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Renzi parla di primarie, legge elettorale e D’Alema

Creato il 22 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Matteo Renzi è intervenuto ad Agorà per dire la sua sui temi del momento: dalla legge elettorale, alle primarie, alla mancata sfiducia alla Cancellieri.Matteo Renzi, il sindaco di Firenze e candidato alla segreteria nazionale del Pd, ormai onnipresente nelle trasmissioni Tv, ha parlato ad Agorà, sulla Rai, del quadro attuale e delle sue prospettive sulle imminenti primarie dell’8 dicembre. Renzi ha dato innanzitutto una lettura positiva delle consultazioni interne agli iscritti del Partito Democratico, che lo hanno visto prevalere, seppur senza raggiungere il 50% sull’avversario più accreditato Gianni Cuperlo e su Civati e Pittella: “pensavo di avere un po’ meno consensi tra gli iscritti, l’8 dicembre punto almeno al 50%“. Questo dunque l’obiettivo minimo che si pone il sindaco di Firenze, che punta a raggiungere la maggioranza assoluta nel partito e nel consenso, sancito dalle primarie, degli elettori del Pd, per poi provare a far cambiare rotta allo stesso Partito Democratico, nell’ambito delle grandi intese per sostenere il governo Letta: “Dal 9 dicembre si fanno le cose sul serio: il governo farà le cose che dice il Pd, altrimenti ci arrabbiamo”. Parole che sanno un po’ di minaccia e fanno ben capire come Renzi non abbia gradito per niente l’idea di sottostare al mancato voto di sfiducia verso il ministro Cancellieri. Mancato voto proprio per la decisione del premier Enrico Letta, da molti accreditato come possibile competitor di Renzi alle prossime elezioni, aveva deciso di blindare la fiducia del ministro con quella del governo, legando quindi le mani a chi, come Renzi e i suoi parlamentari, volevano una linea più dura, che magari convincesse il ministro a dimettersi prima ancora del voto di sfiducia. Nonostante queste parole decise, Renzi tiene a precisare che “se il governo fa bene il suo lavoro, può arrivare anche fino al 2018″, non ponendo quindi limiti alla sua  durata, ma vincolandolo ad atti concreti come “aumentare i posti di lavoro, con politiche disciplinari diverse e cambiare la burocrazia”. Renzi specifica anche di non avere nessun rapporto negativo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “ho un profondo rispetto, su amnistia e indulto ho detto cose diverse dal presidente”. Renzi parla poi della sua idea di legge elettorale, asserendo che, rispetto a quella attuale, vada sicuramente meglio il vecchio Mattarellum, anche se “con il 75% nei collegi e il 25% di premio di maggioranza sarebbe perfetto”. L’importante, per Renzi, è che si abbia “una legge elettorale con cui si sappia chi ha vinto, chi ha vinto governa, chi governa lo fa per cinque anni e non con gli inciuci”. Tra le tante cose dette, arriva il momento della battuta su Massimo D’Alema, che ha attaccato più volte Renzi nelle scorse settimane: “era convinto che tra gli iscritti avrebbe vinto lui, cioè Cuperlo. Ha detto che sono ignorante e superficiale, quindi non solo ha persona, ma ha persona da un ignorante e superficiale. È normale che sia arrabbiato”.


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