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Renzi (come Berlusconi) contro i magistrati

Creato il 25 gennaio 2015 da Lasfinge
Renzi (come Berlusconi) contro i magistrati25/01/2015
I nodi vengono dunque al pettine: i "professionisti del retropensiero" avranno qualcosa di cui parlare, dato che a nessuno sfugge (neanche ai professionisti del pensiero d'avanguardia) che il conflitto con la magistratura, corredata di vari insulti e promesse più o meno intimidatorie, è stata una delle connotazioni salienti del parlare ed operare politico di Berlusconi.
Renzi ora polemizza con i magistrati in merito alla riduzione delle ferie.
ANTEFATTO
i magistrati avevano fino ad ora diritto a 45 giorni di ferie, un periodo effettivamente più lungo di quello concesso ad altre categorie professionali.
Questo periodo di ferie è stato ridotto di un terzo, da 45 a 30 giorni con un decreto del Ministero della giustizia lo scorso 13 gennaio e sembra che al riguardo i giudici stiano avviando un ricorso per illegittimità costituzionale, benché l'interpretazione della norma introdotta nel decreto non sia chiarissima nel senso che la riduzione del periodo di ferie potrebbe riguardare tutti i togati oppure soltanto i magistrati fuori ruolo che non esercitano funzioni giudiziarie.
BOTTA E RISPOSTA
Oggi nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario arriva l'affondo del procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena, che richiamandosi ironicamente ad Orwell, dice che la soluzione scoperta da Renzi è simile a quella suggerita da uno dei personaggi dell'autore, ovvero far lavorare gli altri fino a sfinirli, anzi farli crepare, dalla fatica e non c'è dubbio che chi è sfinito possa non trovarsi energia sufficiente per protestare. Insomma Maddalena sembra voler accusare il governo di scaricare sui magistrati, con un aggravio del loro lavoro, le disfunzioni della giustizia, senza riuscire a procedere a riforme strutturali che snelliscano i processi.
La risposta Renzi l'ha affidata alla sua pagina facebook, liquidando come "ridicole" le proteste dei magistrati: lui, dichiara, vuole solo una giustizia  funzionante, "un sistema veloce, giusto ed imparziale" che acceleri i tempi delle sentenze. Renzi al temine del suo post, si richiama anche alla memoria dei magistrati che hanno perso la vita ed il cui ricordo impone serietà e rigore.
Certo c'è da chiedersi se veramente Renzi pensa di poter velocizzare i tempi della giustizia italiana tagliando le ferie dei magistrati: con un minimo di buon senso si comprende che il problema è di tipo strutturale e richiede interventi diversi, però certamente il taglio delle ferie ha il sapore di una penalizzazione o anche di una sorta di sanzione ed avvertimento: il governo può toccare direttamente i diritti contrattuali della categoria.
Solo per sorridere aggiungerò che è un vero peccato che invece la magistratura non possa decidere dei diritti contrattuali dei politici: ci sarebbe stato da sperare in una escalation per la quale finalmente sarebbero stati tagliati di un terzo gli stipendi della "casta" (e di sicuro Grillo ne avrebbe gioito).
Non è chiaro poi il senso della memoria dei giudici assassinati: cosa vorrà dire Renzi? Che ad essere zelanti si può morire? Ma questo i giudici già lo sanno, solo non si capisce cosa c'entri con le ferie: bisogna rinunciare alle ferie perché c'è chi è morto? Ma erano mica in ferie quando li hanno uccisi...
Il fatto è che l'indipendenza della magistratura è pur sempre un tormento per chi nella politica vorrebbe poter comandare da solo e senza rendere conto a nessuno...
La controrisposta dei giudici non si è fatta attendere e sempre via facebook ANM sottolinea le mancate riforme strutturali della giustizia: il problema, dicono, sono le "promesse mancate, timidezza in materia di prescrizione e corruzione, la proposta alla vigilia di natale di depenalizzare l'evasione fino al 3%" (insomma, sarebbe a dire che i giochi sono scoperti: tutti hanno capito che l'acredine verso i magistrati percorre le orme di Berlusconi con cui il premier figura schierato) i magistrati si dicono  "delusi" e trovano di cattivo gusto il ricordo dei giudici uccisi, che dovrebbero essere richiamati solo per onorarne la memoria.

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