Da molti mesi sulle nostre televisioni va in onda lo spot istituzionale dell'ENI. Parla di internazionalità, innovazione e rispetto. Con questa parole, dice lo spot, lavorano in più di 70 paesi per portarci energia. Report ha dedicato una bellissima puntata all'operato dell'Eni in Russia: la via del gas . Rispetto, internazionalità e mazzette. Tralasciando la Russia dell'amico Putin, vorrei soffermarmi su ciò che sta facendo l'Eni, insieme alle altre multinazionali del petrolio (Shell, Exxon, etc..) in Nigeria. Sulla Nigeria Report illuminò gli italiani nel 2009 con un bellissimo servizio nella puntata intitolata la Ricaduta (07.06.2009) che consiglio di vedere molto attentamente. Il delta del Niger, nella area meridionale dello Stato, è un territorio ricco di risorse petrolifere che da anni viene conteso dalle grandi multinazionali tra cui la nostra Eni. La Nigeria è uno dei 70 paesi dove la nostra multinazionale del petrolio con la Shell lavora con rispetto per distruggere uno dei territori più belli del mondo. Da sempre le compagnie petrolifere fanno largo uso della pratica del gas flaring, ovvero la consuetudine di incendiare volutamente i gas associati prodotti dall’estrazione del greggio. Questo procedimento è stato vietato dal protocollo di Kyoto, dalle disposizioni internazionali e dalla stessa legge nigeriana fin dal lontano 1979. Tuttavia, le multinazionali del petrolio, che dovrebbero investire miliardi di dollari per approntare gli apparati di immagazzinamento dei gas, hanno preferito dare fuoco al gas ogni notte, contaminando un’intera regione del centro dell’Africa e condannando di fatto la popolazione locale a subire terribili malattie. La puntata di Report spiega il rispetto e l'internazionalità di Eni. Trovo scandaloso che una società che è posseduta in maggioranza dello stato italiano (il 20% è in mano al ministero delle finanze, quindi in mano a noi) possa permettersi di prendere in giro gli italiani creando pubblicità che sono tremendamente false e mistificanti.
Tutti gli italiani dovrebbero sapere quale prezzo il mondo sta pagando per il nostro "progresso". Molti commenteranno che queste considerazioni sono ingenue e che il mondo va avanti così, ma se tutti i cittadini fossero realmente consapevoli dei danni ambientali e sociali che il nostro stile di vita comporta forse qualcosa cambiarebbe, forse la smetteremo di ammazzarci e di distruggere il pianeta che accoglierà i nostri figli. Non stiamo ammazzando solo dei poveri neri del terzo mondo, stiamo ammazzando il futuro.
Ps: consiglio di leggersi anche il rapporto di Amnesty International