La riforma del catasto non comporterà alcuna variazione del gettito fiscale, ma porterà ad una redistribuzione del peso più equa. Ad affermarlo è il vice ministro all’Economia, Luigi Casero. “La riforma verrà fatta a invarianza di gettito, non ci sarà nessun vantaggio né per lo Stato né per i Comuni – spiega Casero -, ci sarà chi pagherà di più e chi pagherà di meno, ma il risultato, a livello sia statale che comunale sarà a somma zero”.
Queste le rassicurazioni provenienti dal via XX Settembre in merito all’apertura ufficiale del grande procedimento relativo alla riforma del catasto, prevista per il Consiglio dei ministri di domani.
Tra le indiscrezioni che filtrano se ne allinea una secondo la quale il testo del decreto che sarà sottoposto domani all’attenzione del Cdm subirà delle modifiche rispetto ai testi che stanno circolando.
Per conoscere tutte le indiscrezioni in materia di revisione della materia catastale consulta l’articolo intitolato Riforma del catasto, le novità: entra in campo la tecnologia.
Particolare interesse si addensa sul delicatissimo tema dell’invarianza di gettito: ma occorrerà attendere il Cdm di domani per comprendere con maggiore chiarezza come questo principio verrà applicato. Ci vorranno cinque anni per l’effettiva applicazione della riforma (a partire quindi dal 2019-2020), con il campionamento degli immobili che dovrà essere inaugurato entro il luglio di quest’anno e le funzioni statistiche che dovranno essere messe a punto entro metà 2018. Per saperne di più leggi l’articolo Riforma del catasto, si scaldano i motori: ecco la tabella di marcia da qui al 2019.
In attesa dell’importante giornata di domani, vanno sottolineate le parole del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: “La riforma del Catasto sarà possibile grazie ai molti risultati già raggiunti nel tempo. Con le innovazioni in corso vengono poste le basi per una riforma tanto attesa e fortemente voluta anche da questo Governo. L`obiettivo è quello di rivedere il sistema catastale italiano, dove l`impianto risale al 1939”.
La rivoluzione copernicana del catasto troverà il suo nuovo centro di gravità nel Nuovo Catasto algoritmico: la rendita catastale sarà calcolata a partire dal dato dei valori di locazione annui espressi al metro quadrato, forniti dai dati che produce periodicamente l’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) e non più in base ai vani. Per tutte le informazioni in materia consulta la Pagina speciale di Ediltecnico sulla Riforma del Catasto.
Nel frattempo, mediante la Circolare n. 3/E dell’Agenzia delle Entrate, sono stati forniti chiarimenti sulle novità introdotte dal d.lgs. n. 198/2014, il primo decreto attuativo della riforma del catasto, che ha riscritto funzioni e attribuzioni delle commissioni, incluse le modalità per la designazione dei componenti. È pertanto pronto l’identikit operativo delle nuove commissioni censuarie chiamate ad aiutare l’Amministrazione finanziaria nell’ambito della importante riforma.
La riforma del catasto fabbricati
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Finalmente, dopo circa 21 anni, con l'approvazione della legge per la riforma del catasto urbano, contestualmente alla delega fiscale, si ripresenta al Paese una opportunità da non perdere per intervenire radicalmente nel settore impositivo immobiliare, che...
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