Oggi cambiamo piattaforma, spingendoci verso la casa che, a mio parere, ha gettato le basi della storia dei videogame.
La Nintendo, ma ovviamente non è certo stata la prima, ha il grosso merito di aver esportato alcune fra le migliori perle che siano mai apparse su uno schermo. Loro è il Mario Bros che oggi tutti conoscono, così come Zelda, altra icona videoludica. E, com’era prevedibile, anche loro hanno avuto modo di contribuire all’espansione della saga più zombesca di tutti i tempi.
Con ben due titoli!
Oggi parliamo di Resident Evil, remake dell’indimenticabile primo capitolo, uscito nel 2002 per Gamecube (una delle consolle più snobbate e meno capite della storia).
Inizio subito col dire che, pur non essendo mai stato un grande fanatico di reboot e remake, ammetto che questo gioco è di gran lunga una delle esperienze più divertenti che mi sia mai capitato di fare.
Basilarmente, la trama rispecchia quella originale: la squadra STARS mandata a ricercare i membri del Bravo Team, si ritrova a lottare fra la vita e la morte all’interno di un’enorme villa, infestata da zombie e creature rivoltanti.
Fin da subito le differenze saltano agli occhi, prima fra tutte le resa grafica.
La potenza del GC si vede tutta, con ambienti dettagliatissimi, colorati e cupi, e spettacolari giochi di luce e effetti di luce/ombra. Anche i personaggi, così come le varie creature, godono di questa resa, che regala un maggior realismo e un’immedesimazione formidabile.
Ma le novità non sono tutte qui…
Tutto è più bello, più lucido e patinato, al punto da non far sentire la differenza con il vecchio predecessore.
Una nuova grafica, quindi, che unita a ciò che aleggia nella villa mette immediatamente questo gioco sull’olimpo dei migliori survival horror mai prodotti. Le meccaniche di gioco sono rimaste le stesse, anche il movimento dei personaggi, cosa che invece avrebbe meritato un controllo più diretto della solita croce direzionale.
Gli zombie sono molto più pericolosi, grazie anche all’inserimento di alcuni esemplari decisamente pericolosi e veloci.
Una novità che permette di godere di questa nuova esperienza è la possibilità di bruciare i corpi dei non morti che abbatteremo, visto che il loro cadavere potrebbe tornare in vita in qualsiasi momento, traducendosi in spreco di munizioni e erbette curative.
Anche le armi sono state migliorate, oltre alla presenza delle “armi da difesa” utilizzate quando uno zombie si avvicina troppo. Proprio queste ultime, spesso, fanno la differenza fra la vita e la morte, aiutando il giocatore a risolvere brutte situazioni.
La scarsità di munizioni, la possibilità di affrontare il gioco in due difficoltà diverse e la scelta del personaggio (Chris e Jill), fanno di questo gioco una vera chicca per ogni appassionato, che verrà ripagato con una notevole dose di adrenalina e di soddisfazione.
E, in soldoni, questo si traduce in un ottimo colpo per la Nintendo, che all’epoca riuscì a mantenere intatto il feeling con la serie originale e allo stesso tempo di arricchirla con qualcosa di intrigante e divertente.
Settimana prossima rimaniamo sempre da mamma Nintendo, con Resident Evil Zero, il prequel a tutta la saga.
Stay tuned!