Twohy e Diesel riportano in auge il criminale Riddick, creando un prodotto che più di un sequel è un capitolo di passaggio.
Le avventure dell'antieroe Riddick, a partire dal Pitch Black del lontano 2000, sono velocemente entrate a far parte della cultura di massa, generando vari spin off tra videogiochi e film d'animazione. Dal 2004 però, a causa del parziale flop al botteghino del sequel The Chronicles of Riddick, la saga ha ricevuto un congelamento. Tra le crisi esistenziali e le promesse di vendetta dei fan, nel 2006 hanno iniziato a circolare voci di un ritorno in sala della coppia Diesel-Twohy. A settembre 2013 eccoci qua, a parlare di quello che è e che poteva essere Riddick.
Un pianeta deserto, un volatile alieno e un braccio umano. La voce narrante del killer Riddick riassume gli eventi che lo hanno condotto lì. Da sovrano dei Necromonger, armata di guerrieri interstellari, viene relegato in quell'angolo sperduto dell'universo. Tenterà così di lasciare il pianeta inospitale, affrontando mercenari e mostruosità aliene. Per farlo, dovrà “ritrovare la sua parte animale”.
Diviso in tre sezioni (prologo, corpo centrale ed epilogo), il film è un climax discendente. Il prologo, impostato sul singolo individuo, è il cuore vero e proprio della pellicola. Risollevandosi dalla polvere, Riddick deve scavalcare una serie di ostacoli, dimostrando di poter ottenere il diritto a ricominciare; è oltremodo interessante notare come plot e produzione siano così simili e complementari. Così come la saga sembrava in via di decomposizione, anche il protagonista è stato lasciato agonizzante su di un pianeta ostile. Si comincia così con un risettare le regole, pulire ciò che col tempo era stato rotto e fornire una piattaforma da cui ripartire. Purtroppo, per problemi di tempi o di idee, il resto del film, invece che avviarsi immediatamente verso la prosecuzione del viaggio per Furya (pianeta natale del protagonista), diviene intrattenimento fine a sé stesso. Se è vero che il
corpo centrale della pellicola è inscenato alla grande e fiocca riferimenti alla saga che strapperanno più di un sorriso ai fan, l'epilogo non è altro che una ripresa della struttura che aveva reso grande Pitch Black, privo però del fascino della prima volta e di un finale degno.A conti fatti quest'ultimo Riddick, dopo anni di attesa, si dimostra solo un capitolo di passaggio, una base di lancio per riorganizzare e reimpostare l'andamento della saga. La pellicola di per sé non aggiunge nulla al viaggio del personaggio di Diesel, lasciando parzialmente con l'amaro in bocca allo scorrere dei titoli di coda, ma con la speranza che, da qui in avanti, lo sviluppo e la continuità dell'epopea del furyano siano meno travagliati. Noi vogliamo Riddick, anche se in lui “la scintilla di umanità non brilla abbastanza”.
FIBRILLAZIONE CARDIACA
Dr. Lecter
Regia: David Twohy – Cast: Vin Diesel, Katee Sackoff, Jordi Mollà, Matt Nable – Nazione: USA – Anno: 2013 – Durata: 119'