Ricordi di una bellissima giornata estiva

Nel nostro flusso e riflusso vacanziero, in cui ci siamo lasciati trasportare poco dal relax e troppo dal lavoro di scrittura, abbiamo avuto la fortuna di goderci una bellissima giornata tra amici. Una di quelle giornate che molto sarebbero piaciute a Jerome K. Jerome (di cui vi parleremo tra qualche giorno grazie alle belle edizioni riproposte in Italia da Piano B edizioni) per la quiete con cui è stata vissuta e soprattutto per la sua convivialità.
Ci siamo dati appuntamento (una parte della nostra redazione) con il maestro Antonio Pio Mele e il caro amico Vincenzo de Gregorio a Benevento. Penserete che vi stiamo per parlare per l’ennesima volta di un excursus tra i tabacchi e i sigari della Amazon (realtà meravigliosa di cui i padri sono Ferdinando Buonocore e de Gregorio), invece no! Perché l’incontro era Benevento ma la destinazione era la penisola di Sorrento.
Enzo infatti si è fatto padrone di casa ineccepebile e assolutamente meraviglioso conducendoci in luoghi e paesaggi mozzafiato, capaci di incanalare il flusso del tempo in una dimensione onirica e fiabesca, rallentata rispetto al resto del mondo.
Tra vegetazione incontaminata, colture di ulivi, scorci a picco sul mare e una quantità di aneddoti irripetibile, siamo giunti a Marina del Cantone, in un piccolissimo borgo di pescatori direttamente sul mare, dove si trova lo stupendo Hotel-Ristorante LE SIRENE.
In questa “cala” dove la spiaggia è raggiungibile quasi esclusivamente via mare e che conta pochissime persone, ci siamo seduti per assaporare l’accoglienza e la cucina di questa casa che ha saputo non solo stupirci, ma farci innamorare della sua cucina e della sua genuina umanità.

Ci è stato portato subito il vino bianco con le pesche, una specialità o meglio una tradizione da degustare con la calura in quella zona. Chi scrive ha covato qualche perplessità vedendosi arrivare la caraffa, ma poi sono state riconsiderate in nome di un gusto gradevole e rinfrescante.

Quello che ci è arrivato per antipasto è assolutamente pantagruelico, non sapevamo da dove cominciare tra i numerosi (e appetitosi) piatti di pesce, verdure, formaggi e salumi, che ci sono stati presentati. Tutti, deliziosi. De-li-zio-si.
Abbiamo poi mangiato i famosi spaghetti con le zucchine “alla Nerano” (alla cui invenzione da parte del Principe Pupetto Caravita di Siringano -vi ricordate? Trovate il suo libro sulle nostre pagine-, Esterina ebbe la fortuna di presenziare e collaborare per poi custodirne il segreto a tutto vantaggio della clientela) di cui si contende la creazione e l’origine, che sono stati un tripudio di sapori. Arrivando satolli, o quasi a una frittura di pesce fatta con tutti i santi crismi.
Dopo aver salutato gli straordinari padroni di casa, tronfi di tanta bontà e con la promessa di tornare il prima possibile, e magari dormendo qualche giorno approfittando della splendida cucina sempre aperta, ci siamo diretti verso una piazzetta a mangiare una buonissima granita di limone, contemplando – con sigari accesi e pipe fumanti- una vista mozzafiato.
Il rientro, a base di buona musica e chiacchiere – e per qualcuno di pennichella post prandiale- è continuato tra caffé, pane casareccio, mozzarelle di bufala, vino autoctono, pomodorini veraci e ottima compagnia.
Quella passata con Antonio Pio Mele e Enzo de Gregorio (che non finiremo mai di ringraziare per questa meravigliosa giornata) è stata una fuga dalla realtà, una zingarata tra grandi amici che è stata anche una ricerca di sapori, di luoghi perduti, di storie e profumi.
Tutto quello con cui ci piace riempire il nostro bicchiere.

Buona scelta
IBD
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