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Renzi: o Governissimo o si torni al voto.

Creato il 04 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il sindaco di Firenze non ci sta proprio ad assistere impotente all’attuale stagnazione della politica italiana, un momento fondamentale per conoscere il seguito delle riforme economiche atte a contrastare il dilagare della crisi. É lo stesso Renzi, in fondo, a domandarsi se il Cavaliere, Silvio Berlusconi, sia da intendersi in qualità di avversario politico tout court, oppure nei panni di un possibile interlocutore per superare insieme il momento critico. Queste le sue parole: “Il Pd deve decidere. O Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito, oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha reso 10milioni di voti”. E dopo quest’affondo, che pare a tutti gli effetti uno scossone per rinvigorire le sorti del Partito Democratico, lo stesso Renzi si interroga ancora sulla posizione del giurista Migliavacca, che in un primo momento ha proposto ai grillini del movimento di Grillo di votare insieme la richiesta di arresto per Berlusconi, e in un secondo momento ha poi offerto al partito del Cavaliere la presidenza della Convenzione per riscrivere la Carta costituzionale.
Una vera e propria arringa che Renzi ha pronunciato in un’intervista al Corriere della sera, dicendo: “In un momento si vagheggia Berlusconi in manette, in un altro ci si incontra di nascosto con Verdini. Non si può stare così, in mezzo al guado. Io ho tutto l’interesse a votare subito, ma l’importante è decidersi”. E dopo queste parole, la battuta: “E sia chiaro: non voglio un Berlusconi in manette ma un Berlusconi in pensione”.
Il rapporto diretto con le urne è direttamente indagato dallo stesso Renzi, che comprende da un lato il timore del Pd, ma dall’altro esorta quest’ultimo a dialogare almeno con chi attualmente detiene i numeri, così da ritardare il ritorno al voto. “Andare al governo con Gasparri fa spavento, lo so. Non a caso io sono pronto a votare subito. Ma se il Pd ha paura delle urne deve dialogare con chi ha i numeri. Il Pd avanzi la sua proposta, senza farsi umiliare andando in streaming ad elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha dimostrato arroganza e tracotanza nei nostri confronti”. Ciò che dunque spinge il sindaco di Firenze ad un accordo immediato, è da un lato il tentativo di ostacolare o risanare i debiti dello Stato, ma dall’altro cercare al meglio di frenare le umiliazioni alle quali si sta drammaticamente prestando il Partito Democratico, con un leader piegato dal bisogno di trovare un accordo che ha tanto il sapore del sacrificio.

Articolo di Stefano Boscolo.

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