Di questi tempi va di moda la parola “responsabilità“. La si applica un po’ a tutto ed è come una panacea che tenta di risolvere i problemi specie quelli politici, sindacali e sociali.
Che vuol dire “responsabilità in politica”? Niente. Nel nostro paese, tutti i politici si sentono “responsabili, fidati paladini di tutte le libertà”. Impossibile trovare un “irresponsabile” che si dichiari tale, anzi a sentirli sono tutti santi. Irresponsabili sono solo coloro che la pensano diversamente. Di conseguenza la parola responsabilità in politica (almeno nel nostro paese) è del tutto priva di senso.
Che vuol dire responsabilità nel sindacato e nel lavoro? Sembra che ad essere “responsabili” siano solo quei sindacati che accettano passivamente le imposizioni padronali, a scapito dei diritti dei lavoratori e di un peggioramento delle loro condizioni di lavoro. Un esempio per tutti. La Fiat chiede un atteggiamento di responsabilità alla Fiom. Ciò sta a significare che se non viene accettato il progetto di Marchionne, la Fiom è irresponsabile. Marchionne dice esplicitamente ai lavoratori che se non scelgono quel che vuole lui, si chiude la fabbrica. In queste condizioni un lavoratore è sotto ricatto. La responsabilità che viene chiesta ai lavoratori è quella di accettare un ricatto. E perché la responsabilità viene chiesta ai lavoratori, mentre chi comanda e decide fa come gli pare e pretende che gli altri siano responsabili?
Che vuol dire “responsabilità” oggi nella scuola e nelle Università? La Gelmini impone gelidamente una riforma dell’Università, che non piace e non è condivisa da tutti coloro che vivono nelle Università, sia come studenti, che come professori e ricercatori, e poi chiede responsabilità a tutti questi. Responsabilità di che? Di condividere la sua riforma! Anche in questo caso si pretende responsabilità solo in chi deve tacitamente accettare e ubbidire. Se non si condivide questa riforma si è tacciati vilmente da “irresponsabili”.
Strano modo di pensare: i capi si credono esenti da responsabilità nell’imporre, i sudditi debbono essere “responsabili” ed accettare. Questo è fascismo sfacciato, ma detto con altre parole, anzi con paroloni che servono solo per confondere.
Conseguenza logica:
* Siamo irresponsabili se non siamo del partito di maggioranza!
* Siamo irresponsabili se non condividiamo le scelte dei sindacati sottomessi alla politica attuale e se non condividiamo le imposizioni di un Marchionne e dei simil marchionni che vorranno seguire le sue tracce!
* Siamo irresponsabili se non condividiamo la riforma universitaria imposta da questo governo!
* Siamo irresponsabili se non condividiamo le imposizioni di Sacconi sul lavoro!
* Siamo irresponsabili se ci sentiamo di sinistra!
* Siamo irresponsabili se vogliamo che le condizioni dei lavoratori non peggiorino!