed avere tre bambini.
Dopo la delusione sentimentale cerca una sistemazione e trova una casina di 39mq2 in subaffitto in strada Maggiore che poi acquisterà dopo 3 anni. Oltre ai problemi con il fidanzato cominciano anche quelli con il padre e dopo 5 anni prende la decisione di mettersi in proprio e di aprire la sua piccola attività. A 22 anni, la città ha un nuova artigiana professionista, GIOVANNA GAVIOLI Decorazioni, imbianchina per amore. Anni durissimi per una appena maggiorenne, grandi sacrifici per farsi conoscere e per acquisire la fiducia di nuovi clienti, molti dei quali non la reputano idonea ad un lavoro tipicamente maschile, ma lei non demorde e nel giro di alcuni anni riesce ad imporsi sul mercato per pulizia, competenza e precisione. Il suo Mood è “questo è il lavoro che amo ed è l’unica cosa che so fare… ecco perché scegliermi..” Dopo anni di magra, in cui carica scale, bidoni, pennelli e materiali vari sulla Smart, esce dalla crisi e comincia a respirare, fa ristrutturare la piccola dimora in cui vive e finalmente compra il suo primo furgone Mercedes Vito rigorosamente di colore bianco.
Appuntamenti a bomba e collaborazioni con architetti e studi di designer la consacrano come artigiana più acclamata da famiglie importante e aziende in auge. La città comincia a parlare di lei e la sua agenda si fa di settimana in settimana sempre più fitta. Numerosi sono i corsi di aggiornamento che aumentano la sua professionalità imparando tecniche innovative come lo stucco veneziano, marmorino, velature, spatolati a calce, finte carte da parati, e decorazioni di ogni genere. Non c’è nulla che non sappia fare quando si parla di abbellire case, lei ha sempre il consiglio giusto e il colore adatto ad ogni esigenza del cliente e inoltre negli anni affina anche la abilità di ristrutturare mobili dismessi o da buttare, trasformandoli in veri e propri gioielli unici. La sua disponibilità a lavorare anche nel weekend le apre contatti con il mondo della ristorazione garantendo la consegna di un nuovo locale in sole 48ore. Periodi di grandi sacrifici e rinunce che le fanno poi coronare il sogno di una bella coppa C il 5 Ottobre 2005.
Alla soglia dei 30anni si lancia nell’organizzazione della sua festa di compleanno che vedrà 450 invitati da tutta Italia oltre che da Bruxells, Parigi, Londra, Madrid, Bilbao nella splendida maison affrescata a due passi dal vicolo di casa sua. Tra danze, champagne, abiti sfavillanti e tacchi vertiginosi, in quella occasione ufficializza il fidanzamento con un ragazzo che avevo conosciuto un anno prima, imbiancandogli la villa. L’euforia della serata dura fino alla mattina seguente tra chiacchere e apertura di regali magnifici. Tra questi, finalmente, l’intelligente idea di regalarle un Mac bianco per farla avvicinare alla tecnologia. La sua storia di passione dura poco piu di 18 mesi, un pò come la stagionatura del grana padano (di cui è ghiottissima). A storia finita cade in un baratro e rimane 6 mesi sul divano a guardare nel vuoto, perde 13 kg e si ritrova a Dicembre ad avere il corpo di una ventenne incastrato in quello di una 31enne.
Nasce la Capreccion. Il nome deriva dalla pagina aperta in nome del suo cane Camilla che poi rimane invariato, incollandole addosso quel soprannome.
La Capriccion è la storia di una regina di cuori che con la semplicità contadina di una mantovana di provincia arriva nella grande città, si rimbocca le maniche e a 33 anni ha tutto quello che desiderava. Ha una casa bellissima in stile HiTech, un chihuahua bianco, un mac che usa poco ( non sa praticamente fare altro che accedere a Fb e scrivere preventivi), una famiglia che la ama e un gruppo di amiche che la adorano.
La Capreccion è un’imbianchina un po’ sexy che spera che le persone vadano oltre l’apparenza e il tacco a spillo perché ( e questo lo dico io) di sostanza qui ce n’è da vendere.
La nostra regina di cuori ama fare sport per conservare intatto il corpo da Topmodel che le ha dato la natura e anche un pò la madonna di San Luca ( è anche profondamente credente).
