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Una tassa stimata in 60 miliardi, dice la Corte dei Conti: senza la corruzione, sostiene la banca mondiale, il reddito dei cittadini italiani potrebbe crescere del 2.7%
Ma chi dovrebbe contrastare la corruzione? In Parlamento siedono un centinaio di rappresentanti del popolo, in Senato e alla Camera, con pendenze giudiziarie, indagini o processi in corso. con alle spalle condanne passate in giudicato per reati contro la pubblica amministrazione.
Ieri sera Report, con l'inchiesta di Bernardo Iovene, ha fatto una radiografia del parlamento.
E' andato, cioè, da tutti questi onorevoli e senatori, ex ministri o presidenti di commissione, per chiedere loro se è normale sedere in un parlamento, se si hanno problemi con la giustizia.
Sergio De Gregorio, salvato dall'arresto dai suoi colleghi senatori, con voto segreto. Mentre in aula nessuno ascoltava la relazione del senatore Sanna.
Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola e senatore, indagato per concorso in bancarotta. Salvato anche lui dall'arresto: "voglio essere giudicato alla fine del mio mandato".
La Cassazione l'ha definito soggetto di spessore criminale.
Salvato in senato anche Alberto Tedesco, con voto segreto pure lui; Lusi invece, l'ex tesoriere della Margherita, in carcere c'è finito, niente voto segreto.
In Senato si ritrovano anche reduci da Tangentopoli come Del Pennino: qualche problema per la sua condanna (prescritta)? "io sto alle leggi del Parlamento". Leggi che lui stesso concorre a fare.
Il senatore avvocato Pietro Longo è stato chiaro: se il parlamento è la rappresentazione mediana del paese, perchè dovrebbe essere migliore del paese? Dunque anche i delinquenti dovrebbero essere rappresentati?
Qualche problema per essere avvocato di Berlusconi nonchè parlamentare del suo stesso partito? "Lei ha una presunzione di malafede nei miei confronti?" la risposta del senatore.
Forse perchè i nostri rappresentanti dovrebbero essere al di sopra di ogni sospetto, competenti.
L'unico senatore che ha perso il posto è stato Cuffaro, dopo la condanna passata in giudicato. Nè Dell'Utri, nè altri senatori con condanne (in primo o secondo grado, hanno abbandonato).
Porsi una domanda su codici etici è fuori luogo "non sono etiche le vostre domande", risponde piccata l'ex ministro Gelmini.
Alla Camera la situazione non è diversa: Alfonso Papa è finito in carcere per qualche mese, pur rimanendo onorevole e prendendo tutte le indennità (10000 euro al mese circa).
La legge non nega nemmeno le possibilità di votare.
Qui siede anche l'onorevole Cosentino, ritenuto dalla Cassazione "socialmente pericoloso", ma non tale dal PDL.
Mario Landolfi, secondo cui nessuno con problemi giudiziari dovrebbe stare in Parlamento, ma in Italia "non abbiamo una magistratura al di sopra di ogni sospetto".
Anche l'ex prefetto di Caserta, che ha concesso alle aziende di Cosentino il certificato antimafia, siede alla Camera, nel PDL.
Tutti che si ritengono degli di stare in quel posto.
E che ora dovranno votare il dl anticorruzione, che contiene norme che potrebbero in qualche modo toccarli da vicino.
Gente come l'onorevole Fitto, Angelucci, e il loro difensore Sisto.
Gente come l'ex ministro Brancher, prescitto dopo Tangentopoli, condannato per una tangente di Fiorani. "Non avevo bisogno di sollevare il legittimo impedimento". eppure lo ha fatto.
Renato Farina, giornalista a servizio dei servizi, per la rendition dell'imam Abu Omar.
Finito dentro la storia dell'articolo di Libero che ha portato alla condanna di Sallusti.
Anche lui, selezionato da Berlusconi in persona. Un bel fiuto.
Anche lui con una condanna alle spalle: è vero che esiste in Italia la presunzione di innocenza, ma cosa dovrebbe pensare un cittadino qualunque, che per entrare in un posto di lavoro devono presentare la fedina penale?
C'è in ballo la credibilità dell'intera classe politica, delle istituzioni.
Queste persone, come si comporteranno alla votazione del dl anticorruzione?
Iovene ha fatto la radiografia anche a questo disegno di legge: non ha dentro il reato di autoriciclaggio (che sarebbe servito nel caso Lusi). Non ha dentro l'allungamento dei tempi di prescrizione (come ci ha chiesto l'OCSE). non è ripristinato il reato di falso in bilancio. Ieri sera la Gabanelli ha tirato fuori una lettera aperta del gotha dell'imprenditoria italiana, scritta nel 1997.
All'indomani della condanna di Romiti per falso in bilancio.
Pininfarina, Della Valle, Antinori, Bertone, Moratti, Rossignolo ... tutti a dare solidarietà ad un loro pari, appena condannato e a chiedere alla politica di depenalizzare quei reati. Non mettete il naso nei nostri conti.
Berlusconi li accontentò, pochi anni dopo.
Il ministro Severino, intervistato dal giornalista, ha spiegato che loro i miracoli non li sanno fare. Non c'è tempo per queste cose, probabilmente non c'è la volontà.
Ed è probabile che anche sul traffico di influenze, non ci sarà tutta la volontà di andare avanti. Perchè alcuni sindaci sono anche parlamentari.
Vita difficile anche per il reato di corruzione tra privati.
Per la concussione.
Il PDL è stato chiaro "donna avvisata, mezza salvata", gridava cicchitto.
Perchè qui da salvare non c'è il paese, non ci sono le istituzioni, il parlamento.
Da salvare ci sono loro. Gli indagati, i condannati, i prescritti.
E questo disegno di legge, che sempre ieri sera il ministro Passera difendeva, potrebbe essere solo l'ennesimo palliativo. Una bella legge sula carta, che non cura il malato.
Qui il pdf della trascrizione della puntata.
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