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Renzi al Politecnico: «aiutatemi a progettare il futuro».

Creato il 19 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Ieri pomeriggio Matteo Renzi ha aperto la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015 del Politecnico di Torino, alla presenza del Sindaco di Torino Piero Fassino, di docenti, studenti e del personale dell’istituto. Il 2015 vede il 108° anniversario della fondazione del Politecnico, nato dalla Scuola di applicazione per Ingegneri.

Inaugura la cerimonia – iniziata in lieve ritardo, per la presenza del premier alle esequie di Michele Ferrero – con il discorso di benvenuto, il Magnifico Rettore Marco Gilli. Il 55° anno accademico del Politecnico – sottolinea Gilli – si apre in un periodo storico ricco di trasformazioni per l’Università. Evidenzia la necessità di contribuire per affrontare le grandi sfide riservate dal futuro, puntando su un approccio interdisciplinare, sostenibilità e ottimizzazione delle risorse umane. Particolare attenzione è riservata al mondo della ricerca attraverso elementi quali knowledge sharing, accordi di partnership e la creazione di centri di ricerca e sviluppo industriale all’interno della struttura del Campus.

Il Magnifico Rettore conclude con i cinque punti  di importanza fondamentale per il miglioramento del Politecnico -non solo, sono problemi che riguardano tutte le Università italiane – per alcuni dei quali sarà necessario un intervento del governo. Le parole d’ordine sono “età”, quella personale di chi insegna, troppo alta: solo 15 su 13.000 professori hanno meno di 40 anni. La seconda è “carenza di risorse”, fondamentali per garantire il diritto allo studio, che indebolisce la capacità di attrarre e trattenere gli studenti di talento. Ma sono necessarie garanzie da parte delle istituzioni pubbliche, e lo stato ne è responsabile. A ruota, la grave assenza di una reale differenziazione del settore dell’istruzione terziaria del paese. Infine la rigidità dei vincoli di carattere disciplinare che regolano il reclutamento e l’offerta formativa dell’università e l’auspicio di una semplificazione normativa.

È una protesta cortese, quella del Magnifico Rettore, ma non è la sola. Fuori dall’edificio di Corso Duca degli Abruzzi c’è un presidio di studenti e lavoratori che chiedono conto a Renzi della gestione delle risorse, dello stato dell’Università pubblica e del precariato del lavoro. Le loro richieste penetrano nell’aula magna nella figura del Rappresentante degli Studenti, figura più chiacchierata della giornata. Secondo a salire sul palco, inizia – un po’ malfermo- un accorato appello alla garanzia del diritto allo studio, citando le immortali parole di Calamandrei: «la scuola, come la vedo io, è un organo “costituzionale”». Sottolinea la necessità di eliminare elitarismo e disuguaglianze, a favore della consapevolezza del ruolo sociale dei singoli e di una didattica di qualità. Ma è quando esprime la propria personale vicinanza ai colleghi fuori, che in sala si alza un brusio e alcuni docenti presenti -tra cui il Rettore- tentano di fermarlo. Ma Renzi vuole che lo si lasci finire, e il ragazzo conclude, insistendo sulla necessità di una rapida inversione di rotta seguita dalla rimozione dei limiti di turnover all’interno del Politecnico.

Politecnico

Un momento della protesta di fronte al Politecnico. Photocredit: Alberto Schilirò

Tocca finalmente al premier salire sul palco, e il suo intervento lo vede chiedere “una mano” a studenti e corpo docente, perché crede che mai come ora il paese abbia la necessità di poter contare su una del calibro del Politecnico di Torino. Non vuole rimarcare la nostalgia dei grandi nomi che hanno camminato tra quei corridoi, come Olivetti, Pininfarina o Chiariglione. Ma per non sbagliare, li cita. Li cita perché sono tre esempi a conferma del fatto che la maggior parte delle novità del nostro secolo sono nate qui, che dalla qualità di questa istituzione è nata gran parte dell’innovazione del paese. Continua sulla globalizzazione, che è un enorme aiuto soprattutto per l’Italia, dove “tutto è ancora possibile”. Ricollegandosi all’esempio di Michele Ferrero, Renzi cita un esempio di capitalismo e imprenditoria saldamente legate al territorio. E’ quindi necessario ripartire dall’università e dal capitale umano per affrontare le sfide del prossimo futuro. Ma il percorso da seguire è lungo e lastricato di ostacoli da abbattere: il primo si chiama “peso dello strapotere burocratico e amministrativo”. È necessario riorganizzare e snellire la macchina della Pubblica Amministrazione, liberando l’università dalla ragnatela di regolamenti e oneri che la soffocano.  Invece di commemorare i fasti del passato – continua – è molto più importante progettare e rendere onore al merito dell’eccellenza tutta made in Italy; e negarlo è soltanto “antimeritocratico e antidemocratico”. E’ necessario quindi ripartire dal merito e selezionare le università che davvero possono competere su uno scenario internazionale: e il Politecnico di Torino ha tutte le carte in regola per competere a testa alta nella lotta internazionale all’eccellenza.

«Oggi – prosegue- viviamo un momento in cui scuola, università e ricerca possono costituire la carta vincente per uscire da anni non di crisi economica, ma di rassegnazione, di stanchezza, di sguardo rivolto a terra senza pensare al futuro. Io vi chiedo – visto che siamo al Politecnico- di aiutarmi a progettare l’Italia che verrà». E conclude, «indipendentemente da come giudicherete il governo alla fine di questo periodo che va da qui al 2018, la cosa che auguro a voi maestri e a voi studentesse e studenti è di provare ad avere sempre idee innovative, ascoltare le critiche di prova a smontarvele, ma di essere capaci, coraggiosi e tenaci per difendere le vostre idee e metterle in pratica. Siate in grado di realizzare il vostro sogno, perché l’Italia ha bisogno di persone come voi per ricordare il passato ma soprattutto progettare il futuro».

Conclude così Matteo Renzi, ma l’ultima immagine che rimane all’osservatore è quella di uno studente portato via, mentre cercava di consegnare al premier un cappello da giullare.

Articolo di Giulia Pescara e Giulia Porzionato

Tags:anno accademico,cerimonia,contestazioni,discorso,gili,innovazione,magnifico,matteo,politecnico,polito,premier i,Renzi,rettore,studenti indipendenti,torino,università

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