Tra i suoi look preferiti: una t-shirt bianca, un jeans stretto, il tacchi a spillo, la sua Stella McCartney e il bullone che porta sempre sull’anulare sinistro per sbeffeggiare l’anello di matrimonio che non ha.
Il suo sogno nel cassetto è quello di essere amata e accettata per quello che è …
La nostra regina di cuori sfreccia per la città con la sua Mini nera, e io consiglio vivamente ai pedoni di fare molta attenzione a passare sulle strisce se s’intravede una CooperD all’orizzonte (velocità di crociera molto al di sopra dei limiti concessi). Ha sempre fretta ed è spesso in ritardo. Sarò forse per andare il Martedì a Palazzo Gnudi o il Giovedì al Nu..! O forse sarà smaniosa di arrivare il sabato al Dok, dove la troverete a fare la Door Selector all’ingresso.!!!! ATTENZIONE è consigliato un abbigliamento casual chic altrimenti vi lascia fuori!!!
La nostra regina di cuori tutta sale e pepe di giorno in Converse rosa borchiate e di notte in Laboutin nere sa cosa vuole e alla domanda che cos’è la felicità risponde “ Una tazza di latte con i biscotti”.
1. Quanti anni hai e di che classe sei..? Ho 33 anni se sono del 78’ 2. Di cosa ti occupi? Decorazioni 3. Sei single/fidanzata/sposata/separata? Single 4. Per te cos’è la felicità? La felicità è una tazza di latte con i biscotti 5. Sei felice? No, perché non li posso mangiare 6. Perche non li puoi mangiare? Perche una regina di cuori deve avere un telaio perfetto 7. Hai mai amato? E se si in che modo? Ho amato e alla follia. 8. E difficile amare e nascondere al mondo di saperlo fare? È molto difficile amare e soprattutto essere amate nello stesso modo in cui si ama. Nasconderlo? E perché mai dovrei nasconderlo, tanto non capita SPESSO almeno quando succede meglio renderlo plateale. 9. Qual è la tua ricetta dell’amore? L’amore è rendere una persona importante, la mia ricetta è questa. Dare rilievo alle piccole cose di ogni giorno, renderle uniche e magiche e viverle insieme alla persona con la quale sto. Non ho una vera e propria ricetta ma sono convinta che il rispetto e la stima reciproca possano essere gli ingredienti basilari per una coppia che decide di unirsi. 10. E quale la tua opera d’arte preferita? e perchè è la tua preferita? La mia opera preferita è Las Meninas di Velasquez . La amo profondamente, ritengo di essere come il pittore che dalla sua quarta parete, che siamo noi spettatori voglia controllare e vedere tutto ciò che gli sta intorno. La quarta parete di Velasquez è un vedersi riflesso nello specchio e rendersi conto che noi siamo, a destra a sinistra e contemporaneamente dentro e fuori, che siamo l’ego di noi stessi e fuggiamo incessantemente. È uno spettacolo continuo che dall’esterno del quadro riesce a farmi vedere la mia vita. 11. Cosa pensi dei rapporti/relazioni ai tempi di facebook? Che almeno quelli di facebook sono rapporti protetti e li non si prendono malattie se non le infermità mentali di quando mi si guarda. 12. C'è un evento della tua vita che ti ha segnato in modo molto forte? Si, 13 anni fa quando mio padre mi chiuse la porta di casa sua mi fece molto male.
Ti va di raccontarmi il tuo grande amore o quello che vorresti da un grande amore.? Il grande amore a volte non è l’uomo con cui passerai la tua vita, è quella persona che ti fa sudare le mani, che ti imbarazza quando lo guardi che ti fa cadere le posate a tavola dall’emozione. Il grande amore non è farsi andare bene tutto e sempre, non è cambiare o modificarsi, ma è quella persona che tira fuori da te ciò che non sapevi nemmeno di avere dentro. Il grande amore cambia la visione del tuo mondo e ti trasforma, ti fa crescere e ti stuzzica. È condividere e non mettersi da parte, è donarsi interamente all’altro senza mai pensare di essere soli. Per il mio prossimo grande amore, perché sono sicura che ci sia un’altra possibilità, io voglio essere Io e non cambiare nemmeno una virgola di ciò che sono per qualcuno.
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