Quattro amici sui quaranta (Angelo Orlando, Luciano Scarpa, Alessandro Procoli, Massimiliano Franciosa) cercano di capire il genere femminile sperando in fondo di non riuscirci. Il film è una carrellata infinita di sketch fra i quattro alle prese con una passerella di belle donne con cui tentano a modo loro di stabilire una relazione; il punto di vista è soltanto in apparenza prettamente maschile, in realtà è tutto sommato abbastanza conciliante. Gian Paolo Vallati è un regista onesto: onesto è il prodotto di intrattenimento che vuole girare, onesto è nell’ammettere di non avere ambizioni alte, onesto nel non perdere minuti di pellicola a ricercare una morale tanto per darsi un tono, come molte altre grosse produzioni hanno fatto, fanno e faranno. Come ama ricordare, il suo film è costato quanto “50 secondi di Manuale d’amore 3”. Girato nei week-end distribuiti in un anno e mezzo, la lavorazione effettiva è stata di 4 settimane: la confezione è forse economica, certamente dignitosa, il contenuto sincero.
Non si parla di cinema come arte, ma pazienza. In sala, per giunta ad un festival, si ride per un’ora e mezza circa: più che un film sembra una spensierata serata al pub con gli amici del liceo, ma a chi importa se poi il prodotto funziona?
Angelo Mozzetta