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REP. CECA: Il valzer politico di Nečas. A Praga si cambia sempre

Creato il 05 dicembre 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 5 dicembre 2012 in Repubblica Ceca, Slider with 3 Comments
di Gabriele Merlini

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E’ capitato spesso di focalizzare l’attenzione sulla instabilità politica ceca. Cuore d’Europa che è riuscito a scongiurare pericolose derive ideologiche nella fase di lustracija e di assestamento ma ancora può rivelarsi comoda tana da esplorare per per chi fosse interessato a scovare una tra le classi dirigenti più agitate del continente. Restando agli ultimi anni basta pensare come l’attuale premier Petr Nečas sia stato eletto dopo un primo ministro tecnico (Jan Fischer) subentrato al precedente Topolánek franato nel mezzo del semestre ceco di presidenza EU e bombardato da una serie scandali piuttosto variegata. Problemino congenito se calcoliamo che a Praga dall’inizio del duemila a oggi si sono alternati otto primi ministri mantenendo una strabiliante durata media del mandato attestabile tra i dodici e i ventiquattro mesi: Miloš Zeman dal luglio del 1998 al luglio 2002. Vladimír Špidla dal luglio del 2002 al luglio del 2004. Stanislav Gross dal luglio del 2004 all’aprile del 2005. Jiří Paroubek dall’aprile del 2005 all’agosto del 2006. Mirek Topolánek dall’agosto del 2006 al maggio del 2009. Jan Fischer dal maggio del 2009 al giugno del 2010. Petr Nečas dal giugno 2010 a stamani. Con considerevoli possibilità di vederlo a zonzo ancora nei prossimi giorni.

Scontato inoltre sottolineare quanto sia impossibile restringere una simile attitudine ai capi di governo senza arginare il virus impedendone la diffusione tra i ministri. Tuttavia stilare una lista dei cambi tra i ministri in Repubblica Ceca negli ultimi dieci anni comporterebbe la stesura di un articolo dalle dimensioni inadatte a un magazine online quindi ci limitiamo alla crew di Nečas, partendo dal puntale promemoria dell’agenzia-stampa České noviny* e provando a contestualizzarlo un pochino ampliandolo in alcune parti. Lo spartito suona più o meno così.

Quindici dicembre duemiladieci. Saluta la banda il ministro dell’ambiente Pavel Drobil (Ods o Občanská demokratická strana. Il principale partito del centrodestra) per guai successivi alla pubblicazione da parte del quotidiano Mladá Fronta Dnes di alcune conversazioni tra un suo consigliere e il vice presidente del Fondo nazionale per le gare d’appalto. Il presidente Klaus accetta le dimissioni e nomina al suo posto il compagno di partito Tomáš Chalupa, sindaco del più grande distretto della capitale ossia Praga 6.

Ventuno aprile duemilaundici. Klaus nomina il generale Kubice, ex capo dell’unità di polizia incaricata alla lotta contro la criminalità organizzata, ministro degli interni e Radek Šmerda -già viceministro della difesa di tempi di Vlasta Parkanová- ministro dei trasporti al posto di Vit Barta accusato di corruzione. Vit Barta appartiene al partito centrista Věci veřejné di Radek John il quale in quei giorni lascia la carica di ministro degli interni per passare ai vertici della lotta alla corruzione. Curioso.

Primo luglio duemilaundici. Il capo di stato Klaus nomina Karolína Peake del Věci veřejné a capo del Consiglio legislativo del governo e lotta contro la corruzione. Poco dopo Pavel Dobes rimpiazza Radek Šmerda al dicastero dei trasporti.

Quattro ottobre duemilaundici. Silurato il ministro dell’agricoltura Ivan Fuksa dell’Ods (attriti con il premier Nečas che mai si è detto soddisfatto dell’operato di Fuksa) e nomina di Petr Bendl, governatore del distretto della Boemia Centrale, ex pompiere nonché vicesegretario dell’Ods.

Nove novembre duemilaundici. Il ministro dell’industria e del commercio Martin Kocourek rimette il proprio mandato per sospetti relativi agli affari familiari (sarebbero spuntati sedici milioni di corone ceche sul conto della madre). Il boss dell’Ods in Boemia Meridionale Martin Kuba viene nominato la settimana successiva.

Otto dicembre duemilaundici. Il ministro della cultura Jiří Besser si dimette per una faccenda legata a una dimenticanza (avrebbe dimenticato di dichiarare al fisco la quota in una compagnia americana con sede in Florida. Capitale che ammonterebbe a circa duecentomila dollari). Klaus il sedici dicembre lo sostituisce con Alena Hanáková, pure lei di Stan o Starostové a nezávislí, un locale movimento politico traducibile con Sindaci e Indipendenti, alleato con il TOP09 del ministro degli esteri Schwarzenberg (lui sempre rimasto al proprio posto).

Ventuno marzo duemiladodici. Il ministro della educazione Josef Dobeš di Věci veřejné si dimette dopo non avere accettato il piano di tagli al proprio dicastero. Václav Klaus nomina l’indipendente rettore della Masarykova univerzita Petr Fiala -consulente scientifico di lungo corso del premier Nečas- il due maggio.

Ventisette giungo duemiladodici. Klaus accetta le dimissioni del ministro della giustizia Jiří Pospíšil dell’Ods proposte dal premier Nečas per difficoltà (a detta di Nečas stesso) nell’operare con budget ridotto. Mala tempora currunt. Il trenta luglio subentra il vicepresidente dell’Ods Pavel Blažek.

Trentuno ottobre duemiladodici. Klaus accetta le dimissione del ministro del lavoro e affari sociali Jaromír Drábek di TOP09. Decisione maturata a seguito delle accuse di sospetta corruzione mosse al suo stretto collaboratore Vladimir Siska. Il nuovo ministro Ludmila Müllerová (sempre di TOP09 ma con un passato nei cristiano-democratici del KDU-ČSL) viene nominato il sedici novembre.

Quattordici novembre duemiladodici. Il già citato ministro dei trasporti Pavel Dobeš (Liberální demokraté, movimento politico nato quest’anno da una scissione interna del Věci veřejné) è costretto alle dimissioni per problemi interni al proprio partito. Se qualcuno fosse interessato il posto è ancora vacante.

Ventotto novembre duemiladodici. Il ministro della difesa Alexandr Vondra (Ods) annuncia le dimissioni. Voce che da tempo circolava per guai di lunga durata nati oltretutto -a chiusura del cerchio- proprio nel periodo ceco di presidenza europea che vide la fine dell’avventura di Topolanek. E così torniamo all’inizio di questa breve retrospettiva. Era il duemilanove. Tempi (incredibile a crederci) movimentati per la scena politica in Repubblica Ceca.

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Tags: Gabriele Merlini, Mirek Topolánek, Petr Necas, Praga, Repubblica Ceca Categories: Repubblica Ceca, Slider


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