Il pomeriggio del sabato televisivo ci regala l’opportunità di riflettere su quello che vediamo nel piccolo schermo. In compagnia della lente di ingrandimento di Tv Talk – Rai3, tenuta sapientemente in mano da Massimo Bernardini e passata ai numerosi ospiti per parlare del debutto di Michele Santoro con il suo “Servizio pubblico”, del programma comico Colorado, de I soliti ignoti di Frizzi ma anche le tv digitali, Rai5 e Real Time.
L’esperimento ha funzionato anche perché ha miscelato efficacemente televisione tradizionale ed internet grazie alla tecnologia dello streamig e dei siti che trasmettevano la trasmissione, al tutto è stato affiancato l’uso del social network, Facebook e Twitter. Un successo, senza precedenti, che ha visto schierato lo stesso staff di Annozero con la stessa formula, ma che potrebbe aprire la strada ad un nuovo polo con il sostegno del web. “Una trasmissione senza risse verbali, senza contraddittorio, manca la crescita narrativa, ma l’abilità di Santoro è la qualità, e la sua capacità di presentare cose già viste” (Luca Telese).
Altra novità dlela settimana televisiva è Matteo Renzi che ha presenziato in Tv. “E’ nata una stella, dal punto di vista televisivo”? è la sorniona domanda del conduttore ai suoi ospiti. ” E’ simpatico, ma non autorevole”, sentenzia Alessandro Sallustri. Al contrario Luca Telese: “Renzi usa una lingua televisiva, la Leopolda era un avvento televisivo, il set scenografico,come casa, ha fatto il soggiorno della politica e lo ha fatto molto bene, dunque la lingua televisiva diventa generante della politica”. Una convention politica veramente social, che ha acceso un grande dibattito. L’ effetto della “Leopolda” è contagioso e si fa sentire anche nei palazzi della politica. Renzi è riuscito a rompere un argine, utilizzando molto bene la comunicazione. Si volta pagina per affrontare il fenomeno Colorado, e la nuova conduzione, Belen Rodriguez e Paolo Ruffini. L’appuntamento di Italia1, all’insegna dello show comico, è una bella entità, ha un pubblico prettamente maschile, giovane, con uno share del 13% e un ampio spazio dedicato ai ragazzini. ” Ha successo coi i ragazzini, e questo mi lusinga, loro ti sgamano sempre, aver successo è bello, e poi si rovolge anche ai bambini, è una cosa bella” . E’ la difesa del suo conduttore, Paolo Ruffini, ospite in studio, “Non dobbiamo vergognarci di essere semplici, veri espontanei, io stesso rido, sono uno che guardava Colorado e i cine panettoni, sono uno di quei trentenni che vorrebbe far parte della Tv di serie B e farla , mi nobilita”. Il programma adotta il ritmo serrato, della semplicità e dell’immediatezza della comicià. Intercetta il gusto di oggi, soprattutto quello dei giovani. Risulta essere uno dei programmi più seguiti sulla rete giovane di casa Mediaset. Ha una comicità sicuramente diversa rispetto a quella di Zelig, fatta di tormentoni e di parodie dei programmi più seguiti e amati.Dopo l’attenta analisi critica del linguaggio del piccolo schermo, fatta a colpi di domande, servizi e opinioni, il conduttore ringrazia i suoi collaboratori, tutti i presenti in studio e saluta.