Dopo la paradossale e incresciosa vicenda vissuta nell’immediata vigilia del fischio d’inizio della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina allo stadio Olimpico di Roma, in vista della gara di campionato questa sera al San Paolo, dove si affronteranno il Napoli ed il Cagliari, la Questura di Napoli ha emesso un comunicato molto chiaro rivolto alle frange ultras partenopee, in cui li si esorta a rispettare il regolamento d’uso dell’impianto del San Paolo e a mantenere comportamenti corretti e rispettosi. Il riferimento è, ovviamente, alla grottesca ed assurda situazione verificatasi sabato sera all’Olimpico, con la ripresa in diretta televisiva di lanci di fumogeni e bombe carta e con il primo piano di “Genny a Carogna” che indossava una t-shirt nera con una ben visibile scritta gialla riportante due parole inquietanti “Speziale libero”, con un esplicito riferimento al cognome dell’ultras del Catania, condannato per l’omicidio dell’ispettore di Polizia Raciti durante il derby siciliano tra gli Etnei ed il Palermo del 2007. Un episodio quello dell’esaltazione di un pregiudicato condannato in via definitiva che ha indignato l’intera opinione pubblica ed ha indotto i vertici delle istituzioni (tra cui anche il presidente del Consiglio Renzi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) a condannarlo pubblicamente, manifestando la vicinanza alla vedova Raciti.
Per questo motivo, dunque, qualora nel match di questa sera al San Paolo dovessero verificarsi simili episodi e, nello specifico, “esposizioni all’interno dello stadio di cartelli, striscioni, stendardi, emblemi, magliette, materiale stampato dai contenuti offensivi o comunque intolleranti che incitano alla violenza”.
Nel caso in cui dovessero malauguratamente verificarsi tali circostanze in contrasto con quanto riportato dal comunicato della Questura di Napoli, le conseguenze saranno particolarmente serie: “si darà luogo all’ordine di non avvio ovvero di sospensione dell’incontro di calcio, oltre a determinare l’adozione di provvedimenti DASPO nei confronti di singoli responsabili, che saranno individuati anche grazie al sistema di videosorveglianza attivo all’interno dell’impianto sportivo”.
Ci si augura, dunque, che il messaggio della Questura di Napoli sortisca gli effetti sperati e che serva da deterrente affinché non si debba più essere costretti ad assistere, a margine di un evento sportivo, ad episodi di violenza gratuita e di vero e proprio “ricatto” da parte degli ultras che provano a dimostrare la propria ingerenza sul mondo del calcio con episodi ampiamente incivili e disumani.