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Riforme al Senato, Governo battuto alla Camera con voto segreto

Creato il 31 luglio 2014 da Nicola933

di Consiglia Grande Riforme al Senato, Governo battuto alla Camera con voto segreto - 31 luglio 2014

Senato
Di Consiglia Grande. Si complica il percorso della Riforma al Senato: il governo è stato affossato da un emendamento della Lega. E’ stata approvata a scrutinio segreto, con 154 voti a favore, 147 contrari e 2 astenuti, la norma che assegna al Senato la competenza su materie eticamente sensibili, sul quale governo e maggioranza avevano espresso parere contrario.

L’emendamento è stato firmato da Stefano Candiani e prevede la possibilità di legiferare su alcune materie eticamente sensibili, come il biotestamento, matrimonio e diritti civili. Non è stato visto di buon occhio il voto segreto sull’emendamento. Difatti Luigi Zanda, senatore Pd, ha attaccato il Presidente del Senato Pietro Grasso. In realtà la scelta del voto segreto era stata avanzata da ben 89 senatori, quando basterebbero solo 20 per procedervi. In proposito Luigi Di Maio ha ripreso ad obiettare: “Temo, da vicepresidente della Camera, i precedenti che in 24 ore lei ha creato con le sue scelte sbagliate. Questi precedenti ho il timore che possano entrare nell’interpretazione del Regolamento Camera. I danni da Lei provocati saranno utilizzati per strozzare il dibattito parlamentare”.

Eppure, nonostante le dovute riserve, l’approvazione dell’emendamento rappresenta una grande vittoria per i Grillini: “Con questi poteri importanti in più, il Senato dovrà essere eletto direttamente dai cittadini, è una grande vittoria.” La conclusione è giustificata dai particolari e importanti temi che il Senato da questo momento in poi dovrà affrontare, per cui sarebbe impossibile pensare a un Senato non eletto direttamente dai cittadini. I Grillini sono vicini ai loro obiettivi.

Stesso entusiasmo non proviene dal Pd; Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle riforme, in proposito, commenta: La norma votata non intacca la riforma, ma crea danno alle battaglie per i diritti civili, costrette al pantano bicameralista.

Oltretutto l’emendamento aveva ricevuto i pareri contrari della relatrice di maggioranza Anna Finocchiaro e del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. Favorevole quello dell’altro relatore Roberto Calderoli. Poco prima del voto il senatore del Pd Felice Casson aveva richiesto di poter sottoscrivere l’emendamento leghista.

Nel Pd si riaffaccia lo spettro dei 101 che impedirono l’elezione di Prodi al Quirinale. “Si conferma la legislatura dei 101. Ma noi siamo più determinati. Serenamente andiamo avanti”afferma Davide Faraone, deputato e membro della segreteria del Pd.

Il responsabile della comunicazione del Pd, Francesco Nicodemo ha scritto poi su twitter, con una punta di nemmeno troppo velata ironia: Un pessimo remake in Senato. Andiamo avanti senza paura, perché nonostante la ricarica dei 101 cambieremo in meglio questo Paese.

Ma il cammino del completamento delle riforme è ancora assai lontano.


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