The New World di Terrence Malick con Colin Farrell, Christian Bale, Q’Oriana Kilcher Avventutra, 151 min., USA, 2006 **** È incredibile come Malick riesca a parlare del rapporto che intercorre tra l’Uomo e la Natura in modo così naturale e convincente. Qui lo fa con la storia d’amore tra Pocahontas e John Smith. La particolarità è che le ambientazioni mutano in base al sentimento d’amore della protagonista. Fino a quando la bella si sente amata dall’avventuriero, l’azione si svolge tra i territori rigogliosi della Virginia. Quando lui decide di lasciarla per continuare il suo compito di esploratore lei si lega a John Rolfe e, trasferitasi in Inghilterra, si muove tra le geometrie di un giardino all’italiana.
Cose molto cattive di Peter Berg con Christian Slater, Cameron Diaz, Daniel Stern, Jon Favreau Grottesco, 101 min., USA, 1998 *** Kyle (Favreau) si deve sposare con Laura (Diaz) e gli amici di vecchia data gli organizzano un addio al celibato totalmente wild in quel di Las Vegas. Tra sesso e droga la situazione degenera. Sarà proprio vero che “quello che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas”? In questo caso l’ondata di omicidi sembra inarrestabile. Il film ricorda Piccoli omicidi tra amici e anticipa Una notte da leoni, ma qui i personaggi sono più “cattivi”, più “pazzi”, più “spudorati”. Colpo di scena choccante o finemente grottesco?
Sette animedi Gabriele Muccinocon Will Smith, Rosario Dawson, Michael EalyDrammatico, 123 min., USA-It., 2008**Ben Thomas (Will Smith), ricco ingegnere aerospaziale, è stritolato dal senso di colpa per aver provocato un incidente stradale in cui è morta la moglie e altre sei persone. Cosa fare per redimersi? La cosa più ovvia: salvare la vita a sette persone di indubbia moralità. Come? Lascio a voi la sorpresa. Qui basta aggiungere che Will Smith ha perennemente l'espressione da "cane bastonato", la Dawson è brava, l’alchimia tra i due personaggi che interpretano funziona. Per il resto (ovvero una buona parte del film) siamo di fronte ad un’accozzaglia di situazioni lacrimose e luoghi comuni che ci restituiscono la sensazione di essere stati “violentati” emotivamente.





