Questo mi ha permesso di conoscere tantissime persone.
Alcune di vista, altre più approfonditamente, complice l'effetto scompartimento: chi è in viaggio, per lavoro o per piacere, di solito è propenso a confidarsi con perfetti estranei, proprio perché sa che non incontrerà più i suoi interlocutori, o che comunque rimarranno lontani dalla propria vita quotidiana.
Erano belli gli scompartimenti, quelli con i quadretti dei paesaggi sopra ciascuno dei sei posti, ve li ricordate?

Ma questo è un altro discorso.
Nel corso degli anni ho conosciuto tanti personaggi.
C'erano quelli che una volta si chiamavano commessi viaggiatori, che adesso viaggiano coi cataloghi in valigia anziché coi beni veri e propri. Cenavano sempre soli, leggendo il giornale.
C'erano gli orafi che arrivavano tre volte all'anno, per le prestigiose fiere dell'oro di Vicenza, ed erano sempre gli stessi, perché prenotavano le camere da un anno per l'altro, ché trovare un alloggio a Vicenza in quei giorni era difficilissimo.
C'erano gli studenti delle scuole alberghiere che venivano a fare i tirocini, ricordo che mi ero presa una cotta pazzesca (ricambiata) per un cuochino di Spilimbergo, ma all'epoca non c'era Facebook, e un bel giorno tornò a casa e mi lasciò un piatto pieno di ravanelli intagliati a formare un cuore.
C'erano pittori e scultori che esponevano nella hall, uno di loro si faceva chiamare Maestro ma in effetti era un po' un cialtrone millantatore.
C'era un eroe, ma un eroe vero (oggi il termine eroe si usa assai a sproposito), che per salvare dei commilitoni in Somalia era finito in sedia a rotelle e veniva a Vicenza a fare delle terapie.
C'era l'ultraottantenne che si vantava di fare i 240 in autostrada e che ogni volta che veniva mi regalava un libro.
E poi c'erano due persone con cui abbiamo pranzato tante volte, uno per alcuni mesi, l'altro per anni.
Due vite straordinarie.
Un pittore e scultore cileno che era emigrato in Italia quando aveva trent'anni.
Una poeta, una persona luminosa, come le sue opere d'arte.
Un militare nato a Malta, soldato prima per l'esercito britannico e poi per quello statunitense.
Occhi sognanti un'altra epoca.
Me li sono sognati per due notti di fila.
Ho cercato loro notizie su internet e ho scoperto che sono mancati, il primo due anni fa, l'altro appena dieci giorni or sono.
Mi domando se la conoscenza, lo scambio di idee e di esperienze di vita, non crei un filo invisibile, che quando si cambia dimensione viene tirato e suscita in chi resta una sensazione, magari un sogno.
Mi piace pensare che sia così.
Ciao Mario. Ciao Vic.






