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Rimborsopoli, 13 mila euro per andare a sentire Berlusconi

Creato il 23 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
rimborsopoli

il sito della Consiglio Regionale del Piemonte CC BY-NC-SA 3.0 IT

Rimborsopoli colpisce ancora: 13mila euro per pagare un pullman che portasse i simpatizzanti piemontesi del Pdl a sentire un convegno di Berlusconi. Anzi, per pagare il “buco” lasciato da quei simpatizzanti che avevano aderito alla gita, ma che poi non si sono presentati. Un fallimento pagato con soldi pubblici.

Questa l’ultima “spesa pazza” emersa nell’inchiesta Rimborsopoli. Il capolavoro porta la firma di Angiolino Mastrullo, consigliere piddiellino che nel 2011 spese appunto 13 mila 300 euro per una trasferta a Roma, in occasione del congresso del leader Silvio Berlusconi.

La storia è davvero curiosa: il consigliere racconta infatti come l’onerosa spesa non fosse preventivata. Il costo del pullman, secondo i piani, doveva essere coperto dai simpatizzanti del Pdl invitati dai consiglieri regionali. Ma si è verificato un piccolo intoppo: al momento della partenza non si è presentato nessuno.

“Il proprietario pretese il rispetto del rapporto contrattuale minacciando il ricorso all’autorità giudiziaria per avere il pagamento”, spiega Mastrullo, indagato nell’inchiesta per Rimborsopoli. Il quale, messo di fronte a questo dilemma esistenziale, ha pensato bene di proporre al proprio gruppo consigliare di inserire i 13mila euro tra le spese rimborsabili. “L’ho fatto per scongiurare un contenzioso che avrebbe aggravato la spesa” racconta il consigliere. L’avesse fatto pagando di tasca sua, verrebbe da pensare.

Fatto sta che quello di Mastrullo è solo l’ultimo di una serie di episodi davvero poco edificanti emersi nell’inchiesta Rimborsopoli, che gettano una luce imbarazzante sul consiglio della Regione Piemonte. Tra cui un patrimonio speso in ristoranti di lusso, salumerie e macellerie. Il “guru” del cibo di classe è Alberto Cortopassi, Pdl, che ha collezionato 48mila euro di contestazioni culinarie in due anni. Seguito a ruota da Franco Maria Botta, 41mila euro, e da da Valerio Cattaneo, 38mila.

Che dire…è troppo sperare che qualcosa gli sia andato di traverso?


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