Un paio di mesi fa Letizia Moratti aveva affermato “Grazie al nostro lavoro abbiamo superato l’addio di Alitalia”. L’hub potrebbe farlo Lufthansa , il primo operatore del nostro aeroporto, vantava. La notizia recente è che Lufthansa spegne le luci di gloria della Moratti, lascia Malpensa.
Niente hub , spostati altrove i 9 aerei , cancellati un centinaio di voli alla settimana. I salvatori – Berlusconi , Moratti e Formigoni – non sono riusciti a salvare Malpensa , come garantivano , dalla cessione di Alitalia ad Air France. Il tempo è passato, la promessa da campagna elettorale ( Berlusconi è diventato premier) non è stata mantenuta. L’ex compagnia di bandiera non è andata Oltralpe , ma parcheggiata nella mani di una cordata italiana , con Air France socio di minoranza. L’unico obiettivo importante era il rilancio di Malpensa : fallito.
La frase che sintetizza la campagna bugiarda del Premier era “La Lombardia è il motore dell’Italia , da qui si deve poter partire per ogni angolo del mondo”. Peccato che dopo tre anni i numeri raccontino qualcos’altro : lo scalo lombardo è un deserto. Due milioni sono i passeggeri persi nel 2010, e un 25% in meno rispetto al 2007. Anche Linate non se la passa bene : il 18% del 2007.
La Lega , complice di Berlusconi, ha assistito senza batter ciglio all’eutanasia degli scali di Milano. Sacrificati per avere il federalismo fiscale. Ognuno dei tre cavalieri , citati prima, ha dato una coltellata allo scalo Malpensa e ha segnato un punto per il suo flop. La prima l’ha tirata Berlusconi consegnando Alitalia a Colaninno. La cordata italiana ha scelto Fiumicino come hub e tagliato il cordone con Malpensa. Non solo Berlusconi , per convincere gli imprenditori a prendere la compagnia italiana, ha sospeso per tre anni i poteri antitrust su Alitalia. Risultato : a Linate l’Alitalia opera in monopolio sulla tratta Milano-Roma , malgrado sul tavolo Sea ci siano richieste per operare 54 mila slot da parte di colossi mondiali. La stessa Lufthansa aveva chiesto di volare tra Roma e Milano : bocciata.
Nel tavolo Tremonti è fermo da tempo il decreto per l’aumento delle tasse aeroportuali necessario a finanziare gli investimenti per rilanciare lo scalo. Singapore Airlines ha chiesto da tempo l’autorizzazione a collegare direttamente Milano con New York. Ma la domanda è ferma chissà perché (aggiungere un concorrente ad Alitalia). Ma intanto Malpensa paga.
La colpa di Formigoni è di non aver dato un fruttuoso collegamento tra Malpensa e Milano. Tanto che Lufthansa ha sottoscritto un accordo con un operatore di pullman privati per trasportare i passeggeri allo scalo.
Moratti invece ha deciso di usare Malpensa come fondo per risanare Milano. Per tappare i buchi della città , Moratti ha deciso di staccarsi un dividendo di 110 milioni di euro dalla società Sea , riuscita grazie a tagli dei costi ad essere in utile. Soldi che avrebbero fatto comodo alla società di gestione dell’aeroporto. A Palazzo Marino non importa: devono trovare i soldi per condonare le multe.